Il grande risalto avuto dalle parole di papa Francesco il quale, intervenendo alla Pontificia Accademia delle Scienze nella Casina Pio IV ai Giardini Vaticani, ha dichiarato che il Big Bang «non contraddice l’intervento creatore divino, ma lo esige», lascia intendere che si sia trattato dell’ennesima “apertura” del pontefice argentino. In realtà così non è – né può essere – dato che nel 1927 fu un astronomo gesuita, padre Georges Lemaître (1894–1966), il primo a formulare tale ipotesi, allora chiamata dell’atomo primigenio. E la Chiesa che fece? Perseguitò forse padre Lemaître come (non) fece, anche se molti ancora lo pensano, con Galileo? Nient’affatto. Infatti non solo l’ipotesi del gesuita venne progressivamente accolta – «Tutto sembra indicare che l’universo materiale ha preso, da tempi finiti, un potente inizio» disse nel novembre 1951 papa Pio XII (1876-1958) -, ma pochi anni dopo, nel 1939, venne eletto membro della Pontificia Accademia delle Scienze, della quale, dal marzo 1960, fu anche presidente sino alla morte.
Furono invece illustri scienziati – ricorda lo studioso Enzo Pennetta – ad attaccare Lemaître, dal fisico Arthur Eddington (1882-1944), che definì «ripugnante» l’idea che l’Universo avesse avuto un inizio a nientemeno che Albert Einstein (1879-1955), che rigettò la teoria del Big Bang apostrofandola come «abominevole» e vedendo in essa uno sfacciato tentativo di proporre in fisica il racconto della Genesi; la stessa Margherita Hack (1922-2013) non pare fosse convinta del Big Bang: «Io penso che l’universo sia infinito nel tempo e nello spazio, cioè sia sempre esistito e sempre esisterà», ha scritto in un suo libro. E’ vero che Lemaître non diede riscontri sperimentali della sua ipotesi – anche se ve ne sono un paio: la scoperta, da parte di Robert W.Wilson e Arno Penzias, della radiazione cosmica di fondo, e la rilevazione, ufficializzata allo Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics nel marzo 2013, degli effetti diretti delle onde gravitazionali sulla radiazione cosmica di fondo – ma certamente il suo contributo scientifico è stato assai rilevante.
Non è dunque un caso che l’Agenzia Spaziale Europea abbia deciso di dedicare proprio al sacerdote cattolico il quinto esemplare della navetta automatica Europea ATV – acronimo che sta per Automated Transfer Vehicle – lanciato nel luglio di quest’anno e denominato, per l’appunto, Georges Lemaître. E si è trattato solo dell’ultimo omaggio ad un grande studioso le cui intuizioni subito attirarono pesantissime critiche, più che per motivi strettamente scientifici, per il fatto che l’idea di un universo che comincia ad esistere sembrò a tanti qualcosa di apologetico e quindi di finalizzato alla dimostrazione del Creatore. Cosa che in realtà l’astronomo gesuita – la cui straordinaria opera, purtroppo, è ancora sconosciuta ai più – non cercò mai di fare, limitandosi invece a seguire insieme scienza e fede, nella convinzione che i due percorsi, anche se molti sostengono il contrario, vadano nella stessa direzione: «Ero interessato alla verità dal punto di vista della Salvezza così come alla verità dal punto di vista della certezza scientifica. V’erano due strade per giungere alla verità. Decisi di percorrerle entrambe».

se c’è stata un’esplosione così potente può solo essere opera di Dio, sono i sette giorni della Genesi ?
Salve Mara,
in quanto cattolico laureato in Fisica vorrei poterti rispondere, ma non ci capisce, a causa probabilmente di errori di battitura, quale sia la domanda.
Era forse “Se c’è stata un’esplosione così potente CHE può solo essere opera di Dio, DOVE sono i sette giorni della Genesi?”?
Avrei delle piccole note (non vere critiche).
Lemaitre studio’ dai gesuiti, ma non era gesuita. Sono gesuiti gli astronomi della specola Vaticana e sono stati gesuiti molti degli scienziati-clerici nella storia della Scienza; ma Lemaitre, pur avendo una connessione con i gesuiti, non entro’ nella Compagnia del Gesu’.
Qualunque modello cosmologico si rivelerà scientificamente corretto, Big Bang od altro, le argomentazioni di Aristotele e Tommaso D’Aquino sulla “Prima Causa” rimarranno applicabili.
Credo che Lemaitre sia una figura ingiustamente trascurata e da cui si dovrebbe imparare molto. Papa Pio XII inizialmente disse che il modello di Lemaitre, l’esplosione dell’Atomo Primordiale (come si chiamava il Big Bang allora), era una “prova scientifica” della Genesi. Lemaitre chiese a Pio XII di non seguire questo approccio – il Big Bang era una teoria scientifica, non metafisica, e poteva anche rivelarsi sbagliata. Pio XII, che era una persona intelligente, ascolto’ Lemaitre e non parlo’ piu’ di Big Bang come la Genesi. Vorrei che si facesse attenzione e non si ripetesse lo stesso errore.
Big Bang a parte, Lemaitre fece una quantita’ di ricerche interessanti ed e’ un peccato che se ne sappia cosi’ poco.
http://en.wikipedia.org/wiki/Georges_Lemaître
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Scusate non ho capito il riferimento a Galileo. Ho capito male o si nega che abbia avuto problemi con la chiesa?
No, Fabio, certamente Galileo ebbe problemi con la Chiesa, ma il modo in cui in genere vengono raccontati e insegnati non descrive in pieno al realtà ma la deforma in chiave anticlericale. Galileo fu condannato ad abiurare e agli arresti domiciliari, ma ci sono una serie di cose che molti non sanno o che non notano:
1) Non fu condannato per il fatto di aver inventato il metodo scientifico (e quindi la Scienza nel senso moderno del termine)
2) Non seppe dimostrare il moto di rotazione della Terra (anche se aveva ragione) perché usò una prova sbagliata, le maree.
3) Non fu mai torturato né imprigionato e la casa in cui dovette fare gli arresti domiciliari era un’ottima villa (detta “il gioiello”)
4) Le penitenze le fece la figlia suora per lui.
5) Bellarmino non escluse in assoluto che la Terra ruotasse intorno al Sole, ma visto che non c’erano prove sufficienti non ritenne necessaria una nuova interpretazione delle Scritture.
6) Galielo non disse mai “e pur si muove…”, è solo una leggenda postuma.
7) Galielo ricevette l’estrema unzione e il funerale senza problemi.
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