porno

Le pornostar sono donne più felici. Questo scrivono, semplificando, alcuni siti internet a proposito degli esiti di un recente studio apparso sul Journal for Sex Research [1] che sta facendo discutere. L’ipotesi iniziale, che la ricerca non solo ha evidenziato come infondata ma ha addirittura contraddetto, era che le attrici porno, rispetto alle altre, fossero donne con alle spalle storie di violenze, costrizioni e sfruttamento. Secondo questo studio – che si scontra con i contenuti di altri svolti in passato –[2], invece, le protagoniste dei film hard di oggi sono persone sane e felici, con un grande tasso di autonomia.

Ora, le critiche che si possono muovere a quanti stanno salutando con entusiasmo questo studio sono molteplici. Tanto per cominciare è emerso come le 177 attrici interpellate avessero vissuto, rispetto al campione di confronto, esperienze sessuali precoci, come abbiano maggiore propensione a definirsi bisessuali e maggiori preoccupazioni di contrarre malattie veneree [3]. Cose ovvie, direte. Certo, ovvie e non esattamente tipiche di persone equilibrate. Ad ogni modo, sappiamo da altre ricerche che chi entra nel mondo del porno, spesso, lo fa per soldi e fama [4], vale a dire strade non troppo sicure per la felicità.

Anche perché la realizzazione di ciascuno di noi non si vede, in fondo, durante le nostre carriere, ma dopo. E’ infatti alla fine dalla corsa che possiamo vedere – e giudicare – la strada che abbiamo percorso: troppo facile dichiararsi felici mentre si corre (o mentre si gode). Senza peccare di presunzione siamo quindi autorizzati a credere che forse diverse delle 177 attrici col tempo cambieranno idea e daranno ragione alle tante “ex” che di quel mestiere passato non vanno poi così fiere. Come Eva Henger, una che del mondo hard è stata non comparsa bensì regina, salvo poi ammettere pubblicamente: «L’hard è un mondo che non mi è mai piaciuto e che ho lasciato il prima possibile». Che la Henger e quelle che hanno fatto la sua scelta abbiano tutte scelto di essere infelici?

Note: [1] Cfr. Griffitha J.D. –  Mitchellb S. – Hartc C.L. –  Lea T. – Adamsa & Lucy L. Gua (2012) Pornography Actresses: An Assessment of the Damaged Goods Hypothesis «Journal for Sex Research». DOI:10.1080/00224499.2012.719168; [2] Cfr. Dworkin  A. (1989). Pornography: Men possessing women. New York : NAL-Dutton; MacKinnon C. A. (1993) Only words . Cambridge, MA : Harvard University Press; [3] Cfr. Griffitha J.D et al. Ibidem; [4] Cfr. Abbott S. (2000) Motivations for pursuing an acting career in pornography In R. Weitzer (Ed.), Sex for sale: Prostitution, pornography, and the sex industry (pp. 17 – 34 ). New York : Routledge .