Un incubo non è davvero tale senza un mostro. Quindi ecco che dall’inquietante inciucio, pardon dal dialogo in corso tra il Movimento 5 Stelle e il Pd sta uscendo un nome da far tremar le vene e i polsi: quello di Roberto Fico. Già incoronato da Repubblica un anno fa segretario ombra del Pd, politicamente parlando è infatti una Boldrini barbuta, che ha il suo programma nell’inno perpetuo a Ong, ius soli e rom. Attingendo all’immaginario fantozziano, potremmo definirlo il Folagra 2.0, la «pecora rossa» del movimento fondato da Beppe Grillo.
Non è un caso che il Pd pare sia disposto ad averlo come premier: formalmente giallo, dentro è fieramente rubino. Il Fico-pensiero è infatti un impasto partenopeo tra egualitarismo e pauperismo condito da due spruzzate chiave, una di terzomondismo ed una di mondialismo, guadagnata con una borsa di studio Erasmus. Se il suo nome fosse quello designato per Palazzo Chigi, non dovremmo aspettarci un governo giallorosso ma un governo rossogiallo, dove l’ideologia dominante sarà quella secondo cui siam tutti Liberi e Uguali, lieti di appartenere ad un’indistinta e collettiva razza umana.
Un esecutivo rossogiallo naturalmente non impensierirebbe l’Europa, dal momento che Fico può già vantare trascorsi eurofili maturati tramite fecondi incontri con Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici; verosimilmente, però, impensierirebbe gli italiani, che si troverebbero guidati da un governo forte di una maggioranza parlamentare a cui però, a meno che tutti i sondaggi non mentano – ipotesi remota -, non corrisponde alcuna maggioranza reale. Un governo di minoranza e per le minoranze, quindi, nel quale il «prima gli italiani» verrebbe sepolto da un buonista «siamo tutti italiani». Difficilmente potrebbe andarci peggio.
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evidentemente c’ è qualcuno contento di essere schiavo ed inferiore….
Tipo gli “europeisti“, quelli del “Comitato Ventotene“, gli “euromaniaci“…
Rilegga il post alla riga 14…