Con il coronavirus in casa, il Paese intero nel panico, una recessione economica devastante all’orizzonte e una denatalità da record, quei cervelloni del Pd che cosa fanno? Sono all’opera per regalarci una legge contro l’omotransfobia, ovvio. E rischiano pure di riuscirci, perché il 30 marzo l’iniziativa legislativa avente come primo firmatario il dem Alessandro Zan arriva alla Camera, e la disgraziata maggioranza che sostiene il Conte bis pare proprio intenzionata ad andare fino in fondo. Ovviamente i giornaloni non ce lo raccontano, ma si tratta di una legge priva di ragioni giuridiche, di ragioni di utilità e pure di ragioni sociali; non solo, è pure un provvedimento liberticida. Vediamo brevemente perché.

L’assenza di motivazioni giuridiche della legge contro l’omotransfobia deriva dal fatto che il nostro ordinamento già tutela la persona umana in quanto tale, sempre e comunque, e non esiste che un’aggressione di qualsivoglia matrice sia impunita. Chi sostiene il contrario è pregato di fare qualche esempio di persone con tendenze non eterosessuali oggetto di violenza i cui responsabili siano stati prosciolti. Gli risparmiamo la fatica dicendo che non deve cercare, per il semplice fatto che non troverà alcun caso di questo tipo – e ci mancherebbe che lo trovasse. L’Italia è un Paese che vanta una tolleranza esemplare, come prova la depenalizzazione dell’omosessualità avvenuta ancora oltre 150 anni fa (1866); motivo per cui della legge Zan non c’è proprio bisogno.

Sfortunatamente per il Pd, non esistono neppure motivazioni di utilità che giustifichino una disciplina contro l’omotransfobia. Infatti l’ipotesi secondo cui la legislazione arcobaleno migliora la vita alle minoranze Lgbt è manca di prove. Lo ha evidenziato il sociologo texano Mark Regnerus, secondo cui gli studi sui “benefici” che leggi pro Lgbt avrebbero sulle persone omosessuali sono «da anni» viziati da «dati deboli, piccoli campioni e conclusioni politicizzate». Perfino l’introduzione delle nozze gay, secondo una ricerca basata sui dati di 32 Stati Usa, ha portato gli studiosi che l’hanno curata a concludere:«Abbiamo trovato ben poche prove del fatto che la legalizzazione delle unioni gay abbia ridotto il bullismo tra i giovani Lgbt». Figurarsi, se questi son gli esiti delle nozze gay, a cosa mai potrà servire la legge del Pd.

Come se non bastasse, una legge contro l’omotransfobia manca pure di motivazioni sociali. Per un ragione semplice: non esiste alcuna emergenza ai danni delle persone Lgbt. E sapete chi lo dice? L’onorevole Zan nella relazione al suo ddl, quando chiama in causa non dati, non pubblicazioni scientifiche, bensì quanto apparso su «numerosi quotidiani nazionali e locali». Avete capito bene: si vuole varare una legge sulla base di quanto pubblicano i quotidiani, in anni in cui la credibilità della banconota da 3 euro è assai superiore a quella della stampa. I dati che Zan non vuole dare, comunque, li diamo noi ricordando che secondo l’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, dal 2018 al 2019 le aggressioni fisiche legate all’orientamento sessuale e all’orientamento di genere son calate drasticamente, passando da 43 a 29.

Repetita iuvant: 29 aggressioni (all’anno) legate all’orientamento sessuale e all’orientamento di genere, poco più di una al mese. Sempre troppe, per carità, ma certo non tali da giustificare una nuova legge. Una legge che, come abbiamo detto, risulta carente di motivazioni giuridiche, priva di utilità e pure di motivazioni sociali. Ma allora, ci si chiederà, perché il Pd la vuole far approvare? È vero che il partito guidato da Nicola Zingaretti non pullula di menti geniali ma una motivazione, a fronte di tanta passione per questa norma, ci deve pure essere. Ebbene, eccola: la legge contro l’omotransfobia servirà, se sventuratamente approvata, solo ad imbavagliare. Chi? Chi per ragioni etiche o religiose disapprova le adozioni gay e pensa che i bambini nascano maschi e femmine ed abbiano diritto a un padre e una madre.

In altre parole, non potendo colpire le aggressioni omofobe – per il semplice fatto che, come abbiamo visto, sono fortunatamente eventi rarissimi -, si vogliono colpire le idee di persone colpevoli di pensarla in modo omotransfobico, laddove, ovvio, mica esiste una definizione universalmente accettata di cosa si debba intendere per omotransfobico, termine avvolto da un alone di indeterminatezza. Col risultato, per ricollegarci a quanto detto, che certe opinioni – legate al diritto naturale, alla morale cristiana e più in generale al caro vecchio buon senso – saranno passibili di sanzioni. Questo è quel che il Pd e i suoi alleati vogliono regalarci da qui a breve, ed ciò che quanti hanno a cuore non la morale cristiana, ma la libertà di pensiero ed espressione debbono assolutamente avversare.

Giuliano Guzzo

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