Qualche anno fa, nel corso di una conferenza di bioetica sull’utero in affitto, dopo che avevo illustrato la condizione di schiavitù in cui – in India e non solo – vivono tantissime madri surrogate, l’altro relatore presente, in risposta alle mie sottolineature, era intervenuto osservando che, però, ci sono pure casi di «donne direttrici di banca felici di prestare il loro utero» pur di far vivere a persone amiche la gioia della genitorialità. Il pubblico presente, ricordo, accolse con incredulità la bizzarra rivelazione, che mi è tornata in mente proprio in questi giorni, che mi paiono dominati da un esempio del tutto simile a quelle delle «donne direttrici di banca» contente di far le mamme surrogate.
Mi riferisco al mito del «rider felice», che un noto quotidiano nazionale – La Stampa – ha alimentato, raccontando la storia di E.Z., un giovane di 37 anni che, chiuso lo studio di commercialista causa Covid, ha inforcato la bicicletta e si è messo a fare il rider. Morale: con le consegne a domicilio oggi costui, sottolinea La Stampa, «guadagna 2000 euro netti al mese e, certi mesi, anche 4000. Uno stipendio da manager. Ed è felice». «A me», commenta Antonella Boralevi, scrittrice e autrice di questo articolo, «sembra una storia non di “colore”, ma di speranza». Ecco, a me invece pare che le cose vadano inquadrate in modo ben diverso. E lo pensa la stessa Stampa che, sotto l’articolo, ha pensato di pubblicare una nota che così recita:
«Secondo studi e statistiche recentissime i rider guadagnano mediamente 839 euro mensili, circa 7,50 euro lordi l’ora. Inoltre Z. nell’intervista rilasciata a un altro quotidiano parla del suo precedente lavoro, puntualizzando che non è stato commercialista ma tirocinante con uno studio per la consulenza buste paga». Insomma, è lo stesso giornale a smontare pezzo per pezzo l’entusiasmo della sua collaboratrice. Tuttavia, ecco il punto, l’articolo è ancora lì, al suo posto. Motivo per cui posso permettermi di commentarlo rilevando che il «rider felice» non esiste – a meno che aprir partita Iva per pedalare ad ogni condizione meteo per ore ed ore non paia cosa divertente – e, se esiste, è come le donne felicissime di donare per 9 mesi il loro utero a terzi.
Beninteso: queste donne esistono davvero. Ne ho scritto anch’io, raccontando la sconvolgente storia di Ria Pawlow, sette volte mamma surrogata «per altri». Il punto è che storie come questa e come quella del «rider felice» altro non sono che eccezioni che confermano la regola. Soprattutto, si tratta di eccezioni che è incauto tirare in ballo, anche se utilissime alla retorica sui «lavori che gli italiani non vogliono più fare». Certo, gli italiani e specie la mia generazione – cioè quella di quanti hanno tra i 30 e i 40 anni – non vogliono farsi sfruttare. E se si trovano a dover pedalare sotto la pioggia per 800 euro non è perché siano «felici» o perché guadagnino «da manager», ma perché lottano come gladiatori nel Colosseo del precariato.
Per cui bene pensare ai gladiatori stile Massimo Decimo Meridio interpretato da Russell Crowe, ma ricordiamoci che la quasi totalità di costoro non faceva affatto una bella fine (in effetti, lo stesso eroico protagonista del film non muore anziano). Tutto questo per dire che se da un lato non possiamo che battere le mani all’intraprendenza e alla buona volontà dei rider che vediamo sfrecciare nelle nostre città specie da qualche mese a questa parte, dall’altro dovremmo stare ben attenti ad alimentare una narrazione utile solamente a nascondere un grande vergogna, e cioè l’assenza di opportunità adeguate a giovani che hanno titoli e capacità, rispetto a dove si trovano professionalmente oggi, per andare ben più lontano. E non con i pedali, ma con le loro gambe.
Giuliano Guzzo
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Stavolta sono completamente d’accordo con lei su tutto. Tra l’altro il rider felice non era neppure così felice e libero professionista….
https://www.google.com/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/19/la-vera-storia-del-rider-felice-non-faceva-il-commercialista-non-guadagna-4mila-euro-al-mese-e-ha-voluto-il-ccnl-che-legittima-il-cottimo/6070913/amp/
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