Fra le tante benedizioni di questi giorni rientra di certo la pace domestica che consente, alieni dai soliti impegni, di dedicarsi a piaceri nella quotidianità quasi proibiti. Uno di questi è, per me, la consultazione di libri che il resto dell’anno, immobili e muti, mi spiano dagli scaffali. Ed è proprio dedicandomi alla riscoperta di volumi trascurati che quest’oggi mi sono imbattuto in una magnifica descrizione della notte di Natale a firma del cardinale Giacomo Biffi (1928-2015). Dato che – è il caso di dirlo – manca poco, confido di fare cosa gradita ai miei lettori nella condivisione di queste affascinanti ed essenziali righe biffiane.

«C’è qualcosa di magico in questa notte: qualcosa che ci induce a uscire dal tepore delle nostre case, qualcosa che ci spinge ad affrontare pavidi il freddo e il buio. E non per cercare i ritrovi scintillanti dello svago e del chiasso, ma per affollare gli spazi pensosi e austeri delle nostre chiese. Oggi c’è qualcosa di arcano che tutti ci muove verso il tempio, anche quelli tra noi che lungo l’anno non trovano spesso la strada della casa di Dio.

Pensieri di bene, che non sono neppur pensieri, oggi trascorrono per le menti più torbide; umanissimi e caldi sentimenti, magari inconsci e inespressi, germinano nei cuori più inariditi; aspirazioni confuse, quasi senza oggetto, ma più alte e nobili dei desideri abituali, affiorano stanotte negli animi più disincantati. C’è forse la nostalgia degli anni più innocenti; c’è il rimpianto per una fede semplice e persuasa, in un’epoca che si è fatta scettica (e non ci ha guadagnato); c’è la ricerca inconsapevole di qualche certezza vitale, che resti salda nell’oscillare di tutto; c’è un po’ di tutto nell’intimo degli uomini; c’è un po’ di tutto nell’incanto di questa notte.

E’ una notte dalle molte risonanze, che è evocatrice di ciò che è avvenuto duemila anni fa, e al tempo stesso è luce e impulso di bontà per il nostro presente […] Dio è entrato nella vicenda umana, e vi è entrato per non uscirne più. Dopo ciò che si è realizzato a Betlemme, sarà sempre vero che Dio si è fatto uno di noi; sarà sempre vero che uno di noi partecipa della trascendente natura divina; sarà sempre vero che uno di noi, conservando la nostra stessa realtà, siede alla destra del Padre» (Biffi G. Piccolo Dizionario del Cristianesimo, Piemme 2003, pp. 152-153).

Non resta che augurare a voi tutti, Amici, di vivere appieno questi momenti, a partire dalla magica «notte dalle molte risonanze» che non addormenta ma risveglia i cuori riportandoli dritti là, nella grotta di Betlemme dove tutto è cominciato.

Giuliano Guzzo