L’ultimo numero di “la Lettura”, l’inserto figo del Corriere, contiene una lunga ed entusiasta intervista a Peter Singer, filosofo e titolare della cattedra di bioetica di Princeton. Il motivo dell’intervista è l’inizio, a partire da oggi – a Torino, presso il Teatro Carignano -, del piccolo tour italiano nel quale colui che la rivista “The New Yorker” ha incoronato come «il più influente filosofo vivente» presenterà il suo ultimo saggio, La cosa migliore che tu puoi fare. Che cos’è l’altruismo efficace (Sonda). Ora, chi scrive ignora che sia esattamente questo fantastico «altruismo efficace» ma, in compenso, crede di sapere che cosa sia quell’«informazione efficace» che, per essere tale e non quindi propaganda, è fondamentale sia completa.
Ebbene, per completezza d’informazione si avvisano i gentili signori interessati ad ascoltare Singer che costui – oltre ad avere una concezione, per così dire, un tantino curiosa della dignità personale («Nè un neonato nè un pesce sono persone») – è teorizzatore di eutanasia infantile e aborto post-natale (infanticidio, per chi non è academically correct) per neonati con malformazioni congenite, tanto che quando assunse la cattedra, nell’aprile 1999, decine di disabili manifestarono indignati all’ingresso dell’Università: il soggetto, «il più influente filosofo vivente», in estrema sintesi, è questo. Ora, decidete voi se indignarvi o rattristarvi per la brutta fine della filosofia, anche se a ben vedere pure il giornalismo, come la grave omissione del Corriere dimostra, non se la passa poi molto bene.
Tutto vero, ma è da dire anche che – quando c’è di mezzo l’ineffabile Singer – gli improvvisi black out nella lucidità mentale (e nell’onestà dell’approccio professionale) dei giornalisti sono una abitudine.
C’è un precedente illustre e anche più grave, viste le inclinazioni filantropiche delle attività di questo personaggio.
Cinque anni fa, Famiglia Cristiana (sempre attenta a sposare le iniziative dell’Unicef…) pubblicizzò una giornata di studio di tale organismo, su “filantropia e povertà” , e diede evidenza ai partecipanti tra cui il “buon” Singer, limitandosi a evidenziare la sua partecipazione, ma senza dire una riga su di lui. Si scatenarono polemiche e proteste nei confronti della rivista diretta da don Sciortino, ma la stessa replicò con un comunicato che si rivelò la classica toppa che peggiora il buco: “noi ci siamo limitati a dire chi c’era – dissero in sostanza – il nostro impegno a favore della vita è ben noto…” Come dire: il buon giornalista che scrive in una rivista di opinione e approfondimento cristiano – se deve riferire di un evento e dei suoi relatori – non è chiamato a alcun commento o riserva su una presenza così scomoda o scandalosa. Deve limitarsi alla pura cronaca…
Io informo che quel giorno in quel posto c’è la Giornata di Telefono Azzurro, mi limito a dire che partecipa e parlerà anche Erode Il Grande, ma – dato che mica ho detto che è una gran brava persona – va tutto bene… Ho fatto il mio dovere…
Una svista quella del 2011? Mah… Visto che l’Unicef è presente spesso nelle pagine fi FC, avrei qualche dubbietto
Pingback: Arriva in Italia il teorico dell’eutanasia infantile | Freedom24news.eu - Ultime notizie su politica, attualità e cronaca nazionale e siciliana
Cio che FC ha tentato di coprire, è la prova che di Cristiani autentici, sia nel clero sia nei laici, ne sono rimasti ben pochi.
Ma questo non è un male. Il male sta nel aderire ed agire, come i mercanti del tempio, secondo le logiche dell’economia, rinunciando alla divulgazione della verità
Dimenticate di dire che per Singer il sesso con animali è cosa lecita e sana, se procura piacere a entrambi, ovviamente.
Possiamo anche aggiungere che Peter Singer (assieme alla nostra Paola Cavalieri) è autore del Great Ape Project (Il Progetto Grande Scimmia) sui diritti umani da estendere alle specie Bonobo, Scimpanzé, Gorilla e Orango. Progetto che ha già portato nel 2014 la Corte di Cassazione Argentina a riconoscere l’habeas corpus a un orango.
E, a proposito del “più influente filosofo vivente” Roger Scruton lo demolisce in uno scritto del 2001 su NewStatesman più o meno con queste parole:
E’ stato detto, come indelicatamente ci ricorda nella prefazione del libro (Writings on an Ethical Life), che egli è “il filosofo vivente più influente”, e questo è forse vero. Ma si tratta di un’ influenza acquistata a spese della filosofia. Dopo tutto, in un certo senso, Mao era il poeta vivente più influente, e Hitler il più influente pittore vivente.