La Francia che blinda la frontiera esigendo la distinzione fra profughi effettivi e immigrati, la Germania con navi che portano il salvo – da noi – centinaia di disperati ma che poi non ne vuole sapere, l’Inghilterra pronta a offrire risorse ma contraria ad una condivisione fra quote degli sbarcati, l’Ungheria che annuncia la costruzione di un muro. La solitudine dell’Italia nell’affrontare l’emergenza degli sbarchi, per quanto l’esecutivo guidato da Matteo Renzi sia criticabile, non è sola responsabilità governativa: chi lo afferma mente sapendo di mentire. La realtà è molto più amara e riguarda l’identità di un’Europa che non ne ha una, di un soggetto cementato – finora – più dalle convenienze o supposte tali dei singoli Stati ad unirsi che dall’effettiva volontà degli stessi di farlo ora sommando i traguardi ora mettendo in comune i guai individuali. E’ un problema che si trascina da tempo, e che il flusso ininterrotto di migranti ha avuto il solo merito di ricordare. A ciò si aggiunga una crisi economica ancora presente, quella demografica che si annuncia come catastrofica nel giro di appena qualche decennio, con la Germania che sconta il peggiore indice di vecchiaia continentale, e tutto si fa chiaro: qui non c’è da salvare nessuna Grecia. Qui c’è da salvare l’Europa. In tutti i sensi. E amareggia rilevare come questa lampante verità, al pari di molte altre, sia perennemente taciuta in favore di interessi minori.
Il duo tragicomico di governo Renzi-Alfano – davvero una disgrazia per la nostra Patria – invocano (per finta) sempre l’intervento UE per risolvere il problema sbarchi: si tratta chiaramente di un diversivo per mettere fumo agli occhi degli italiani, in quanto gli stessi sono consapevoli del fatto che l’UE non ha alcuna competenza a riguardo. É solo un modo per perdere tempo e assicurare il business alle cooperative rosse e bianche che lucrano sull’accoglienza.
Diversamente da quanto dice lady pietà Boldrini e altri fanatici immigrazionisti, il blocco navale é assolutamente attuabile, non esiste alcuna norma internazionale che lo vieti, é solo un’impudica menzogna raccontata ai cittadini per indurre questi ultimi ad accettare passivamente il fenomeno migratorio (chiaramente pilotato dall’alto) e a rassegnarsi all’idea che é interminabile. Non é affatto interminabile, e per fermarlo in maniera definitiva, occorre intervenire alla sua radice, in Africa. É una questione di assenza di volontà ad arrestare il fenomeno in corso, non di impossibilità.
L’articolo ha come titolo “Salvare l’Europa”, e come la si salva, se nei singoli paesi europei, tra cui il nostro, il problema del declino demografico – che corrisponde al declino di una civiltà – non lo si é mai affrontato sul serio, e si é invece preferito puntare sulla massiccia immigrazione extraeuropea e non cristiana – di difficile assimilazione, come ci insegna la Francia coi suoi 5,5 milioni di arabo-islamici – che tradotto in termini brevi significa, sostituzione etnica?
É evidente che é in corso la sostituzione etnica dei popoli europei con popolazioni arabo-islamiche, africane e asiatiche, in quanto i primi non facendo figli stanno causando la loro riduzione numerica, e se la situazione non verrà invertita, in presenza di una massiccia immigrazione da altri continenti, tra un paio di decenni, l’Europa così come l’abbiamo sempre conosciuta non ci sarà più, e sarà solo un’espressione geografica e non più di una civiltà, in quanto il nostro continente sarà popolato da un’accozzaglia di etnie e confessioni che nulla hanno a che vedere con la sua storia e la sua identità.