Sospensione dal lavoro e dallo stipendio. Per quanto sia limitata a tre giorni, la sanzione inflitta dall’azienda a Monica Ricci Sargentini, giornalista del Corriere della Sera, rea di aver sposato la contestazione – con mail-bombing –  ad un articolo di Roberto Saviano uscito su Sette (allegato del Corriere) in favore del riconoscimento e della regolamentazione del “sex work”, appare molto pesante.

È difatti inaudito che il primo giornale italiano arrivi a prendersela con una sua giornalista la quale non solo ha manifestato la propria opinione (articolo 21 della Costituzione) ma lo ha fatto, nel caso specifico, in difesa di una norma dello Stato – la 75 del 1958, più nota come legge Merlin – la cui conformità alla Costituzione è stata peraltro recentemente confermata (Cort. cost., sentenza 20 dicembre 2019, n. 278).

Com’è possibile, allora, un tale provvedimento? Non sarà che Ricci Sargentini, pur essendo giornalista, donna e femminista, è stata in realtà colpita non tanto per essersi smarcata dall’autore di Gomorra (il quale, non si sa a che titolo, da anni pontifica su tutto lo scibile), bensì per averne fatta un’altra, dopo essere stata critica verso il ddl Zan e l’utero in affitto, prendendo cioè posizioni imperdonabili per l’establishment?

Francamente, il sospetto viene. Dopotutto, non è una novità quella per cui nell’Occidente laico e secolarizzato la libertà di pensiero sia garantitissima, finché si ha tutti lo stesso. Quando però si alza il ditino per smarcarsi da una certa opinione o da un mostro sacro del pensiero unico – quest’ultimo è il caso di Ricci Sargentini, in solidarietà alla quale è stata lanciata una petizione -, ecco che iniziano le grane. È la stampa libera, bellezza.

Giuliano Guzzo

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«Giuliano Guzzo accumula una serie impressionante di dati per mostrarci una realtà che ignoriamo. E che dimostra che il Maestro non ha esaurito le carte da giocare» (Rino Cammilleri).

«Un prezioso manuale con corrette interpretazioni su moltissime tematiche. Può senz’altro contribuire a trasformare la “fede liquida” in una “fede forte”» (Unione Cristiani Cattolici Razionali)

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