«Cambieremo radicalmente la legge sulla cosiddetta “porcata” delle slot-machine e del gioco d’azzardo», assicura Enrico Letta alla conferenza di fine anno. Sono parole, quelle del premier, che – oltre a corrispondere alle istanze espresse dal neosegretario Pd Matteo Renzi -, a differenza di altre promesse decisamente meno esaltanti (leggi: revisione Bossi-Fini e ius soli), vanno nella direzione giusta. L’idea di penalizzare attraverso la destinazione di meno fondi i Comuni italiani ostili alle slot machine pareva infatti, ad esser buoni, del tutto incomprensibile. Ben venga, dunque, alla retromarcia governativa sul gioco d’azzardo, tema sul quale si deve e si può fare di più. Questo perché quella del gioco d’azzardo è una criticità rimasta sottovalutata troppo a lungo, anzitutto a causa della mancata distinzione – a livello culturale e sociale – fra gioco d’azzardo e gioco d’azzardo patologico, che configura una dipendenza comportamentale patologica contrassegnata, affermano gli esperti, da un perdurante comportamento di gioco d’azzardo mal adattivo [1].
Gli effetti di questa dipendenza sono tristemente noti, e spaziano dai problemi finanziari a disturbi di natura antisociale fino all’ideazione suicidaria [2], facendo registrare un alto tasso di comorbilità psichiatrica [3]. Per quanto grave e proprio perché tale, è ingenuo illudersi «di abbattere il fenomeno per decreto» o, peggio ancora, riducendosi a dire «quant’ è devastante il demone del gioco» [4]. Allo stesso modo, sarebbe deleterio, pur di denunciare il problema del gioco d’azzardo, arrivare a gonfiare le stime dei giocatori abituali [5]. Ciò non toglie che le vittime di gioco d’azzardo patologico – che hanno più probabilità di ricaduta nella dipendenza dei tossicodipendenti [6] – costituiscano un problema che solo uno Stato retto da irresponsabili potrebbe ignorare al punto da favorire le Amministrazioni locali che, sulla questione, fanno finta di nulla. Con tutte le note criticità, e pur dovendo mantenenere alta la vigilanza, non possiamo pertanto che esprimere soddisfazione per le parole del premier su slot-machine e gioco d’azzardo. Da una politica di livello, ci si attende grossi risultati; ma, visti i tempi, fa piacere anche un grosso errore in meno.
Note: [1] Cfr. Goudriaan A.E. – Oosterlaan J. – de Beurs E. – Van den Brink W. (2004) Pathological gambling: a comprehensive review of biobehavioral findings. «Neuroscience & Biobehavioral Review»; 28(2): 123-41; [2] Cfr. Petry N.M. – Kiluk B.D. (2002) Suicidal ideation and suicide attempts in treatment- seeking pathological gamblers. «The Journal of Nervous and Mental Disease»; 190(7): 462-9; [3] Cfr. Cunningham-Williams et al. (1998) Taking chances: problem gambling and mental health – results from the St. Louis epidemiologic catchment area (ECA)study. «American Journal of Public Health»;88:1093–6; [4] Volpi R. Il “grande allarme” per il gioco d’azzardo e il pallottoliere della realtà, «Il Foglio», 23/05/2013; [5] Ibidem; [6] Cfr. «Italian Journal on Addiction», 2012; n.3-4: 195-200.
Io mi chiedo come si possa avere ancora fiducia di quesa gente che ha l’apparato digerente palindromo, facce da c00l0
Mi riferisco a tutti i partiti che sostengono il governo: il PD di Renzi e Letta, il Nuovo Centro Destra di Alfano, i montiani eccetera eccetera.
Preciso che il mio non voleva essere un elogio del Governo Letta ma solo, ed esclusivamente, un commento su una marcia indietro, una volta tanto, positiva. Grazie dell’attenzione.
Ops… Dicevo che la criminalità pare avere molti moltissimi complici nei palazzi del potere. Rivolgiamo indietro I 98 miliardi e poi il gioco d’azzardo dovrebbe essere pesantemente regolato.
E’ stato solo accennato, en passant, che Letta è uno dei maggiori azionisti di una di quelle società che lucrano sul gioco d’azzardo.
Ci siamo stracciati le vesti per un decennio sui conflitti d’interesse e questo cos’è?
98 miliardi di mancati introiti per lo stato condonati alla chetichella.
Poi le fiamme gialle fanno irruzioni negli uffici di ferramenta e osterie fuori porta…
Dicono loro, i governanti di voler combattere la criminalità, perché non incominciare a abolire le slot machine e il gioco d’azzardo? E’ tanto semplice. Invece un martellamento sulla rete e in televisione pure. In realtà si vuole tener in vita il gioco d’azzardo per sfruttare l’ingenuità di tante persone, forse disperate , illudendosi di realizzare sogni impossibili. Un es. è quello del superenalotto. legalizzato dallo Stato, come pure il gratta e vinci ed altri simili. Non meravigliamoci poi se ci sono società private che approfittano di tanta buona fede delle persone che giocano e giocano sperando che la vincita cambi loro la vita. Una cosa è certa è lo Stato che vince sempre, mettendo tasse su tasse su questo modo illegale di vivere.
E nessuno dice che in caso di vincita al Superenalotto, lo stato si becca oltre il 50% !
In pratica lo stato fa una pubblicità ingannevole, a nostre spese perché paghiamo il canone per vederle, e poi di defalca pure la vincita di oltre la metà.
Lo stato conta moltissimo sulla cattiva coscienza dei suoi cittadini, abilmente educata in tal senso, in modo che si sentano, sempre e comunque, dei farabutti che la fanno franca.
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