
Secondo Andrea Scanzi, chi è di destra si sente culturalmente inferiore perché, «da 300 anni senza uno straccio di intellettuale», sarebbe costretto ad aggrapparsi a «Sgarbi, Vittorio Feltri e Povia». L’ha detto l’altra sera da Lilli Gruber, la quale non ha osato contraddire il suo ospite nonostante le sciocchezze appena dette. In effetti, questa tesi, pur in poche parole, condensa falsità notevoli, almeno un paio delle quali meritano d’essere sbugiardate.
La prima riguarda la presunta assenza di pensatori non di sinistra o non progressisti quando, solo dal ‘900 in poi – e solo per l’Italia -, c’è l’imbarazzo della scelta: Croce, D’Annunzio, Del Noce, Spirito, Palazzeschi, Papini, Pirandello, Prezzolini, Tomasi di Lampedusa, Longanesi, Samek Lodovici, Volpe, Pasolini – i cui ultimi versi evocano la «destra divina» – Montanelli, Guareschi, Accame, Auriti, Palmaro, Tarchi, Cardini, Veneziani…
Non solo. Appare anni luce distante dalla sinistra anche il maggior intellettuale vivente, che è senza dubbio Joseph Ratzinger. Non è mai salito sul palco del Concertone, non scrive sul Fatto Quotidiano e non pare spopolare su Instagram, ma negli anni Benedetto XVI si è conquistato la stima di pensatori laici di primo livello, da Habermas a Barcellona, da Tronti a Preve. L’Opera omnia di tutti gli ospiti della Gruber, per dire, credo non valga uno starnuto ratzingeriano.
La seconda sciocchezza di Scanzi è quella sul presunto senso di inferiorità culturale di chi è di destra. In realtà, dispiace dissentire dal Sommo Aretino, le cose stanno all’opposto: è semmai una certa sinistra trasuda una superiorità intellettuale priva di ogni fondamento. Potrei, su questo, vincere facile ricordando i titoli di studio del rapper del momento, oppure soffermarmi sui titani del pensiero che supportano il ddl Zan (tipo Berté, Razzi, Siffredi).
Preferisco però stare nel merito evidenziando come, benché talvolta accompagnata da sicura erudizione, la cultura dominante – quella che dovrebbe incutere soggezione in chi la critica – non abbia una metafisica, un’antropologia, neppure un vago orizzonte di senso. Certo, questa cultura domina negli atenei, controlla le redazioni, tiene in pugno i social. Tutto vero. Ma ciò non la rende meno autoreferenziale, gelatinosa, insipida. E secondo Scanzi c’è gente che prova inferiorità di fronte a questa roba qua? Ma dai.
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Magari è vero, ma comunque poteva andare peggio. Potevamo avere Scanzi.
questa cultura domina negli atenei
Non per criticare, ma io una coppia di virgolette la metterei…
Questo stesso articolo è conferma di quello che dice Scanzi , che peraltro ho detto io in numerosi post su questo blog, regolarmente contestati come se il primo a dirlo.
Ne è conferma perché lei si è sentito costretto a contestarlo elencano nomi che sono piccole macchie di cultura in un panorama dominato dall’ignoranza e , in mancanza di troppi nomi, di acquisire alla sua “causa” nomi che nella tomba si saranno rigirati (Pasolini di destra ? A parte che mai si definirebbe così , ma anche fosse non sarebbe certo della sua idea di Destra , caro Guzzo) , Ratzinger (non mi risulta votasse ne avesse espresso idee sul tema) e persino Veneziani (accostato ai Croce ed ai Pirandello ? Suvvia…un po’ di decenza….una pulce accostata a due leoni…).
La cultura è di sinistra per mancanza di avversari .
Ovviamente Ratzinger e Veneziani sono ancora vivi…almeno così si dice.
L’unica cultura di sinistra è l’odio e l’invidia dell’altrui ricchezza. Lei non è una mente libera ma riempita di ogni perversione.
Roberta, la ringrazio del giudizio generico espresso senza nessuna critica specifica. È proprio questa superficialità e banalizzazione che ha portato negli anni la destra italiana a perdere contatto con i pensatori che pure a macchia d’olio c’erano stati nei secoli scorsi ed a restare , tranne qualche rara eccezione , un semplice contenitore di populismi , egoismi, menefreghismi e benpensantismi , senza nessuna autonoma idea di società futura ma tutta piantata sulla difesa della “roba” di verghiana memoria .
Salve
Questa feccia ripete un po’ troppo spesso agli altri che non hanno cultura, per non lasciare intravedere il gigantesco complesso di inferiorità di cui soffre. O forse è l’effetto del vaccino.
Chi guida una Ferrari non continua a smargiassare i proprietari di utilitarie.
Salvo che la Ferrari sia solo di carta. Igienica.
Del resto, se la cultura è Scazzi meglio non averci niente a che fare 😀
Be Luigi..la tua , di cultura , si percepisce da come scrivi e dai termini che adoperi. Ulteriore conferma di quello che non ci sarebbe in effetti bisogno di ripetere. Ed in questo hai ragione…dovremmo semplicemente ignorarvi , ma il problema è che da quando c’è internet voi fate proseliti. Proseliti nell’ignoranza ma sempre proseliti. Ed allora qualcosa bisogna pur fare , invece di lasciare che le menti semplici si lascino riempire da concetti peggiori del vuoto.
Non illudetevi, giovane, non faccio proseliti.
Se non ci arrivate da solo, peggio per voi.
Continuate pure, quindi, a considerare cultura le produzioni di Scanzi, Murgia e Saviano.
Rodendovi, nel contempo, di non poter trascinare nel letame chi abbia come maestri Corti, Guareschi, Tolkien, De Maistre, Raspail, Jünger, Chesterton… e altri come loro, che dentro di sè portano quella che Pasolini chiamava la “destra divina”.
Non ci sarebbe stato pensiero conservatore da 300 anni ad adesso? ma per favore. Scanzi e’ una persona intelligente, ma ha dovuto ricorrere, per concludere il suo discorso, a quello che mi pare un luogo comune.