I miei tre lettori sanno che non ho mai creduto alla favola dell’immigrazione come rimedio all’inverno demografico. Uno scetticismo motivato da tre ragioni concrete: da decenni, pur restando più alta della nostra, la natalità è in calo anche nei Paesi africani e mussulmani; una volta qui le donne straniere si occidentalizzano alla svelta facendo, se va bene, due figli e presto ne faranno meno (ma il decisivo tasso di sostituzione è 2,1 figli per donna); l’immigrazione di questi ultimi anni è prevalentemente maschile, ma le decine di migliaia di figli di cui abbisogna l’Italia da soli maschi non arriveranno, anche se ormai è quasi omofobo sottolinearlo.
Bene, il direttore del Censis, Massimiliano Valerii, ha confortato questo scetticismo – che peraltro mica è solo del sottoscritto – parlando con il Corriere della Sera, dunque non potendosi o non volendosi sbilanciare più di tanto. Eppure, nonostante la ghigliottina del politicamente corretto pronta a decollarlo, nell’intervista rilasciata a Roberta Scorranese Valerii si è lasciato scappare due affermazioni assai significative. Nel primo caso, ha dichiarato che «grazie al contributo positivo delle presenze straniere» il Pil italiano nei prossimi anni sarà destinato «alla stagnazione» anziché «alla riduzione». Dunque – al massimo – l’immigrazione terrà forse l’economia a galla, ma senza portare crescita. Zero.
Inoltre, il direttore del Censis ha speso parole di elogio per il «fondamentale contributo nel migliorare il drammatico calo demografico» da parte sempre della componente immigrata. Peccato che «migliorare il drammatico calo demografico» non significhi affatto invertirlo, ma solo rallentarne la picchiata. Ma ciò conferma ciò che, nel mio piccolo, ho sempre pensato: i flussi migratori – non tutti – possono rallentare la catastrofe demografica, ma non certo portarcene fuori. Per quest’ultimo, decisivo passaggio di cui non si parla – perché «non è un tema che porta voti», sottolinea Valeriii – serve altro. Cosa? Una svolta culturale. Una politica che riscopra la famiglia ma pure un Paese che riscopra la famiglia con figli come valore.
Una prospettiva impegnativa? Certo, lo è. Ma se pensiamo che si esca dall’inverno demografico col solo welfare oltre che spacciati siamo illusi, dato che i Paesi nordici hanno politiche sociali tra le migliori al mondo eppure affondano pure loro, dato che oggi sono tutti quanti ben sotto la decisiva soglia di 2,1 figli per donna: Svezia (1,85), Danimarca (1,79), Norvegia (1,74), Finlandia (1,49). Smettiamola allora di credere alla favola dell’immigrazione come benedizione demografica, dato che al massimo tampona situazioni che non risolve. E smettiamola pure d’illuderci che se lo Stato anziché tartassare le famiglie le aiutasse saremmo salvi. Certo, la situazione migliorerebbe. Ma non siamo più nelle condizioni di farceli bastare, i pannicelli caldi.
L’ha ripubblicato su Organon.
L’immigrazione come “rimedio” alla denatalità serve solo a favorire la sostituzione etnica delle popolazioni allogene ai danni di quella autoctona. In questo caso ad africanizzare l’Italia e gli altri paesi europei.
Ottimo articolo Guzzo ! Lei ha figli ?
Non ancora. Questo toglie forse qualcosa alle mie considerazioni sociologiche oppure è solo una sua personalissima curiosità?
Non toglie nulla , in senso generale.
Ma io ne ho tre di figli e sento spesso chi non ha figli fornire le ricette contro la denatalità. Non è il suo caso perché per una volta il suo articolo è equilibrato , ma è innegabile che sarebbe il caso che tutti i cristiani che possono facciano un gesto di coraggio personale in questo senso , altrimenti è ben duro spiegare ai non credenti per quale motivo loro debbano far figli se noi non li facciamo.
Guardi che sulla Humane Vitae si gioca molto della credilbilita personale dei cristiani … perché abbiamo tutti paura di perdere vita soldi tempo sonno e libertà . Tutti.
La ringrazio per il consiglio, non richiesto ma condivisibile.
Resta il fatto che, come sociologo (con tutto il rispetto per chi ha altre competenze), forse ho qualche titolo per scrivere di denatalità.
Un saluto.
secondo alcuni l’umanità sta tendendo verso la estinzione. Le donne stanno divenendo infertili e gli uomini non producono più spermatozoi. https://newslettismo.wordpress.com/2021/04/12/il-genere-umano-si-estinguera-non-per-un-evento-catastrofico-ma-per-scelta/