
«Musk non è un esperto di statistica né uno scienziato che ha studiato demografia. Non ha alcun titolo, insomma, per esprimersi sui rischi che corre la popolazione italiana o quella di un altro stato». Secondo Repubblica il patron di Tesla, quando denuncia i rischi dell’inverno demografico, fa sostanzialmente discorsi da bar, parla per dare aria alla bocca, dato che non è «uno scienziato che ha studiato demografia». Peggio, parla spinto da oscure logiche affaristiche: «Ha tutto l’interesse per farlo».
Ora, di certo Musk sa fare i suoi conti, se è divenuto l’uomo più ricco del mondo – cosa che non si può dire di Repubblica che, dal 2016 a oggi, ha perso quasi 10.000 lettori all’anno. Eppure il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari vorrebbe ancora di stabilire chi possa parlare di demografia, gruppo di eletti da cui esclude il miliardario che «non ha alcun titolo per esprimersi sui rischi che corre la popolazione italiana o quella di un altro stato». Dunque Musk non può permettersi di dire, come ha fatto, che l’Italia è a rischio collasso demografico.
Chissà allora se può dirlo Antonio Golini, docente in due università e membro dell’Accademia dei Lincei, il quale quasi 20 anni fa già affermava che non è lunare, anzi, l’ipotesi che gli italiani possano estinguersi: «Direi che questa possibilità esiste» (Il Giornale, 9/11/2003, p.16). Più recentemente, dei ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington hanno pubblicato una stima secondo cui, entro la fine del secolo, ci sarà un calo generalizzato della popolazione mondiale con ben 23 Paesi, tra cui l’Italia, che vedranno gli abitanti più che dimezzati.
Questi studiosi, si badi, hanno pubblicato le loro proiezioni su una delle principali riviste scientifiche del mondo: The Lancet (Vol.396, 2020:1285-1306). Ne consegue come il proprietario di Tesla non inventi nulla, quando richiama l’attenzione sul futuro demografico, assai a rischio, dell’Italia o di altri Paesi (recentemente, si è soffermato pure su quello del Giappone). Anche se non ha una laurea in demografia, infatti, dice cose sacrosante. E se il primo quotidiano progressista d’Italia non è convinto, meglio così: se tiene agli italiani come ai suoi lettori, stiamo freschi.
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Il giornalismo è ormai propaganda agli ordini del referente di turno. Forse lo è sempre stato, ma in modo un po’ più occulto, meno sfacciato.
E per il referente della stampa mainstream l’uomo da screditare con ogni argomento oggi è il signor Musk (Putin, sappiamo, lo è sempre stato dal 2000 in poi).
La novità di questi tempi è che, a questa stampa mainstream, la perdita di lettori non interessa granché, purché la sua opinione resti amplificata e ampiamente diffusa nell’opinione pubblica, come di fatto è.
Quando saremo dimezzati sopravviveranno le genti che credono nella vita efanno figli.
Rimarranno musulmani e neocatecumenali. E costruiranno un paese a misura di famiglia.