Sparare sulla famiglia è ormai sport popolare, così popolare che viene praticato anche dai meno esperti con risultati che sfiorano il ridicolo. L’ultima performance offerta dal circo mediatico – notoriamente ostile all’istituto familiare – è la diffusione della notizia secondo cui essere genitori rende infelici. Un modo come un altro per dire: attenzione a non fate figli, perché non vi conviene. Ora, a parte che oggi la presenza dei bambini all’interno delle famiglie, almeno del mondo occidentale, non sembra costituire un problema dal momento che di figli ne nascono sempre meno, possiamo serenamente affermare che la notizia, che sta facendo il giro del web, è falsa. Vediamo brevemente perché.
Gli studi ripresi dai media per diffondere questa tesi sono due: un’elaborazione, basata su due indagini Gallup, delle risultanze di un confronto tra le risposte offerte da due campioni – uno di 1 milione e 770 mila americani, l’altro di 1 milione di persone in rappresentanza di 161 Paesi – ad una domanda circa la prossimità che gli interpellati avvertivano nei confronti di un modello di esistenza felice, prossimità da esprimersi con un punteggio da uno a dieci [1]; uno studio della Open University su un campione di 5.000 intervistati inglesi ai quali è stato chiesto di dare un voto alla loro relazione di coppia [2]. Ebbene, da entrambi gli studi sarebbe emerso che i figli portano infelicità: “Il segreto del matrimonio felice? Essere senza figli”, è la sintesi di Repubblica all’esito della seconda ricerca [3].
Perché la notizia dell’infelicità legata ai figli è falsa? Anzitutto perché da entrambi gli studi – benché presentino notevoli differenza in relazione al campione, ed anche alla metodologia – emergono risultanze sul “benessere percepito”, e francamente per scoprire come la crescita di un figlio, richiedendo impegno, possa determinare stress maggiore non è necessario attivare ricercatori, dato che è un dato che il caro vecchio buon senso fa cogliere al volo, tanto è intuitivo. Inoltre c’è da considerare un fatto, e cioè che mettere al mondo un figlio, di solito, per un genitore significa condividere la felicità o addirittura trasferire la propria al figlio: ad un padre ed una madre, infatti, solitamente interessa anzitutto la felicità del figlio.
Una terza ragione per cui la notizia è falsa è che avere figli non farà aumentare la felicità percepita ma comunque fa bene: da uno studio condotto su 21.000 coppie è emerso che il non avere figli moltiplica le probabilità di morte prematura dovuta a tumori, malattie cardiovascolari o incidenti, del doppio per gli uomini e addirittura di quattro volte per le donne [4]. E’ pur vero che dette risultanze sono emerse monitorando coppie che attendevano un figlio tramite la fecondazione in vitro – e che, pertanto, potevano riversare sull’arrivo del figlio un’aspettativa particolarmente intensa, e sulla sua mancata nascita una delusione altrettanto forte -, ad ogni modo non possono essere ignorate, anche perché vanno a confermare i benefici sulla salute dell’avere figli in particolare per le donne [5], incluse per quelle che ne hanno molti [6].
Soprattutto, non può essere ignorato un aspetto, e cioè che nel mondo occidentale, dove nascono sempre meno bambini, il benessere effettivo – come dimostrano il fenomeno dei suicidi, dell’uso di antidepressivi, della diffusione del consumo di droghe e dell’alcolismo – sembra essere molto diverso da quello dichiarato. Si può obbiettare che la nascita di uno o più figli non rappresenta, di per sé, una soluzione ad alcun problema. Può darsi, ma rimane il fatto che cercare e aspettare un figlio, donargli insegnamenti e dedicargli sacrifici, è il modo più naturale per sperimentare la solidarietà nell’epoca dell’individualismo, per dare quando i più pensano ad avere, per guardare avanti anziché guardarsi vanitosamente allo specchio.
Note: [1] Cfr. Deaton A. – Stone A.A. (2014). Evaluative and hedonic well being among those with and without children at home. «Proceedings of the National Academy of Sciences»; doi:10.1073/pnas.1311600111; [2] Cfr. Gabb J. – Klett-Davies M. – Fink J. – Thomae M. (2013) Enduring Love? Couple Relationships in the 21st Century. «The Open University»; 1-96; [3] Il segreto del matrimonio felice? Essere senza figli. «Repubblica.it»; 13/1/2014; [4] Cfr. Agerbo E. – Mortensen P.B. – Munk-Olsen T. (2012) Childlessness, parental mortality and psychiatric illness: a natural experiment based on in vitro fertility treatment and adoption. «Journal of Epidemiology Community Health»; doi:10.1136/jech-2012-201387; [5] Cfr.Holt-Lunstad J. – Birmingham W. – Howard A.M.- Thoman D. (2009) Married With Children: The Influence of Parental Status and Gender on Ambulatory Blood Pressure.«Annals of Behavioral Medicine»; Vol. 38 (3): 170 -179; [6] Cfr. Jacobs M.B. – Kritz-Silverstein D. – Wingard D.L. – Barrett-Connor E. (2012)The association of reproductive history with all-cause and cardiovascular mortality in older women: the Rancho Bernardo Study. «Fertility and Sterility»; Vol. 97 (1): 118-124

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Può essere perché oggi i genitori non possono educare i propri figli secondo i loro principi morali più o meno etici, non ne sono più i padroni assoluti Oggi i genitori spesso si ritrovano con se stessi con molti sensi colpa dovuti non perché assenti di fronte ai propri figli, ma per i messaggi incessanti che la società ormai malata trasmette a delle giovani vite ignare del pericolo che incombe per colpa della cattiveria umana. Per i genitori è una sofferenza immane, combattere con il desiderio di avere un figlio e nello stesso tempo capire che forse è meglio che no. perché poi strappati alla famiglia una volta incamminandosi nella vita, dovranno lottare rimanendo in tanti vittime. Basta accennare il pericolo della droga che tanti giovani vite ne rimangono intrappolate per non parlare delle vittime della pedofilia e altri pericoli ancora che più o meno conosciamo tutti.
Penso che L’affetto dei genitori per i figli e dei figli per i genitori può essere una delle più grandi fonti di felicità, ma in realtà al giorno d’oggi i rapporti tra figli e genitori sono, in nove casi su dieci una fonte di infelicità per ambo le parti.Gli sforzi dei genitori moderni perché i loro figli si sentano amati e desiderati non riescono a nascondere una freddezza di fondo − l’indifferenza di chi ha ben poco da trasmettere alla generazione successiva e vede in ogni caso come prioritario il proprio diritto alla realizzazione di sé. Non esistono genitori responsabili; quale genitore responsabile, conoscendo il mondo, vi farebbe nascere un figlio?
E’ qui che nasce l’infelicità…..puoi provare a farli crescere , a educarli , a renderli delle persone vere …. ma il loro futuro non dipenderà da loro…. è questo ,anche se a volte non lo si vuole ammettere, il dubbio e la paura piu’ grande che rende infelici nel profondo.