Oggi si ricorda la «presa» della Bastiglia, avvenuta il 14 luglio 1789. Raffigurata e celebrata anche artisticamente come epica, fu in realtà qualcosa di assai deludente. Ad essere “liberati”, infatti, furono  meno di dieci prigionieri (quattro falsari, due pazzi poi trasferiti in manicomio, e un maniaco sessuale) e gli scheletri rivenuti nella fortezza, la prova provata – si disse – di quanto fosse mostruosa, erano in verità dei suicidi parigini che, non potendo essere tumulati in terra consacrata, furono deposti in un cortiletto interno. Molto dopo si scoprì pure che solo poco più della metà dei 954 valorosi che, per averla assalita, si guadagnarono una pensione vitalizia e una ricca divisa, erano presenti quel giorno.

Il mitico evento quindi fu, ad esser buoni, una colossale farsa o, come si usa dire oggi, una fake news. A dire il vero, però, un po’ tutta la Rivoluzione francese è stata una bufala, come attestano fior di studi storici. Qualche esempio? La Rivoluzione doveva colpire la nobiltà, ma tra le vittime dei tumultuosi eventi i nobili furono appena l’8,5%, mentre il restante 91,5% apparteneva al popolo. Doveva decapitare l’aristocrazia, ma tra i circa 400.000 nobili viventi, nel 1789, le esecuzioni interessarono appena l’0,03% di essi. Doveva abolire gli sprechi e i privilegi, ma la sola incoronazione di Napoleone costò all’erario quasi 5.200.000 franchi: sei volte di più dell’incoronazione di Luigi XVI, ghigliottinato pochi anni prima.

Ah, a proposito: pure l’infernale macchina di monsieur Guillotin – «spada che brilla nelle mani degli eroi della libertà» (Robespierre) – altro non era che la scopiazzatura di un vecchio marchingegno inventato in Italia. Un’altra fake news sono i rivoluzionari promotori di progresso sociale. Strano, perché non fu la nobiltà bensì il popolo della Francia nordoccidentale ad insorgere contro il governo rivoluzionario, quando quei galantuomini dei giacobini, fra l’agosto e il novembre 1793, vararono – cosa che neppure i nazisti fecero con gli ebrei – ben tre leggi per programmare lo sterminio dei vandeani, 117.000 dei quali (oltre il 70% donne) furono sterminati: un vero e proprio genocidio. Ma la bufala più fortunata, senza dubbio, rimane l’epica «presa» della Bastiglia.

Giuliano Guzzo