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Magari è fantapolitica, magari no. Però qualcuno che, da sinistra, auspica apertamente il Governo Bermonti già c’è. Intervistato al Tg1 della sera, per esempio, ieri D’Alema ha parlato di Vendola e Monti come di due «interlocutori» per Bersani: peccato che uno di questi, in teoria, dovrebbe essere un alleato. E prima ancora, sempre ieri, il democratico Tonini, scrivendo del Trentino, dove il Pd corre «comprendendo i “montiani” nell’alleanza», ha esaltato il caso come esemplare per «un laboratorio politico nazionale» [1]. Dettaglio interessante: in questa futuristica «alleanza» trentina è assente il partito di Vendola. Solo una coincidenza, un caso, oppure un presagio? Vedremo: magari è fantapolitica, magari no.

Che comunque il Governo Bermonti possa formarsi, per chi legge i giornali con un minimo di attenzione, non rappresenta più una notizia da mesi.  Pierferdinando Casini, da parte sua, ne parla tranquillamente – e apertamente – dalla scorsa estate: «Nel 2013 governo con Monti e Bersani. Serve un patto per salvare l’Europa» [2]. In termini non molto diversi poco dopo si pronunciò un altro big, uno che non parla mai a caso, Romano Prodi: «Se c’è un vincitore, quello prende il Governo. Se c’è un’impasse, è probabile che si chieda a Monti di prendere il mandato» [3]. Diciamolo chiaramente: più espliciti di così, i nostri amici di centro e di sinistra, non potevano e non possono essere.

A questo punto l’unico aspetto che rimane ancora da chiarire è la spartizione delle poltrone. Facciamo – tentar non nuoce, no? – una piccola scommessa. Ecco la formazione: Bersani premier (dovuto: sarebbe lui l’azionista di maggioranza dell’alleanza), Monti alla guida di qualche ministero di rilievo (per tener buona l’Europa e soprattutto la Germania), Casini alla presidenza del Senato (poltrona non olet), Vendola potrebbe invece seguire le orme di Bertinotti, divenendo l’ennesimo (post?)comunista alla presidenza della Camera (così, oltretutto, se ne starebbe a cuccia) e, dulcis in fundo, dall’alto Romano Prodi al Quirinale (intimo con Monti, padre nobile del Pd, considerato in Europa: come non eleggerlo?) terrebbe salda l’alleanza. Magari è fantapolitica, magari no. Vedremo.

Note: Tonini G. Il Trentino, laboratorio dell’alleanza dem-Monti. «Europa», 7/2/2013, p. 1; [2] Casini P. intervistato da Bei F., «La Repubblica», 1/7/2012, p. 11; [3] Prodi R. cit. in Labate T. Prodi vede il Monti bis. «Corriere della Sera», 8/9/2012, p. 11