Adesso che la seconda ondata non è più un’ipotesi ma una realtà – solo da giovedì scorso ad oggi, in Italia, i ricoverati nei reparti ospedalieri Covid sono passati da 3.925 a 5.796 (+48%), e le terapie intensive sono lievitate da 358 a 585 (+63%) -, si è verificato un assurdo rimpallo di responsabilità, con il premier Giuseppe Conte che, a proposito di un nuovo lockdown, ha già messo le mani avanti scaricando ogni colpa sui cittadini («dipende dagli italiani»). Il che, intendiamoci, in parte può pure essere vero – in una pandemia è la condotta collettiva a far la differenza -, ma è vergognoso che un presidente del Consiglio dica cose simili.
Perché se tutto «dipende dagli italiani», caro Conte, tu e il tuo governo che ci state a fare? Ripeto: vergogna. Al tempo stesso, tuttavia, va compreso che, anche avessimo un governo meno disastroso di quel che abbiamo (ci vorrebbe poco), il Covid-19 ora non sarebbe comunque di facile gestione. Lo prova l’affanno in cui si trovano Francia, Spagna, Regno Unito e tanti altri Paesi. Certo, dopo un’estate di relativa tranquillità l’esecutivo avrebbe dovuto pianificare meglio tantissime cose in vista dell’autunno; penso ai sovraffollamenti sui mezzi pubblici, solo per citarne una.
Ma con il coronavirus adesso comunque non sarebbe stata una passeggiata. Adesso saremmo comunque quindi stati chiamati – come di fatto siamo, per la tutela nostra e del prossimo – ad osservare ogni santo giorno, pur senza panico chiaramente, tutte quante le precauzioni in modo scrupoloso (c’è ancora parecchia gente che, per strada, usa le mascherine come collare, che considera ribelle comportarsi come se nulla fosse, e via di questo passo). Tutto questo per dire che il pur appassionante tempo delle diatribe e dei rimpalli di responsabilità più o meno vergognosi e ingenui, ecco, purtroppo sta finendo.
Sta invece venendo il tempo in cui tutti – a partire dal signor Conte e dai suoi improbabili ministri che la Speranza, al massimo, la portano nel cognome – dobbiamo rimboccarci le maniche. Non tanto per evitare un nuovo lockdown, mini, medio o extralarga che sia: quello è proprio il minimo. Dobbiamo rimboccarci le maniche, senza farci cullare dall’illusione che «andrà tutto bene» – tutto bene un corno -, ma capendo che, da chi siede a Palazzo Chigi all’ultimo dei lavoratori, dal più giovane al più anziano, siamo chiamati alla riscoperta di un nuovo senso di responsabilità.
La stessa responsabilità che, per inciso, avremmo dovuto già riscoprire in primavera. Se non faremo questo, se continueremo ad addossare le conseguenze della pandemia a qualcun altro – da qualche oscura casa farmaceutica alle feste domestiche, a seconda della scuola di pensiero -, forse trarremo qualche tenue beneficio psicologico, restando al riparo in schemi manichei e nelle nostre visioni. Ma sarà comunque – sai che consolazione – ballare sul ponte del Titanic. Invece qui si tratta di rimboccarsi le maniche (o di continuare a farlo) capendo che in ballo, stavolta, c’è sul serio quella cosa enorme, bellissima e spesso evocata a sproposito. Il futuro.
Ferme restando le gravissime colpe e responsabilità del governo, se guardiamo TUTTI i numeri e non solo quelli che al governo e ai suoi complici fa comodo spacciarci, di gravità in questo momento se ne vede davvero pochina:
https://averagejoe3000.wordpress.com/2020/10/16/covid-no-panic/.
Grazie per il link: condivido l’analisi, stando ai fatti (e interpretando bene i dati) non si vede nessuna vera emergenza all’orizzonte.
Resto perplesso sulla correlazione impennata/riapertura delle scuole, che trovo assolutamente improbabile. Piuttosto è il ritorno dalle vacanze, con conseguenti frequenti e prolungali assembramenti in piazza, al bar e altrove, di giovani e meno giovani, senza molto rispetto per le norme di prevenzione, che può aver influito di più.
Ha ragione Guzzo comunque: dipende dagli italiani certo, ma innanzitutto dipende da chi e come vengono “governati”.
C’è “gente che, per strada, usa la mascherina come collare”, ma ricordiamo che non tutti possono permettersi di diminuire la quantità di ossigeno respirata. E stiamo parlando all’aperto. Personalmente mi fanno paura, oltre che pena, le persone in auto da sole con naso e bocca coperti.
Molte persone per motivi di salute non possono praticare una vera attività sportiva; vorrebbero almeno fare attività motoria respirando normalmente ma il governo italiano intende vietarlo, diminuendo così le difese immunitarie.
Qualcuno pensa che l’obbligo delle mascherine all’aperto sia dovuto agli accordi con le aziende che ne producono milioni al giorno: a pensar male si fa peccato, ma…
E, in effetti, c’è di che preoccuparsi:
https://www.silvanademaricommunity.it/2020/10/18/la-mascherina-puo-trasformare-un-asintomatico-in-sintomatico/
Risulta di evidenza ormai lapalissiana che il Covid 19 sia solo una scusa per fare “altro”.
I fallimenti inanellati negli ultimi dieci mesi sono ormai tali, che solo la malafede di chi li ha compiuti può spiegarli. Del resto, fin dalla notte dei tempi, paura e terrore sono stati la migliore arma per condizionare i popoli.
Basti pensare che tutti gli editti babilonesi propinatici finora, sempre nel cuore della notte, avrebbero in teoria come scopo la nostra salute.
Poi si scopre che ci sono una ventina di milioni di visite mediche, esami diagnostici, interventi chirurgici che in questi mesi sono stati rinviati alle calende greche.
Per tacere del disagio psichico che sta esplodendo.
Diciamo che l’obiettivo finale è l’annichilimento dell’Italia e degli Italiani, e non saremo troppo lontani dal vero.
L’ha ripubblicato su Organon.