
Giusto quel minutino scarso per ricordare i lavoratori, una parentesi quasi di sfuggita, e più del doppio del tempo per spargere letame sulla Lega di Salvini, sui pro family e sui pro life. Il sermone del primo maggio di Fedez a me è sinceramente piaciuto. Di più: ritengo andrebbe studiato a Scienze politiche. Sì, perché fotografa meglio di tanti manuali e con nitore la parabola – in realtà in corso da anni – della sinistra: il trasloco dai diritti sociali ai diritti civili, dagli operai sfruttati agli influencer miliardari, da Mirafiori a CityLife. Un’aristocratizzazione spietata, che a sua volta spiega l’avvento del sovranismo, rivolta di chi vorrebbe risposte sulla fine del mese più che alla fine delle stories.
Ancora, il sermone di Fedez è utile pure per capire il pensiero progressista: se chiedi ad un artista straricco che va sulla tv pagata dai contribuenti d’evitare comizi, allora è squallida censura; se però un cittadino qualunque – per affermare che il matrimonio è tra uomo e donna, che i bambini han bisogno di padre e madre e che l’utero in affitto è un crimine – rischia una denuncia per omofobia, beh: quella è sacrosanta lotta alle discriminazioni. Logica ferrea, non c’è che dire. Infine, lo show del marito di Chiara Ferragni è da incorniciare perché mostra come si possa parlar mesi d’una norma, il ddl Zan, senza mai mostrare d’averla letta, senza mai andare nel merito. Anche qui, la metamorfosi della sinistra è tristemente spettacolare: dagli intellettuali ai pappagalli.
>> Iscriviti al mio Canale Telegram >>
tutto è funzionale al sistema : l’ idiozia al potere mediatico affinchè il Potere possa agire indisturbato sapendo che la massa si è già da tempo venduta l’ anima e non reagisce !
Ciò che mi indigna non è solo la presenza di Fedez al concerto del Primo Maggio in cui fa propaganda pro-LGBT e anticattolica, ma proprio l’oltraggio a questa ricorrenza. Per la miseria, ma con una nazione come la nostra, economicamente in ginocchio, con una crescente disoccupazione, come diavolo ci si può occupare del ddl Zan e dell’omofobia? Ma sono in grado di stabilire quali sono le priorità e quali no? Qual’è il paese reale e quale no?
Il fatto che la sinistra e i rappresentanti “intellettuali” come il Signor Ferragni, si occupino dei cosiddetti diritti civili anziché dei diritti sociali, non deve meravigliarci più di tanto. È stata proprio la sinistra fucsia rappresentata dal PD ad esempio, ad abolire l’articolo 18 soppiantandolo col Jobs Act. Sono servi del capitalismo selvaggio e globalista, e della finanza speculativa e predona.
Più il tempo passa, e più i lavoratori perdono sempre più diritti, e divenendo di fatto schiavi, come piace ai GAFA (Google Apple Facebook Amazon).
Pingback: Sermone di Fedex al concertone su RaiTre, capolinea della sinistra. Attacca Pro Vita & Famiglia con violenza inaudita. Replica Jacopo Coghe: è scorretto, pensi a cantare | Korazym.org
Quello che prima scriveva canzoni in cui sfotteva Tiziano Ferro in quanto checca. E se dovesse tornare al potere qualcuno che li rimanda in gas, garantito che sarebbe il primo a precipitarsi a denunciare il vicino “sospetto”. Perché questo è il signor Federico: un piccolo prostituto a buon mercato, sempre in vendita per due spiccioli.
Pingback: Il sermone di Fedez, capolinea della sinistra – l'ovvio e l'evidente
L’ha ripubblicato su Organon.
Come ha scritto giustamente il giornalista Emanuele Boffi “il problema vero non è nemmeno il rapper lingualunga, un Narciso senza talento (testimonial Amazon nota cooperativa sociale e con in testa un berretto Nike altra cooperativa sociale) che ha trovato un modo astuto per portare a casa la pagnotta milionaria: esporre se stesso, la moglie e il figlio su ogni canale social e in ogni occasione propizia per venderci le sue canzonette, i suoi vestitini, i suoi pigiamini, le sue nevrosi adolescenziali.
Il problema è la sinistra che gli va dietro. Dal tempo dei faraoni, ogni potere ha la sua corte, il suo harem, i suoi nani e le sue ballerine. Per anni gli artisti del concertone del Primo Maggio erano quelli della corte che seguiva il Partito. Questo dettava le parole, loro ci mettevano la musica. Ora i ruoli si sono invertiti, ed è questo che fa scadere la tragedia in farsa”.
“se però un cittadino qualunque – per affermare che il matrimonio è tra uomo e donna, che i bambini hanno bisogno di padre e madre e che l’utero in affitto è un crimine – rischia una denuncia per omofobia”
Perché continuare a diffondere tesi che non riflettono il contenuto della legge invece che concentrarsi su obiezioni ben più valide e fondate?