Nei giorni in cui in Italia il dibattito sul disegno di legge contro l’omotransfobia si fa più acceso, si sente parlare di «discriminazioni», di «violenze» da contrastare, di «minoranze», di «diritti», di «tutele», di «orientamento sessuale», eccetera. Molti temi, così, divengono oggetto di contesa tra laici e cattolici, conservatori e progressisti, riproducendo dualismi non nuovi nel nostro panorama politico e culturale. Solo un tema ci si faccia caso – vien lasciato da parte: l’omotransfobia. Praticamente nessuno ne parla, benché sia il pilastro su cui l’iniziativa legislativa si regge.
Omissione casuale? Non pare. Del resto, una definizione condivisa di omotransfobia manca. Con la conseguenza che tutti, a prescindere dalla nostra cultura giuridica, sappiamo in cosa consistano i reati, che so, di furto o di omicidio, ma è assai improbabile che due giuristi convergano sul significato di omotransfobia. È per esempio omotransfobico insegnare o predicare la differenza sessuale quale elemento naturale, affermando il diritto di ogni bambino ad un padre e una madre? È omotransfobica Arcilesbica, come denuncia parte del mondo arcobaleno, quando si scaglia contro l’utero in affitto e difende l’identità sessuale femminile?
Ancora. È omotransfobico disapprovare la condotta omosessuale, conformemente a quanto la morale cattolica non suggerisce ma impone a chi la condivide dai tempi in cui Berta filava? Costituisce omotransfobia rifiutarsi di impastare torte – come accaduto a più pasticcieri nel mondo angloamericano – per clienti desiderosi di festeggiare un pride o la Giornata mondiale contro l’omofobia? Ecco, il fatto che gli stessi proponenti della nuova legge non chiariscano questi dubbi non è grave: è angosciante. In uno Stato di diritto il cittadino deve infatti poter conoscere prima (e non dopo, magari dopo un processo…) cosa può o non può fare.
Beninteso: l’indeterminatezza dell’omotransfobia non comporterà che chi ha certe idee, da domani, marcirà in galera; comporterà però qualcosa di peggio: nel dubbio, molti terranno le loro per sé. In altre parole, il tema da giuridico diventerà sociale, con l’instaurarsi di un clima intimidatorio tale per cui il cattolico osservante o più banalmente chiunque non rigetti la prospettiva del diritto naturale diventerà ipso facto qualcuno di sospetto, passibile – ove, affermando i suoi precetti morali, eccedesse in enfasi – di querela. Il punto non è quindi tanto il reato d’opinione che comunque la nuova legge introdurrebbe; il punto è l’inverarsi di un regime. Arcobaleno, gaio, «tollerante», tutto quel che si vuole: ma pur sempre regime.
Sull’argomento è sconcertante l’atteggiamento della CEI; al riguardo consiglio un articolo pubblicato su la nuova bussola quotidiana di qui propongo il link:
https://lanuovabq.it/it/legge-anti-omofobia-cortocircuito-tra-avvenire-e-cei
Scusate ma non capisco un punto: l’articolo 604 del codice penale punisce già gli atti di discriminazione basati su razza, etnia e religione. Nonostante ciò è possibile dire senza grossi problemi, per esempio, che la religione cattolica è l’unica religione vera e che le altre religioni sono false, criticandole anche aspramente, senza che questo costituisca reato di opinione. La stessa cosa, di conseguenza, avverrebbe una volta aggiunte le nuove aggravanti (“basate su genere, orientamento sessuale, ecc.).
Il vero motivo per cui questa legge è sbagliata, a quanto mi sembra, è che aggiunge un’altra categoria protetta all’interno di un articolo del codice penale già di per se discriminatorio, poichè protegge alcuni gruppi escludendone necessariamente degli altri (gli obesi, per esempio). O includiamo tutti nelle aggravanti “per futili motivi” o non includiamo nessuno. Altrimenti si finisce per creare vittime di serie A e vittime di serie B.
Molte parole, molte critiche, molte condanne, ma non c’è un solo sito cattolico o blog che pubblichi il testo del disegno di legge, perchè tutti i lettori e commentatori possano leggerlo e farsi anche una propria idea.
Applausi ed ovazioni, ma nessuno che si ponga questo dubbio.
Da settimane si critica qualcosa , senza pubblicarne il testo.
NBQ, Guzzo, Berlicche, Costanza Miriano, ma anche tanti giornali “seri” che preferiscono spiegare invece che far leggere….e chi più ne ha più ne metta….Mai un link, mai un copia incolla dei pochi articoli importanti.
Per trovare il testo è stata una fatica..
https://espresso.repubblica.it/attualita/2020/06/11/news/ecco-la-legge-contro-l-omofobia-che-spaventa-i-vescovi-il-rischio-di-deriva-liberticida-non-c-e-1.349989
Nessuno sa che questa legge è una semplice estensione di quanto già in vigore per i reati razziali e contro le discriminazioni religiose (e quindi protegge anche i cristiani da chi incita a l’odio contro i cristiani)
In pratica tutti oggi corrono il rischio di essere accusati per aver incitato all’odio contro i cristiani, ma nessuno degli atei si è mai lamentato di questa legge. E non mi sembra che l’italia sia piena di condannati per aver violato questa legge…
Basta leggerla, ma è interesse dei detrattori che la massa plaudente dei propri lettori non sappia di cosa si stia parlando.
Si ha paura della verità, perchè si ritiene che ogni mezzo (anche la menzogna ) sia lecito per “perorare la causa di Dio.”
Ma non mi risulta che la menzogna faccia parte delle armi che Gesù consiglia per un cristiano.
E ricordiamoci sempre l’atto di dolore…ho molto peccato in pensieri, parole , opere ed OMISSIONI. Omettete…Omettete pure.
Purtroppo anch’io mi sto facendo questa impressione.
Mi pare, e lo dico con rammarico, che su questo tema si stia facendo più propaganda che seria informazione. Vorrei che qualche giurista fosse in grado di spiegare nel dettaglio perchè questa legge limiterebbe la libertà di parola, possibilmente facendo il confronto tra il pdl Zan e le leggi in vigore in altri paesi.
Gentile Bonini. Lei scoprirà che se prova a fare questo discorso su gli altri siti/blog che le ho citato , nella migliore delle ipotesi viene attaccato con offese più o meno velate, se non addirittura bannato (cioè cancellato e segnato sulla lista nera degli “indesiderabili”), con la cancellazione dei commenti e l’impossibilità di replicare, che è ovviamente un sistema per impedire che gli eventuali “indecisi” possano farsi una idea autonoma, e per far passare il commentatore “indesiderato” come uno che non ha argomenti o è un troll (magari perché pur di continuare a parlare è costretto a usare altri nickname).
La legge che lei cita ha passato più volte il vaglio di costituzionalità , ed interviene per punire l’incitamento all’odio contro categorie di persone o di pensiero che nella storia (e nella realtà) hanno subito vessazioni e discriminazioni collettive. Per intenderci nessuno ha mai incitato all’odio contro tutti gli obesi … non è questa la natura della legge.
Gli argomenti affrontati sono quelli forti e considerati come facenti parte dell’identità delle persone sia per ragioni biologiche che antropologiche (da qui per esempio la protezione maggiore verso chi incita all’odio in base alla religione, che è considerata una parte di identità di una persona, più che una semplice scelta o convinzione).
Anche lei avrà notato come in questi anni su certe categorie si è detto di tutto, e non risulta l’applicazione indiscriminata di questa legge che interviene su chi incita all’odio ed alla violenza, cosa che per fortuna è molto limitata e deve avvenire in modo esplicito e chiaro.
Come avrà capito la nuova legge si limita ad aggiungere semplicemente una nuova categoria tra quelle “protette”.
Purtroppo, da cattolico, devo dire che sui siti cattolici (soprattutto su alcuni) la discussione su questo disegno di legge (ma se approfondisce vedrà che vale per molti argomenti) è affronta in modo totalmente ideologico, nascondendo il testo e commentando in modo da coltivare il proprio orticello di lettori/commentatori.
Ovvio che ogni legge può essere criticata, anche aspramente ed in tutti i modi, ma nasconderne il testo per poi attaccarla con argomenti che sul testo non sono riscontrabili, è una vera azione contro la verità ed un inganno
Ora se si trattasse di siti politici o di libero pensiero nessuno avrebbe da eccepire.
Ma visto che si tratta, in genere, di siti che si definiscono cattolici o cristiani, questo atteggiamento per nulla diverso, se non peggiore, da quello che usano fare i non credenti , lo trovo particolarmente odioso.
Devo dire che almeno Giuliano Guzzo ci permette di essere pubblicati, altrimenti le posso garantire che un discorso del genere non sarebbe stato possibile. Ed infatti qui non c’è bisogno di usare altri nickname, ringraziando il cielo.
Se le interessa, può trovare approfondimenti/perplessità di giuristi qua:
https://lanuovabq.it/it/omofobia-un-ddl-nello-stile-di-uno-stato-totalitario (che risponde all’articolo dell’Espresso)
https://lanuovabq.it/it/baldassarre-su-ddl-zan-troppo-generico
https://www.vanthuanobservatory.org/ita/gianfranco-amato-audizione-alla-camera-dei-deputati-in-materia-di-violenza-o-discriminazione/ (con accenno alla situazione britannica)
In rete si trova anche il video di un intervento di Ferrando Mantovani, famoso penalista, di qualche anno fa. Se uno vuole approcciare fonti laiche trova su Diritto Penale Contemporaneo articoli relativi al tema.
Io, che giurista non sono, mi son fatto un’idea di come funzionerà. Un tale, mettiamo un prete o un vescovo, afferma in un intervento pubblico che l’omosessualità non è accettabile né il matrimonio gay va legalizzato. L’associazione LGBT ecc. ecc. locale lo denuncia per istigazione alla discriminazione. Un pm zelante (leggi Magistratura Democratica) porta avanti l’azione penale. Magari si risolve tutto con l’archiviazione, o, se il gup è anch’egli zelante e rinvia a giudizio, con un’assoluzione in primo grado. Magari. Intanto però il malcapitato si è fatto un’esperienza che non sarebbe felice di dover ripetere. E già questo serve a intimidire gli altri.
In second’ordine l’eventuale legge servirà a penetrare più a fondo nelle istituzioni pubbliche, soprattutto scuola, aspetto finora lasciato alle iniziative delle amministrazioni locali. Col paravento di una legge contro la discriminazione, Arcigay ecc. saranno presenze frequenti a scuola. E per chi vorrà obiettare? Rimando al capoverso precedente.
Mentelibera65, la ringrazio per la risposta esauriente. Sono d’accordissimo sulle osservazioni relative a certi ambienti conservatori/tradizionalisti, ho avuto brutte delusioni pure io, specialmente in questi ultimi mesi.
Sul merito delle argomentazioni portate, mi sembrano molto coerenti, ma mi rimangono da chiarire diversi punti, da cattolico:
1) La legge andrebbe a sanzionare maggiormente i reati commessi contro una persona quando motivati dall’identità sessuale della stessa, e fin qui ok. Ma andrebbe a sanzionare anche gli interventi di chi volesse condannare un atto omosessuale pubblico, per esempio un bacio omosessuale in televisione (quello definito dalla teologia morale “peccato di scandalo”) sulla base che costituirebbe un atto di istigazione alla discriminazione? Insomma, nella categoria di identità sessuale, vengono inclusi anche gli atti omosessuali? E’ l’esempio riportato da Guzzo: il pasticciere che si rifiutasse di preparare una torta per una unione omosessuale, potrebbe essere messo sotto processo?
2) L’articolo 6 propone l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia, con l’organizzazione di cerimonie, incontri e iniziative volte a promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione. E fin qui in teoria tutto bene, se il rispetto fosse riferito alla persona a prescindere dalla sua identità (etnica, religiosa, sessuale, ecc.). Ma siamo sicuri che gli atti omosessuali siano così scinti dall’identità? Il rischo che queste iniziative e cerimonie si trasformino in un gay pride è obiettivamente altissimo.
3) L’articolo 8 propone di incrementare i fondi per le “politiche relative ai diritti e alle pari opportunità”, al fine di finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto dei reati suddetti. Stesso discorso. Se tali politiche avessero come fine non solo il rispetto della persona omosessuale ma pure l’accettazione, secondo un pensiero tipicamente liberale, degli atti omosessuali in quanto espressione della propria identità, un cattolico sarebbe moralmente obbligato ad opporsi a questa legge. E obiettivamente il rischio è molto più che teorico.
Gentile Mente Libera,
io sono solo un medico e dunque mi rendo conto del poco titolo che avrei di esprimere il mio parere su questa materia da un punto di vista tecnico. Chiedo scusa in anticipo a chi molto più di me capisce di queste cose se dirò degli strafalcioni. Però vorrei provare a dire perchè non sono d’accordo con lei.
Io faccio almeno parte della categoria delle persone che si informano prima di esprimere un parere. Ma in tutta onestà credo ce ne siano molte altre di queste persone, alcune delle quali esprimono il proprio (documentato e intellettualmente onesto) parere anche in siti come questo o altri che possono avere un’impostazione culturale simile a quella di questo sito e diversa dalla sua, ma non per questo hanno meno valore o sono da considerarsi meno seri di altri. E questo dunque è il primo punto su cui non mi trovo d’accordo con quanto da lei espresso nel suo commento.
Ma veniamo al merito del ddl Zan. La materia è interessante e non da oggi la seguo cercando di rimanere aggiornato perchè mi interessa molto.
Ho dato un’occhiata al link che lei ci ha girato e che porta su una pagina di Repubblica (quotidiano che, la si pensi come si vuole ma quantomeno non può essere indicato come più autorevole di altri quotidiani di diversa opinione) e su questa pagina, oltre che l’idea espressa dal redattore dell’articolo, si trova un testo che non corrisponde a quello del ddl presentato da Alessandro Zan. O almeno non corrisponde al testo ufficiale che, facilissimamente, si trova, come tutte le altre proposte di legge, sul sito ufficiale della Camera dei Deputati. Qui di seguito indico il link per chi fosse interessato a farsi la propria idea solo ora:
https://www.camera.it/leg18/126?tab=2&leg=18&idDocumento=569&sede=&tipo=
Ovviamente, chiunque leggesse, fuori dal contesto, il testo di questo ddl, avrebbe la sua stessa reazione: ma che problema c’è?
Ora, occorre sapere una cosa: la proposta in oggetto è presentata, come si evince chiaramente anche dal sito della Camera dei Deputati, abbinata con C. 107, C. 868, C. 2171, C. 2255. E anche a queste proposte dunque si deve far riferimento quando si pensa alla discussione che verrà fatta dai nostri deputati.
Già, perchè ogni progetto di legge viene dapprima assegnato alla Commissione parlamentare competente per materia, che svolge un’istruttoria, prepara un testo da sottoporre all’Assemblea e presenta una relazione. Nella sua attività istruttoria, la Commissione può stabilire di trattare insieme due o più progetti (che sono detti abbinati) per presentare un’unica relazione e un solo testo all’Assemblea. A tal fine può scegliere uno dei progetti come testo base della discussione o può procedere – eventualmente incaricando un Comitato ristretto – alla stesura di un testo unificato dei diversi progetti. Durante l’esame, la Commissione acquisisce i pareri di altre Commissioni, che si riuniscono in sede consultiva per formulare osservazioni e avanzare suggerimenti sulle parti del progetto di loro competenza. (https://leg16.camera.it/716).
Quindi suggerisco a chi sia interessato all’argomento, di leggere tutti i ddl abbinati al ddl Zan per meglio capire la possibile portata di un eventuale ddl finale. Si scoprirà allora che nei vari ddl Scalfarotto et al, Boldrini et al, Pierantoni et al, Bartolozzi (ma anche leggendo l’introduzione dello stesso ddl Zan) i rischi sono effettivamente quelli paventati da molti.
E la base di tutto è l’interpretazione della parola “discriminare/discriminazione”.
Cito (riassumendo) il Vocabolario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/discriminare/): discriminare – 1. Distinguere, separare, fare una differenza; 2. Adottare in singoli casi o verso singole persone o gruppi di persone un comportamento diverso da quello stabilito per la generalità, o che comunque rivela una disparità di giudizio e di trattamento.
È del tutto evidente che dire che omosessuale è diverso da dire eterosessuale è una distinzione tra due situazioni opposte. Ed è altresì evidente che insegnare in una scuola, ai bambini, questa ovvietà, potrebbe configurare, relativamente al corpo docente, un’associazione che promuova questa evidente distinzione. Che dire poi dell’”associazione” Chiesa, dove pur accogliendo ogni persona, di qualunque orientamento di qualsiasi genere (dove uso la parola “genere” in maniera molto più estesa rispetto a quello specifico all’identità di genere), la distinzione tra ciò che è bene e ciò che è male nel comportamento delle persone (non solamente omosessuali o varianti varie) rispetto alle pratiche sessuali e non solo, è indicata addirittura come “discrimine” tra il bene e il male: la suddetta situazione non potrebbe configurarsi, volendo (cioè sulla base della sensibilità di qualcuno) come un’istigazione alla discriminazione?
Ora, sorvolando sul fatto che tutti questi ddl partono denunciando (cito) “l’esponenziale aumento nel numero e nella gravità di atti di violenza nei confronti di persone omosessuali e transessuali”, quando è quantomeno opinabile che ciò sia vero (molti cosiddetti fatti di cronaca relativi a discriminazioni o atti di violenza sono poi stati derubricati a montature), io parto dal presupposto che qualsiasi atto di violenza nei confronti di chiunque debba essere severamente punito. E questo è già vero ora. Ed è vero (si legga il codice penale) indipendentemente da tutto, incluso l’orientamento sessuale o la fede politica o religiosa.
Ciò premesso, nel ddl Zan si legge quanto segue: “La proposta di legge è composta di due articoli: il primo interviene sull’articolo 604-bis, estendendo innanzitutto le condotte delittuose ivi previste anche alle ipotesi di discriminazioni, violenze o provocazione alla violenza, dettate da motivi di orientamento sessuale e identità di genere; l’articolo 604-bis è inoltre integrato attraverso la previsione del divieto di costituire un qualsiasi ente che preveda finalità di violenze o discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere; il secondo interviene, invece, apportando modifiche all’articolo 604-ter, stabilendo che la circostanza aggravante ivi prevista si estende ai reati commessi in ragione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere della vittima.”
Il ddl Boldrini, come detto abbinato al ddl Zan, prevede quanto segue (cito sempre testualmente): “la presente proposta di legge intende dunque colpire non soltanto i casi di omofobia e di transfobia ma le condotte di apologia, di istigazione e di associazione finalizzata alla discriminazione, comprese quelle motivate dall’identità sessuale della vittima.” Questo ddl individua tra le condotte da perseguire il diffondere “idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall’identità sessuale della vittima” e specifica che “la diffusione può avvenire in qualsiasi modo”.
Il ddl Pierantoni, anch’esso abbinato al ddl Zan recita quanto segue: “L’articolo interviene anche a integrare la disposizione che vieta ogni forma di organizzazione, associazione, movimento o gruppo aventi tra i propri scopi la discriminazione o la violenza fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”. Suggerisce anche una “Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia” durante la quale “Le amministrazioni pubbliche, …sono invitate a organizzare cerimonie commemorative o celebrative e a favorire, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, la promozione e l’organizzazione di studi, di convegni e di momenti comuni di narrazione e di riflessione sulle tematiche relative alla medesima Giornata.”
Il ddl Scalfarotto poi è interessantissimo, quando si esprime sul seguente punto: “La differenza tra un mero pregiudizio e una reale discriminazione dipenderà ovviamente dalle condizioni di tempo e di luogo con le quali si manifesterà il messaggio, dalle modalità di estrinsecazione del pensiero, da precedenti condotte dell’autore e così via, in modo da verificare se il fatto si possa ritenere realmente offensivo del bene giuridico protetto.” Inoltre, lo stesso ddl prevede che “Non viene invece riprodotta la disposizione introdotta dalla Camera dei deputati nel corso dell’esame della citata proposta di legge della passata legislatura, nella quale si specificava che «non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni. Appare infatti opportuna un’ulteriore riflessione sulla disposizione sopra trascritta, sia quanto alla formulazione sia quanto alla sostanza, poiché la portata normativa delle parole «anche se» risulta oscura e la norma appare, nel complesso, di ambigua interpretazione e dunque suscettibile non di agevolare, ma di complicare la determinazione della fattispecie penale.”
Bene, come ho premesso, non ho la pretesa di aver capito tutto bene; però almeno ci ho provato. E alla luce di quanto ho letto (si badi bene, non nei commenti altrui ma nelle righe dei ddl citati) mi sono fatto l’idea che le paure della CEI (magari un po’ tardive, questo sì), le paure dei vari Guzzo, Miriano, e molti altri non siano proprio del tutto infondate come sostiene lei. E sono anche, quindi, le mie paure.
Come sempre questa è la mia semplicisima (anche se un po’ lunga, e me ne scuso) opinione. Saluti
Troll a go go : almeno cambiate il tono, lo stile, qualche particolare del contenuto ! 🙂
( tra l’altro excusatio non petita.., soprattutto sul riferimento a quanto sia inutile la menzogna , che detto da chi ha bisogno di moltiplicare le identità per affermarsi, fa proprio ridere ! 🙂 )
Io dico solo che già i miei figli a scuola non possono esprimere liberamente le loro idee cattoliche sull’omosessualità e nemmeno sulla compravendita dei bambini da parte di ricchi e attempati signori.
Caro/i troll non siamo cristiani, non così ( non così tanto, almeno !) cretini !
Gentile Guzzo, sono molto solidale con lei : ma una volta che il troll infesta il blog, non c’è proprio modo, tecnicamente, per liberarsene ? Va beh, forse non dargli da mangiare, ma non sempre è sufficiente. Nel dubbio, da parte mia, lo terrò a stecchetto in futuro !
Troll = definizione usata di frequente da chi , non avendo altri argomenti, tenta di limitare gli argomenti altrui denigrando chi li espone. Molto in voga nei siti cattolici, prevalentemente tradizionalisti , dove in genere viene accompagnata da offese terribili tipo : “sostenitore del Papa” o “servo dei quella congrega di atei che è la CEI” .
Non se ne conosce le origini , ma è molto efficace nel distrarre le menti deboli dalla sostanza del discorso.
Signora Giovanna, al di là dell’ironia, saprebbe dimostrare, articoli del codice e giurisprudenza alla mano, cosa c’entra l’attuale proposta di legge con il fatto che i suoi figli stanno subendo le conseguenze del clima culturale determinato dal liberalismo, dall’indifferentismo morale, e dai loro affini?
Io dico, perchè bisogna usare le energie dei (pochi) cattolici militanti per battaglie che hanno a quanto pare l’unico esito di affossare la credibilità e la reputazione del messaggio sociale e culturale (oltre che religioso) che i cristiani vogliono portare in questo mondo?
Gentile dott. Guzzo, cancelli pure questo mio commento rivolto alla signora Giovanna
Grazie
Ben detto signora Giovanna!
Maddai, mentelibera, ti hanno dato così spesso del troll? 🙂 🙂 🙂
Ma come sarà ??? 🙂 🙂 🙂
Le confesso che certe definizioni nei miei confronti, date da persone che la pensano come lei, sono per me un punto di orgoglio, perché mi confermano di essere nel giusto.
Si legga l’intervento di “Stefano B” per capire cosa significa approfondire un argomento, dare pareri soggettivi ma fondati su una evidenza oggettiva condivisa, pur restando su posizioni separate.
Il problema non sono i pareri, ma i pareri superficiali.
Salve.
@Michele
Grazie per i link, sembrano argomentazioni ben fondate, anche se personalmente mi occupo di tutt’altro, per cui posso giudicare fino ad un certo punto. Mi sembra strano comunque che siano state sollevate solo da alcuni giuristi mentre (a detta dell’on Zan) la maggior parte degli avvocati ed esperti consultati non abbia trovato motivi di incostituzionalità o di possibile liberticidio.
Guardi, se io dicessi che il matrimonio interrazziale va vietato, mi beccherei una denuncia per istigazione all’odio razziale con possibile condanna.
Se tra le cause di discriminazione entrasse anche l’orientamento sessuale, cosa rischierebbe chi dichiara che il matrimonio omosessuale va vietato? A me sembra che la logica ci porti alla stessa risposta del capoverso precedente.
Si tratta comunque dell’aporia di fondo di ogni liberalismo: per consentire la libertà di espressione di alcuni si deve comprimere la libertà di altri.
Non ho compreso perché mai mentelibera65 sarebbe un troll…e perché tale giovanna si senta investita da chissà quale autorità per disprezzare e bacchettare un utente che ha tutto il diritto di esprimere le proprie idee circa argomenti di attualità.
Detto questo, ritengo che gli omosessuali non siano discriminati in alcun modo almeno da parte dalla Chiesa Cattolica: l’omosessuale che vuole essere cristiano e frequentare i sacramenti, può farlo. Logicamente, occorre che anche l’omosessuale si prenda, come tutti, la responsabilità della vita Cristiana, che non ammette relazioni illecite: le relazioni pre-matrimoniali, i tradimenti nel matrimonio, la convivenza così come le unioni tra omosessuali, non sono consentite dalla fede cattolica. È così: la fede Cristiana, riconosce solo il matrimonio tra uomo e donna così come istituito da Dio.
Credo, tuttavia, che un cristiano non debba essere giudice di nessuno e sia tenuto a rispettare ogni persona nella sua integrità: pertanto, se gli omosessuali vogliono il matrimonio civile, che lo ottengano pure; però, non per questo il cristiano deve soggiacere a ciò che sente essere ingiusto: la fede in Cristo, impone il dovere di dire che le unioni omosessuali non rientrano in alcun progetto di Dio con tutto quello che ne discende in tema di “famiglia, adozione, ecc…
Se questo ddl che si appresta ad iniziare l’iter parlamentare dovesse passare nella sua integrità, renderà probo opporsi all’ingiustizia che dilaghera’ come un fiume in piena in ogni meandri della società civile.
va bene, non siete troll ! nessuno dei tre ! 🙂 🙂 🙂
io credo veramente che pensiate che la gente sia scema !
ma si può discutere con chi si moltiplica ?
essù!!!
e fatevi una vita, tutti e tre ! 🙂 🙂 🙂
ciao , mentelibera, a mai più !
io , Stefano, Luigi , Roberto e Michele siamo persone diverse , almeno per quello che so io . Sei tu (giovi o Giovanna) che credi che al mondo ci debba essere solo il tuo modo di pensare ed approcciare i problemi , abituata come sei a leggere e commentare su siti “autoreferenziali” , dove , come si suol dire , ve la cantate e ve la suonate con tutto il mondo fuori. Non bisogna solo aver ragione, bisogna anche essere in grado di dimostrarlo con la sufficiente dose di onestà intellettuale, e senza il continuo ricorso all’argomento fantoccio , come invece vi piace tanto fare, come eredi ideali del vecchio frequentatore di osteria col bicchiere di vino davanti ed il giudizio sempre pronto su tutto. Se sapessi leggere distinguendo le cose avresti notato che Noi qui la pensiamo tra di noi in modo assai diverso su alcune cose , ma a nessuno viene in mente di dire che l altro sia un servo nelle mani di qualcuno o che non abbia diritto di esprimersi perché la “Verità” è ben altra.
e tanto per restare in sintonia col troll, mi sono pure cambiata nome !:-)
sono sempre giovanna, ma in famiglia mi chiamano giovi e mi sono distratta!
Si era capito! “Di là”, io sono sempre Roberto: con solo una “C” in più, al solo fine per distinguermi dagli omonimi.
E’ purtroppo sparito un commento complessivo che avevo fatto agli interventi di Stefano, Luigi , Roberto e Michele.
Quindi provo a rifarlo, mi scuso che non rispondo a tutti punto per punto, ma piuttosto descrivo quello che penso . Il punto iniziale è essenziale per i punti successivi :
1) Non è possibile giudicare questa legge senza prendere atto di come la medesima legge è stata applicata in questi ultimi 30 anni agli altri casi attualmente previsti (l’attuale articolo 604bis si applica a chi “propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” ed a chi “istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. E’ sufficiente vedere con quale cautela questo articolo sia stato applicato in passato , per verificare che i timori rispetto ad una sua applicazione “esagerata” una volta che fosse aggiunta la frase “oppure fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” sono probabilmente infondati.
2) A conferma di quanto detto al punto 1) vi è l’evidente tendenza di tutti i commentatori “critici” a ignorare e nascondere il vero testo della legge attuale e di quella che risulterebbe alla fine, commentandola senza riportarla o riportando solo le singole parole. E’ palese che se i lettori/ascoltatori si rendessero conto che le medesime garanzie esistono già per altri casi (e sapessero per quali) ridurrebbero le loro preoccupazioni. E’ interesse dei detrattori invece dare la sensazione che si stia facendo una legge ex novo, che discrimina solo i reati sull’orientamento sessuale da tutti gli altri.
3) A ulteriore conferma, e rispondo a Michele, vi è che per trovare il link di questa legge l’ho dovuto cercare con le poche parole che mi venivano in mente, ed il primo che ho trovato (non era voluta la cosa) era quello dell’espresso. Grazie Michele che hai messo il link al sito della camera, noterai che le parole chiave non contengono omofobia, trans, etc etc, ma sono molto “tecniche”.
4) Vi è una sostanziale differenza tra una opinione ed un fatto. Dire che l’unico matrimonio possibile è tra un uomo e una donna, o che Dio punirà con l’inferno gli omosessuali, è una opinione, e mai potrà essere punita. Licenziare una persona perché è omosessuale è invece un atto discriminatorio. Dire che gli omosessuali non mi sono simpatici e mi fanno schifo è una opinione. Sostenere che andrebbero rinchiusi in un lager è incitazione all’odio. Spero che su questo siamo tutti d’accordo.
5) Un pasticcere che si rifiuti di preparare una torta per una unione civile commette un reato già oggi . Infatti la pasticceria è un esercizio PUBBLICO. Cioè , in base alla licenza, fornisce un servizio di pubblica utilità . Nessun negoziante può negare a qualcuno che entri nel proprio negozio l’acquisto di qualcosa , se costui è in grado di pagarlo. Questo è alla base delle leggi sul commercio. Pensate cosa accadrebbe se un negoziante potesse permettersi di non vendere i preservativi a due persone notoriamente omosessuali, o di non vedere una camicia ad un nero, o di non vendere una maglietta della Roma a uno che conosce come tifoso della Lazio. In pratica di non vendere a chi gli sta antipatico. Nei pubblici esercizi non è prevista l’obiezione di coscienza.
Ora che ho detto quello che secondo me è oggettivo, personalmente non sono favorevole comunque a questa legge , ma andrebbe attaccata in ben altro modo e con altri argomenti che non siano la sua storpiatura.
Anche io temo che semplici espressioni contro (per esempio) un film in tv possano essere attaccabili, ma sarebbe stato il caso di essere d’accordo con la legge, proponendo però delle modifiche che escludessero queste fattispecie, in modo propositivo.
Sarebbe ora che noi cattolici ci rendessimo conto che non siamo più maggioranza da nessuna parte , soprattutto nelle coscienze della maggior parte dei cittadini. Per secoli abbiamo imposto , nel bene o nel male, la nostra visione della vita e del mondo. In quei momenti chi veniva a parlare di “libertà di espressione” o “libertà di parola” passava brutti momenti. Bestemmiare portava alla condanna a morte. Ora ci facciamo paladini di quella stessa libertà che per secoli abbiamo più o meno negato. Ovviamente la storia non si riscrive , e quanto accaduto in passato incide sull’oggi e la nostra credibilità su questi argomenti è pari a zero.
Molti siti utilizzano linguaggi offensivi e definizioni fantasiose al solo scopo di coltivare il proprio gregge di lettori affezionati, più che di difendere la Chiesa (che anzi viene attaccata) ed il cristianesimo , il quale quando parla nella verità è sempre asciutto ed essenziale, parla ai peccati senza uccidere i peccatori.
D’altra parte Gesù , come scritto altrove, ha più volte ripetuto che non si può avere il “centuplo” senza “persecuzioni”. Le persecuzioni sono un destino ineluttabile per un cristiano che voglia essere tale, e se questa legge verrà applicata in modo ingiusto, sarà lo strumento per molti di noi di aderire completamente alla parola di Gesù, come hanno fatto i primi cristiani che sono stati denigrati, discriminati ed infine uccisi, senza reagire in modo violento e senza pretendere di essere capiti.
Sul loro martirio si è fondata la chiesa, ma il loro martirio nasce dalle leggi ingiuste che li hanno condannati. Senza legge niente martiri, e senza martiri niente Chiesa. Noi occidentali ci siamo adagiati su una società comoda, dove le leggi , le regole, la collettività, erano strutturate sulla nostra fede. La chiesa a 200 metri da casa, il prete sempre presente, le celebrazioni a tutte le ore, la morale difesa dallo stato. Nel corso degli ultimi decenni tutto questo è cambiato, ed impone un ritorno ad essere fedeli anche rischiando in prima persona, stando sempre però sempre attenti a non scambiare una offesa gratuita per “legittima espressione di opinione”
Obiettivamente, i primi cristiani erano ebrei che avevano conosciuto Cristo o creduto nella testimonianza dei suoi discepoli: erano disposti al sacrificio della vita pur di non rinnegare ciò che sentivano essere la verità. Aderire completamente alla parola di Gesù, non vuol dire soggiacere supinamente all’ingiustizia ma, al contario, anche morire per rivendicare la verità: fu così anche per il Cristo, che posto dinanzi al giudizio del Sinedrio non rinnego’ di essere “Colui che è “per di salvarsi la vita. Il martirio dei cristiani, non nasce da leggi ingiuste, perché l’ordine costituito prevedeva pene certe per determinati comportamenti, ma dalla volontà di proclamare la verità di Cristo. Oggi, come ieri, il cristiano ha dunque il dovere di opporsi a ciò che è contrario agli insegnamenti del Cristo, senza timori di sorta: contrastare anche con proteste veementi ciò che può prevaricare la propria libertà di espressione del pensiero, rientra senz’altro in quel primitivo agire che caratterizzò le primissime comunità di cristiani. Certo, a quei tempi, si poteva essere condannati “ad bestiam”; oggi, almeno questo, si rischia assai, ma assai meno.
Buongiorno Mente Libera.
Mi permetta di rispondere al suo commento. E anche di dispiacermi un po’ perché credo non abbia letto attentamente il mio, nonostante ora dica che sta rispondendo anche a quello. 😊
Lei dice: “È sufficiente vedere con quale cautela questo articolo sia stato applicato in passato, per verificare che i timori rispetto ad una sua applicazione “esagerata” una volta che fosse aggiunta la frase “oppure fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” sono probabilmente infondati.” Eppure io nel mio commento precedente le ho citato un passo del ddl Scalfarotto (che come ho spiegato, per prassi, dovrebbe essere discusso insieme al ddl Zan e agli altri ddl citati) che chiaramente intende rendere vano un emendamento fatto a ddl precedentemente presentati alla Camera dei Deputati, proprio volto a disinnescare il rischio di una ”esagerata” applicazione di questa legge (quindi come vede non è vero che non si sia fatto nulla per modificare le proposte e renderle meno pericolose per la libertà, sacrosanta, di opinione ed espressione delle proprie idee).
“La differenza tra un mero pregiudizio e una reale discriminazione dipenderà ovviamente dalle condizioni di tempo e di luogo con le quali si manifesterà il messaggio, dalle modalità di estrinsecazione del pensiero, da precedenti condotte dell’autore e così via, in modo da verificare se il fatto si possa ritenere realmente offensivo del bene giuridico protetto.” Inoltre, lo stesso ddl prevede che “Non viene invece riprodotta la disposizione introdotta dalla Camera dei deputati nel corso dell’esame della citata proposta di legge della passata legislatura, nella quale si specificava che «non costituiscono discriminazione, né istigazione alla discriminazione, la libera espressione e manifestazione di convincimenti od opinioni riconducibili al pluralismo delle idee, purché non istighino all’odio o alla violenza, né le condotte conformi al diritto vigente ovvero anche se assunte all’interno di organizzazioni che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto, relative all’attuazione dei princìpi e dei valori di rilevanza costituzionale che connotano tali organizzazioni. Appare infatti opportuna un’ulteriore riflessione sulla disposizione sopra trascritta, sia quanto alla formulazione sia quanto alla sostanza, poiché la portata normativa delle parole «anche se» risulta oscura e la norma appare, nel complesso, di ambigua interpretazione e dunque suscettibile non di agevolare, ma di complicare la determinazione della fattispecie penale.”
Sul punto 3 del suo post mi permetta solo un commento. Da molte parti si trova il testo di tutti i ddl relativi a questo tema; come ho provato a spiegare basta inserire le parole “ddl Zan” o anche “legge anti omofobia” (quindi non termini molto tecnici per chi è interessato al tema) e tra i primissimi siti viene fuori il link alla Camera dei Deputati che anche io le ho copiato nel mio commento precedente e che riporta ddl Zan e ddl “abbinati” (cioè ddl che serviranno, tutti insieme, a costruire la legge finale). Io li ho riportati, altri siti, incluso quello di Espresso.Repubblica da lei citato no. Quindi, per amore di verità, bisognerebbe almeno accettare l’idea che eventualmente, il mancato approfondimento, per motivi di carattere ideologico, se vuole, è lo stesso difetto/vizio di entrambe le parti. Non crede? 😊 Infatti citare solo il ddl Zan, come ho anche spiegato, è fuorviante perché davvero senza leggere il contesto delle altre proposte che costituiranno la base della discussione in Commissione, non si capisce la vera portata della legge che potenzialmente ne uscirà.
Differenza tra opinione e fatto. Mi permetto anche qui di dissentire. Che due uomini non possano generare un figlio, che l’omosessualità sia diversa dall’eterosessualità, non sono opinioni, sono fatti. Ma a parte questo, la prego di rileggere il passaggio del ddl Scalfarotto che le ho citato qui per la seconda volta: vedrà che i presentatori di questo ddl si spingono oltre il giudizio (negativo, ovviamente, e da punire) sui fatti.
Sul punto del pasticcere, l’esercizio sarà anche pubblico, ma il commercio è libero. Io stesso sono un libero professionista e posso decidere chi seguire e chi no, nel mio ambulatorio. E mi permetta anche di pensare che volersi accanire contro il solo pasticcere che non vuole fare una torta per delle nozze gay quando nel mondo ci sono milioni di pasticceri (e probabilmente tantissimi hanno il laboratorio nei pressi di questo signore e basterebbe scrollare le spalle, fare una pernacchia al suddetto pasticcere, lasciarlo senza il suo introito mancato e farsi fare una torta anche più bella dal suo “competitor” più vicino) vuol proprio dire agire strumentalmente. Ecco: vogliamo punire questo comportamento?
Il finale su cristianesimo, presunte libertà e privilegi goduti, testimonianza e martirio, francamente mi lasciano un po’ perplesso e meriterebbero un’ampia risposta che però mi sembrerebbe qui un po’ fuori tema. Felicissimo però di farla alla prima occasione utile. Anche perché, almeno sul tema “testimonianza” e “martirio” e “obiezione di coscienza a leggi dello stato”, come credo lei sappia bene, ancorché su un tema diverso, cioè quello del pagamento dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, mi sono espresso su un altro sito tra quelli in cui trovo anche lei e altri commentatori che qui sono intervenuti.
Mi fa piacere che anche lei sia preoccupato per questa legge (anche se mi sfuggono un po’ i suoi motivi: non poter proiettare un film sarebbe un guaio mentre insegnare in parrocchia o in una scuola cattolica che i bimbi nascono da un uomo e da una donna e che le famiglie sono fatte da un papà e da una mamma e non da un genitore 1 e un genitore 2 è discriminatorio e quindi sarebbe giustamente punibile? Non sto dicendo che lei ha pronunciato nel suo commento questa frase; è solo a scopo esemplificativo). Ma allora, da Cattolico quale dice di essere e non ho motivo per pensare che non sia, non crede che criticare altri perché a suo parere non entrano nel merito della legge o non propongono alternative adeguate e rispettose ma poi comportarsi nello stesso modo (onestamente, Mente Libera, nei suoi commenti non trovo una sola proposta, non evidenzio alcuna obiezione nel merito dei commenti altrui) non sia proprio del tutto coerente?
Mi creda (spero sia chiaro, ma meglio specificarlo), lo dico con molto rispetto nei suoi confronti e nei confronti di tutti.
Io continuo, per i motivi detti e ribaditi e a seguito di un approfondimento attento di questi temi, ad essere preoccupato per la legge che si vuole far passare. Anche perché, se legge (chiunque può farlo collegandosi al sito della Camera dei Deputati che ho linkato e leggendo i pdf dei vari ddl sul tema) bene, vedrà che in realtà i relatori, non si limitano a chiedere di aggiungere quella che sembra a prima vista (o si vuole far passare come) un’innocua specifica, ma hanno un obiettivo molto più vasto, perché si propongono la modifica non solo del Codice Penale ma anche di altre norme (che altrimenti sarebbero in contraddizione con il Codice Penale) chiaramente citate nei suddetti ddl.
Come sempre, questa è solo la mia personalissima e modestissima opinione. Però grazie per avermi dato l’occasione per esprimerla. Al Dr Guzzo e a lei. Saluti
Gentile Stefano, la ringrazio dell’impegno con il quale mi ha risposto. Pensavo che le fosse sufficiente una risposta generica, ma allora entro nello specifico.
1) Lei , citando la proposta di legge, fa riferimento ai disegni di legge abbinati , che (se li leggesse) comportano esattamente la stessa formulazione dell’articolo 604bis e 604Ter, proposto dal DL Zan. Non a caso , pur essendo stati formulati negli anni precedenti, confluiscono tutti nella stessa discussione per entrare a far parte di un disegno unico. Tutte le modifiche proposte , non riguardanti l’art 604Bis e Ter, sono infatti relative soltanto alla modalità di esecuzione della pena, etc etc, ma la sostanza sono gli articoli 604bis e 604Ter che determinano cosa è reato e cosa no.
2) mi scusi, ma Lei più volte confonde la relazione ed i commenti dei relatori con la legge. La legge è quanto verrà proposto alla camera per essere votato. La relazione che l’accompagna è evidentemente un testo essenzialmente politico (cioè di parte) ma non fa parte della legge proposta, la quale dice quello che ho citato sopra. Non una riga di più ne di meno. Poco contano le intenzioni dei relatori i dei firmatari, che sono spesso fatte per dare risposte al proprio elettorato di riferimento.
3) Sarei interessato, se lo ritiene , che lei mi scrivesse come giudica gli attuali articoli 604Bis e 604Ter , che prevedono già oggi delle aggravanti per chi “chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;” Vorrei capire da lei se concorda che chi commette atti di discriminazione per motivi religiosi debba essere punito in modo particolare, o se secondo lei sarebbe d’accordo che un datore di lavoro islamico che licenziasse un cristiano solo perchè cristiano non fosse punito in modo particolare.
4) Le chiederei anche un commento sul fatto che nessun mezzo di informazione cattolico informi i propri lettori che la legge proposta propone solo l’aggiunta di una categoria, nell’ambito di altre categorie, e che pertanto già oggi il termine “discriminazione” è presente in una legge, senza che questo abbia dato luogo particolari ingiustizie.
5) La informo infine che rispetto alle leggi sul commercio, ed alla possibiltà di rifiutarsi di vendere un bene a qualcuno per i motivi più disparati, esistono regole ben precise a garanzia di tutti contro questa ipotesi , e le allego un sito giuridico .
https://www.laleggepertutti.it/183482_il-negoziante-puo-rifiutarsi-di-vendere-un-articolo#:~:text=a%20prezzo%20pieno.-,Il%20negoziante%20non%20pu%C3%B2%20rifiutarsi%20di%20vendere%20un%20articolo,ci%20sono%20anche%20altre%20disposizioni.
Detto questo le confermo la mia sensazione e cioè che le forme di resistenza adottate dal mondo cattolico contro queste leggi alla lunga producono solo leggi ancora “peggiori”, se vogliamo essere precisi, e pertanto invece di negare fatti e realtà che purtroppo sono esistite e tutt’ora esistono, non sarebbe più utile proporre modifiche specifiche per salvaguardare la libertà di opinione, senza salvaguardare la libertà di offesa, discriminazione ed odio, che non credo che siano mai state libertà cattoliche.
Buona Domenica.
Rispondo sul punto 4: tra di noi, ossia tra gli utenti di questo blog, la differenza può anche essere assodata, ma là fuori credo di no. Per ogni attivista LGBT qualsiasi espressione anche solo un po’ forte nei loro confronti risulta essere istigazione all’odio (nelle loro manifestazioni urlano “l’insulto non è un’opinione”, con una concetto di insulto assai lasco). Se loro la ritengono istigazione all’odio/discriminazione, stia pur certo che arriva la denuncia. Si pensi all’esempio del matrimonio omosessuale: se io dico che non va permesso, per la stragrande maggioranza degli LGBT questa è discriminazione, istigazione all’odio, violazione dei diritti umani, ecc.
Poi forse nessuno finirà condannato ma intanto il malcapitato si deve trovare un avvocato, ecc. Un’esperienza, anche psicologica, che vale quasi come una condanna. E gli attivisti lo sanno bene, essendo il loro scopo quello di intimidire piuttosto che sanzionare penalmente.
E credo anche, qui sono d’accordo in parte, che metterla sul piano della libertà di pensiero/parola/espressione non aiuti affatto i cattolici. Uno, perché si fa proprio un criterio liberale, quindi altro dalla ns. concezione della libertà e della verità. Due, perché non aiuta affatto: gli LGBT potranno sempre dire che la mia libertà di espressione impedisce la loro, in quanto sentono che le mie parole/azioni hanno un effetto negativo su di essi, ossia impediscono il loro pieno sviluppo della personalità e diffondono nella società idee che portano alla discriminazione. Non c’è da stupirsi che sia così. Nel liberalismo, essendo la libertà nient’altro che autodeterminazione della volontà, non esiste un criterio per differenziare la legittima opinione dall’insulto/discriminazione. L’unico criterio, se così vogliamo chiamarlo, è l’opinione sociologica maggioritaria.
Per i cattolici, se si vuole combattere questa pdl, non vedo altra strada che quella suggerita su https://www.vanthuanobservatory.org/ita/dichiarazione-non-deve-diventare-illecito-dire-la-verita-la-legge-zan-contro-lomofobia-e-inaccettabile/. Percorso più difficile perché impone di ripensare strategie adottate ormai da decenni (senza successo), senz’altro con meno possibilità di aggregare consensi, ma forse l’unico che permette di essere fedeli a sé e alla propria dottrina e che sul lungo periodo possa produrre frutti.
Rispondo qui al precedente commento di Mente Libera e, nel caso lo avesse pensato, rassicuro la Signora Giovanna: non sono un “troll” (non so se mi ha messo nel gruppo dei “troll a go go”, ma visto che Mente Libera mi elenca insieme ad altri rispondendo all’accusa di essere troll, preferisco specificarlo; forse, leggendo anche altri miei commenti su altri siti ed altri temi si saprebbe che cerco solo, onestamente ed educatamente e pacatamente, di condividere il mio pensiero.
Ciò premesso, mi dispiace Mente Libera ma delle due l’una: o io mi sono spiegato male (e quindi chiedo scusa a lei e a tutti gli altri lettori) oppure lei o non ha letto bene o non ha letto tutto ciò che ho citato. E questo, per uno che accusa gli altri di scrivere commenti non documentati e non approfonditi rispetto alle fonti, è quantomeno un po’ contraddittorio, deve convenirne.
Ma voglio dare per scontato la prima ipotesi e dunque provo a spiegare meglio. Seguendo nello stesso ordine i suoi punti.
1. Io cito i ddl abbinati perché, come ho spiegato nel mio commento iniziale, questi saranno discussi insieme al ddl Zan dalla commissione parlamentare. Non è prassi che invento io ma prassi del nostro Parlamento (ho anche riportato il link alla sede istituzionale dove la procedura viene chiaramente spiegata). Non è però assolutamente vero che tutti i ddl abbinati si limitano, come scrive lei, ad aggiungere agli articoli 604Bis e Ter del Codice Penale l’omofobia tra i delitti da perseguire. Leggere (davvero, non per finta) per credere.
2. È invece vero che nel mio commento originario ho riportato anche passi delle introduzioni ai commenti di alcuni ddl abbinati al ddl Zan. Però (a) i commenti nelle introduzioni spiegano, chiariscono perfettamente dove i promotori di questi ddl vogliono arrivare (l’ideologia di partenza e il fine di questi ddl, altro che messaggi all’elettorato) e (b) se lei avesse letto tutti i TESTI (non le INTRODUZIONI) dei ddl abbinati per i quali io le ho fornito il link, avrebbe visto che in realtà il ddl Boldrini e il ddl Pierantoni non si limitano affatto alla modifica dei due articoli del codice penale come lei sostiene. Ora, non posso riportare qui di seguito tutto il testo dei due ddl citati, ma se avrà la bontà di leggerseli, come ch8iunque potrà fare, vedrà che non nell’introduzione ma nel testo vero e proprio dei due ddl si dicono le cose precise che io ho citato in precedenza.
Il ddl Boldrini si prefigge chiaramente di colpire non soltanto i casi di omofobia e di transfobia ma le “condotte di apologia, di istigazione e di associazione finalizzata alla discriminazione, comprese quelle motivate dall’identità sessuale della vittima.” Questo ddl individua tra le condotte da perseguire il diffondere “idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o motivati dall’identità sessuale della vittima” e specifica che “la diffusione può avvenire in qualsiasi modo”. Si parla chiaramente di IDEE, non di omicidi, bastonate, mancata vendita di torte, … Per queste idee si può anche essere condannati (oltre che alla reclusione) alla “rieducazione” sotto forma di lavori socialmente utili anche a vantaggio di associazioni LGBT. Si legga a tal proposito l’Art 4, comma 3: “Possono costituire oggetto dell’attività non retribuita in favore della collettività: la prestazione di attività lavorativa per opere di bonifica e di restauro degli edifici danneggiati con scritte, emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui al comma 3 dell’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654; lo svolgimento di lavoro in favore di organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, quali quelle operanti nei confronti delle persone disabili, dei tossicodipendenti, degli anziani, degli stranieri o in favore delle associazioni di tutela delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali o transgender; la prestazione di lavoro per finalità di protezione civile, di tutela del patrimonio ambientale e culturale e per altre finalità pubbliche.”
Il ddl Pierantoni, nel testo dell’articolo 4, al comma 1, ancora una volta non nell’introduzione, si prefigge la “Istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia” e, al comma 3 dello stesso articolo prevede che in questa giornata “Le amministrazioni pubbliche… sono invitate a organizzare cerimonie commemorative o celebrative e a favorire, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, la promozione e l’organizzazione di studi, di convegni e di momenti comuni di narrazione e di riflessione sulle tematiche relative alla medesima Giornata.” Non è propaganda, indottrinamento, rieducazione questo?
Adesso spero che sia più chiaro che se qualcuno “ha giocato sporco” o ha voluto confondere le acque quello di sicuro non sono io.
3. Come ho detto fin dal principio e ribadisco, io giudico il contesto, non due pezzi di proposta fuori dal contesto. E ritengo che, nella migliore delle ipotesi, le modifiche agli articoli 604 bis e ter del Codice Penale, nel contesto in cui verranno discussi (quindi insieme agli altri ddl abbinati) potrebbero creare problemi seri a tante persone che semplicemente hanno idee diverse (idee che peraltro io ritengo semplicemente palesi e “naturali” verità) e queste idee intendono sostenere nell’educazione dei propri figli (famiglie) o dei propri studenti (scuole confessionali) o fedeli (Chiesa). Basta leggere i testi dei ddl citati per capire che ciò cui si mira è un processo alle idee e alla libertà della loro espressione.
4. Io credo che GIUSTAMENTE, nessun (?!?!?!?!) mezzo di informazione cattolico debba fare informazione parziale; e infatti, nessun (?!?!?!) mezzo di informazione cattolico GIUSTAMENTE (veda commenti sopra) presenta il ddl Zan solo per quelle due frasette apparentemente innocue da cui è costituito. Semplicemente perché questo è solo un pezzo di un tutto. Per dirla in maniera “letteraria”, il ddl Zan è il “cavallo di troia” necessario ad iniziare la discussione; ma porta in pancia tutti gli altri ddl abbinati. E sappiamo tutti cos’è stato di Troia, dopo che i Greci sono riusciti a fare entrare il cavallo.
5. Come ho spiegato bene nel mio commento precedente, che un negoziante debba necessariamente vendere tutto a tutti o possa rifiutarsi di vendere qualcosa a qualcuno, di sicuro questo fatto è stato usato e ingigantito a fini propagandistici. Se io entro in una pasticceria e non mi vendono un cannolo perché non sono simpatico al pasticcere, io me ne esco e no, non lo denuncio. Piuttosto vado dal pasticcere dall’altro lato della strana, compro 50 cannoli e poi mi metto a mangiarli davanti alla pasticceria del primo pasticcere, se proprio voglio fare la carognetta.
Chiudo ancora una volta scusandomi per la lunghezza del commento, ribadendo la mia contrarietà (motivata e referenziata) a questo ddl e a tutto ciò che c’è dietro: non c’è bisogno di una legge per punire ciò che è già punibile ora con le leggi vigenti. Di sicuro non c’è bisogno di una legge che, dopo aver messo a tutti la mascherina, metta anche il bavaglio a chi ha e dovrebbe continuare ad avere la libertà di esprimere idee diverse da quelle della comunità LGBT.ecc.ecc. e simpatizzanti.
Al contrario non ho ancora capito quali siano i motivi della sua contrarietà, Mente Libera, al ddl Zan: mi rifiuto di pensare che sia solamente perché qualche film potrebbe essere censurato…
Saluti
Sempre gentile signor Stefano. Evidentemente siamo in disaccordo, e mi sembra placido. Sia sui fatti che sulle conclusioni. Infatti l’accordo politico che tutte le componenti del governo stanno cercando è a partire dalla proposta Zan. Le proposte precedenti non sono mai riuscite ad arrivare in aula, perchè mai si è trovata una maggioranza per votarle. Ma in ogni caso è a questo punto necessario vedere cosa uscirà dalla commissione ed andrà in aula.
Di certo TUTTE le proposte partono dalla modifica dell’articolo 604Bis e Ter del codice penale, che è la vera modifica sostanziale perchè è quella che “crea” il reato.
E’ però abbastanza palese che per lei sia stato giusto anche “nascondere” ai lettori cattolici tali modifiche al 604Bis e Ter sono modifiche che si applicano ad una legge che prevede già altre fattispecie giuridiche, e che anche nel testo attuale vi è il termine “discriminazione”, che invece viene ritenuto forieri di chissà quali pericoli, mentre è regolarmente applicato (per esempio) alle discriminazioni religiose.
Quindi direi che abbiamo chiarito il nostro disaccordo sul “metodo”. Io trovo che in ogni caso cercare di scoprire un vero o presunto “cavallo di troia”, ingannando le persone che lo dovrebbero capire, sia di fatto l’utilizzo dello stesso metodo degli atei. Peraltro, con questo sistema, è come se si classificassero i cattolici per “scemi” , che visto che non ci capiscono niente è meglio che gli diciamo le cose a modo nostro , sennò finisce che si fanno ingannare.
Poichè io penso che la fede vada difesa con le armi della fede e non con quelle dell’inganno, sono in disaccordo con questo metodo e sono certo che invece di raggiungere qualche obiettivo finisce col rimandare di poco tempo l’arrivo di leggi veramente liberticide (come peraltro stava per avvenire con le Unioni civili, che a forza di essere negate negli anni , con versioni di leggi molto più morbide, hanno prodotto una tale simpatia nei non credenti che non solo sono state approvate in una versione veramente simil-matrimonio, ma a momenti introducono anche l’adozione).
Quindi sospenderei la discussione e ci risentiamo qui, quando il testo arriva in aula (quello definitivo).
Per quanto riguarda la possibilità di negare l’acquisto a qualcuno, come avrà visto è vietato già oggi. Ovviamente certi episodi che accadono continuamente arrivano sui giornali solo quando la vittima si rompe le scatole e decide di dedicare un po del suo tempo e soldi per denunciare il fatto. Infatti non sarebbe di nessuna utilità fare la “carognetta” come da lei proposto, visto che nel momento in cui il negoziante le nega la vendita ha già messo in conto che lei andrà da altre parti, rinunciando all’introito.
Ne riparliamo il giorno in cui un venditore di frutta islamico le negherà l’acquisto di un melone , perchè la vede con la catenina col crocefisso al collo. Scommetto che non correrebbe al supermercato a comprare 50 meloni, ma si incaz…. (arrabbierebbe) come una vipera (e andrebbe alla polizia).
Caro Mentelibera,
le confesso che mi ha deluso.
Lei è un ottimo manipolatore e mistificatore delle parole pronunciate/scritte dal suo prossimo. Un prossimo che, almeno nel mio caso, ma non solo, prova a fare dei ragionamenti … ragionevoli. Perciò mi rendo conto di aver perso tempo, almeno per quanto riguarda la mia discussione con lei. Non che volessi convincerla: la leggo piuttosto spesso, visto che lei è onnipresente sui siti su cui mi interessa leggere qualcosa, e quindi so bene qual’è il suo “schema di gioco”.
E proprio perchè conosco questo “schema di gioco”, magari non se ne sarà accorto, ma proprio questo stesso schema mi ha fatto da sponda, in questa occasione, per portare il mio modestissimo contributo non tanto a lei (che sapevo fin dall’inizio non essere minimamente intertessato al mio parere) quanto ad altri lettori che magari, in questo batti e ribatti, hanno potuto farsi un’idea più completa della situazione. E anche del suo gioco, mi permetta di dire piuttosto falloso ma, credo, piuttosto … leggero e inconcludente.
Certo, non nego che mi sarebbe piaciuto non veder distorte le mie affermazioni e negate delle evidenze che lei continua a negare senza nemmeno prendersi la briga di leggere ciò che io ho scritto, tantomeno ciò che io cito, con tanto di link.
Pazienza.
Vede, io non so nulla di “troll virtuali”, “orchi”, “gnomi” o altre creature del tipo. Salvo che a volte finiscono vittime dei loro stessi giochini.
Quindi no, non credo sia stato tempo perso questo scambio di idee: forse, tra le varie cose che ho scritto, c’era qualcosa che qualcuno non sapeva e magari l’ha aiutato a farsi un’idea più precisa o a confermarne la bontà e la fondatezza nel caso ne avesse già una.
Perciò la ringrazio.
Su una cosa siamo perfettamente d’accordo (e questo forse dovrebbe preoccuparla): sul fatto che non siamo d’accordo, nè sui fatti (che io ho provato a presentare e discutere per come sono nella realtà) nè sul metodo (io non ho mai distorto le sue affermazioni). Quindi, vede: alla fine su qualcosa abbiamo trovato una sintesi! 🙂
Stefano io invece non la leggo mai , segno che lei non è quello che dice di essere. Quindi si presenti con lo stesso Nick degli altri siti , così da essere riconoscibile , visto che qui nessuno la bannera’ per questo. Ho infatti la sensazione (come altri immagino) che lei faccia semplicemente finta di essere a digiuno di certe nozioni, ma le maneggi invece con la capacità sufficiente a manipolarle. Ha affermato fin dal primo commento una serie di cose non corrette (per esempio mischiando il testo di proposte di legge con commenti alle stesse , o facendo finta che la parola “discriminazione” fosse una novità assoluta , mentre è da più di 30 anni che esiste nell’articolo 604 del codice penale) . Se io non l avessi corretta le sue affermazioni sarebbero sembrare vere. Segno che il suo stile “strowman argument” non si discosta da quello usuale di certi siti para-complottisti , para-cristiani, ma in realtà soltanto para-c…. .
Non si preoccupi , anche per lei vale quello che ho detto a Giovi ( che almeno non si cambia nick) : è un punto di orgoglio personale pensarla diversamente da lei. Sarei molto deluso da me stesso se non fosse così. Buona serata. Ci sentiamo col testo della legge preciso e netto, quando sarà in aula , per commentare i fatti e non il solito , inutile , processo alle intenzioni .
Non mi legge mai perché non scrivo spesso.
Ma quando scrivo sono sempre Stefano. Che non è un nome d’arte ma il mio nome di battesimo. Qualche volta sono stato solo Stefano ma dopo che è intervenuto un altro Stefano ho pensato di aggiungere la B per differenziarmi. Non credo sia una grande colpa. Nè una mistificazione.
In precedenza sono stato Stefano Pediatra (come vede sempre Stefano): allora collaboravo con UCCR e scrivevo articoli (e commenti) su temi inerenti in qualche modo la Medicina e temi etici correlati.
Ora sa di me che mi chiamo davvero Stefano, che sono suo coetaneo (se il 65 del suo nickname indica il suo anno di nascita; altrimenti conosce comunque la mia età anagrafica) che sono Medico (l’ho dichiarato fin dalla prima frase del mio primo commento) Pediatra.
Posso garantirle che non sono un complottista. Sono un cattolico in continua ricerca, qualche volta un po’ confuso e disorientato, che crede nella Chiesa in quanto crede nel suo capo che è Gesù, e rispetta il suo Papa anche quando non lo capisce (il che purtroppo accade con una certa frequenza e ciò mi provoca dolore; senza che lei possa trovare da nessuna parte un solo commento irrispettoso da parte mia nei confronti del Papa o dei vescovi: esprimere una sofferenza e delle perplessità non è peccato).
Spero sia sufficiente. Come vede (certo, se fa un atto di fede, visto che deve fidarsi di ciò che ho scritto) io sono chi dico di essere.
Le auguro (e auguro a tutti coloro che frequentano questo sito) una buona serata. E grazie al Dr Guzzo per avermi ospitato.
Stefano (Stefano B, Stefano Pediatra)
Pure io sono del ’65. Seguo questo Papa, e comprendo dalle sue parole e dai suoi atteggiamenti, quanto sia scritturistico! Diventerà un grande santo: non ho dubbi a tal riguardo.
Mi ritrovo pure in questo suo scherzoso pronunciamento: ” mandiamo tutti i teologi su un’isola, e noi viviamo uniti in fratellanza”.😁
Gentile Stefano, in questo caso mi scuso per averla confusa con altri.
Se ha scritto sui siti UCCR avrà capito che l’aderenza alla realtà sia una cosa essenziale per “render conto della nostra fede”.
Per questo una serie di commenti e critiche fondate anche sul nascondimento della Verità, seppur magari per semplice eccesso di zelo, sono per me molto gravi se messe in essere da chi si definisce cristiano.
E come dicevo prima sono convinto che una visione più “laica” delle cose (a partire dalla unioni civili, fino a questo tema) sia molto più producente, perché accettando ciò che è inevitabile accettare (in un paese libero e non confessionale) sia dopo molto più facile trovare alleati per respingere ciò che è giusto respingere.
Mi scuso per la banalità della domanda, ma spero di ricevere risposta. In riferimento alle “quote rosa” obbligatorie, come vengono considerate le persone che si mostrano di sesso diverso da quello anagrafico?
Per amore di verità, vi chiedo di avere un po’ di pazienza e di leggere quanto segue.
Ieri sera è stata presentata alla Commissione Giustizia del Senato la proposta di TESTO UNIFICATO su omofobia e transfobia.
Potete trovare qui, sul sito della Camera dei Deputati, il testo che verrà discusso: https://www.camera.it/leg18/1105?shadow_organo_parlamentare=2802&id_tipografico=02
Tuttavia, per non sentir ribadito lo stantio (e falso concetto) che nessuno riporta mai il testo della proposta di legge (salvo la bibbia Espresso.Repubblica, ovviamente) copio di seguito, integralmente il testo che verrà discusso. Mi sono permesso di mettere in maiuscolo alcune parti su cui desidero attirare l’attenzione di tutti e che riprendono concetti che avevo già commentato in precedenza e che, a detta di qualcuno, erano falsi o non pertinenti.
Chiunque potrà vedere da solo se io abbia nei miei commenti precedenti detto il falso o mistificato informazioni che peraltro avevo chiaramente verificato prima di riportare e commentare (mettendo a disposizione di tutti le fonti ufficiali, non articoli di Espresso.Repubblica) o se altri, nel tentativo nemmeno troppo ben riuscito di negare l’evidenza, confondere le acque per creare confusione e attribuire ad altri ipocrisie peraltro rinviate al mittente, abbiano agito falsamente.
Nella proposta di legge c’è tutto, ma proprio tutto, ciò che avevo messo in evidenza nei miei commenti, ciò che c’è negli articoli del Dr Guzzo, di Costanza Miriano, della Nuova Bussola Quotidiana, ma anche negli articoli di “insospettabili” laici, giuristi, femministe e persone omosesuali.
MODIFICHE AGLI ARTICOLI 604-BIS E 604-TER DEL CODICE PENALE, IN MATERIA DI VIOLENZA O DISCRIMINAZIONE PER MOTIVI DI ORIENTAMENTO SESSUALE O IDENTITÀ DI GENERE.
C. 107 Boldrini, C. 569 Zan, C. 868 Scalfarotto, C. 2171 Perantoni e C. 2255 Bartolozzi.
PROPOSTA DI TESTO UNIFICATO
ART. 1.
(Modifiche all’articolo 604-bis del codice penale)
1. All’articolo 604-bis del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo comma, lettera a) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere»;
b) al primo comma, lettera b) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere»;
c) al secondo comma, primo periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere»;
d) la rubrica è sostituita dalla seguente: «PROPAGANDA DI IDEE fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere».
ART. 2.
(Modifica all’articolo 604-ter del codice penale)
1. All’articolo 604-ter, primo comma, del codice penale, dopo le parole: «o religioso,» sono inserite le seguenti: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere,».
ART. 3.
(Modifiche al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122)
1. Al decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, sono apportate le seguenti modifiche:
1) al comma 1-bis, le parole «reati previsti dall’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, o per uno dei reati previsti dalla legge 9 ottobre 1967, n. 962» sono sostituite dalle seguenti: «per uno dei delitti di cui all’articolo 604-bis, ovvero per un delitto aggravato dalla circostanza di cui all’articolo 604-ter del codice penale, nonché per il delitto previsto all’articolo 7 comma 2 della legge 9 ottobre 1967, n. 962 e per quelli indicati dall’articolo 2»;
2) il comma 1-ter è sostituito dal seguente: «Nel caso di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1-bis, la sospensione condizionale della pena può essere subordinata, se il condannato non si oppone, alla PRESTAZIONE DI UN’ATTIVITÀ NON RETRIBUITA IN FAVORE DELLA COLLETTIVITÀ secondo quanto previsto dai commi successivi. Per i medesimi delitti nei casi di richiesta dell’imputato di sospensione del procedimento con messa alla prova, per lavoro di pubblica utilità si intende quanto previsto dai commi successivi»;
3) al comma 1-quater, le parole «, da svolgersi al termine dell’espiazione della pena detentiva per un periodo massimo di dodici settimane, deve essere» sono sostituite dalla parola «è»;
4) al comma 1-quater, dopo la parola «giudice» sono inserite le seguenti «, tenuto conto delle ragioni che hanno determinato la condotta,»;
5) al comma 1-quinquies, le parole «o degli extracomunitari» sono sostituite dalle seguenti: «, degli stranieri O IN FAVORE DELLE ASSOCIAZIONI DI TUTELA DELLE VITTIME dei reati di cui all’articolo 604-bis del codice penale»;
6) alla rubrica, dopo la parola «religiosi» sono inserite le seguenti: «o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere»;
b) al titolo, le parole: «e religiosa» sono sostituite dalle seguenti: «, religiosa o fondata sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere»;
2. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con regolamento adottato con decreto del Ministro della giustizia sono determinate le modalità di svolgimento dell’attività non retribuita in favore della collettività, di cui all’articolo 1 del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, come modificato dal comma 1 del presente articolo.
ART. 4.
(Modifica all’articolo 90-quater del codice di procedura penale)
1. All’articolo 90-quater, comma 1, secondo periodo, del codice di procedura penale, dopo le parole: «odio razziale» sono inserite le seguenti: «o fondato sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere».
ART. 5.
(Istituzione della GIORNATA NAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA, LA LESBOFOBIA, LA BIFOBIA E LA TRANSFOBIA)
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia», al fine di PROMUOVERE LA CULTURA DEL RISPETTO E DELL’INCLUSIONE NONCHÉ DI CONTRASTARE I PREGIUDIZI, LE DISCRIMINAZIONI E LE VIOLENZE MOTIVATI DALL’ORIENTAMENTO SESSUALE E DALL’IDENTITÀ DI GENERE, in attuazione dei princìpi di uguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.
2. La Giornata di cui al comma 1 non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in un giorno feriale, costituisce giorno di vacanza o comporta la riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
3. IN OCCASIONE DELLA «GIORNATA NAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA, LA LESBOFOBIA, LA BIFOBIA E LA TRANSFOBIA» SONO ORGANIZZATE CERIMONIE, INCONTRI E OGNI ALTRA INIZIATIVA UTILE, ANCHE DA PARTE DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, IN MODO PARTICOLARE NELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO, PER LA REALIZZAZIONE DELLE FINALITÀ DI CUI AL COMMA 1.
4. Dall’attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato.
ART. 6.
(Modifiche al decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere)
1. All’articolo 7 del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215 dopo il comma 2 è inserito il seguente: «2-bis. Nell’ambito delle competenze di cui al comma 2, l’ufficio elabora con cadenza triennale una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. La strategia reca la definizione degli obiettivi e l’individuazione di misure relative all’EDUCAZIONE E ISTRUZIONE, al lavoro, alla sicurezza, anche con riferimento alla situazione carceraria, alla COMUNICAZIONE E AI MEDIA. La strategia è elaborata nel quadro di una consultazione permanente delle amministrazioni locali, delle organizzazioni di categoria e delle associazioni impegnate nel contrasto delle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere e individua specifici interventi volti a prevenire e contrastare l’insorgere di fenomeni di violenza e discriminazione fondati sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere ».
ART. 7.
(Misure per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e per il sostegno alle vittime)
1. Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, di cui all’articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, è incrementato di 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020, al fine di finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e per il sostegno delle vittime.
2. Nei limiti delle risorse di cui al comma 1, è istituito un programma per la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere. I centri garantiscono adeguata assistenza legale, sanitaria, psicologica, di mediazione sociale e ove necessario adeguate condizioni di alloggio e di vitto alle vittime dei reati previsti dagli articoli 604-bis del codice penale, commessi per motivi fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere della vittima ovvero di un reato aggravato, per le medesime ragioni, dalla circostanza di cui all’articolo 604-ter del codice penale, nonché per soggetti che si trovino in condizione di vulnerabilità legata all’orientamento sessuale o all’identità di genere in ragione del contesto sociale e familiare di riferimento.
3. I centri di cui al comma 2 svolgono la loro attività garantendo l’anonimato delle vittime e possono essere gestiti dagli enti locali, in forma singola o associata, nonché da associazioni operanti nel settore del sostegno e dell’aiuto ai soggetti di cui al medesimo comma. I centri operano in maniera integrata, anche con la rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali territoriali, tenendo conto delle necessità fondamentali per la protezione dei soggetti di cui al comma 2, ivi compresa l’assistenza legale, sanitaria, psicologica e di mediazione sociale dei medesimi.
4. Il programma di cui al comma 2 è definito con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro per le pari opportunità. Il regolamento individua i requisiti organizzativi dei centri di cui al comma 2, le tipologie degli stessi, le categorie professionali che vi possono operare e le modalità di erogazione dei servizi assistenziali e assicura, in sede di elaborazione del programma, opportune forme di consultazione delle associazioni di cui al comma 3.
ART. 8.
(Statistiche sulle discriminazioni e sulla violenza)
1. Ai fini della verifica dell’applicazione della presente legge e della progettazione e della realizzazione di politiche di contrasto alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, oppure fondati sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere e del monitoraggio delle politiche di prevenzione, l’Istituto nazionale di statistica, nell’ambito delle proprie risorse e competenze istituzionali, assicura lo svolgimento, con cadenza almeno triennale, di una rilevazione statistica sugli atteggiamenti della popolazione. La rilevazione dovrà misurare anche le discriminazioni e la violenza subite e le caratteristiche dei soggetti più esposti al rischio, secondo i quesiti contenuti nell’Indagine sulle discriminazioni condotta dall’Istituto nazionale di Statistica a partire dal 2011.
ART. 9.
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 7, comma 1, pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
Saluti e ancora grazie per la pazienza.
Perdonatemi (poi mi taccio)…
Per rendere più facile a tutti capire come verrebbe cambiato il Codice Penale secondo il desiderio di chi ha presentato il ddl sopra riportato, ho aggiunto le frasi proposte (sempre integralmente), in maiuscolo, nel testo degli articoli del Codice Penale così com’è attualmente.
E, ricordo, la modifica dei due articoli del Codice Penale, a differenza di ciò che qualcuno ha qui ripetutamente sostenuto NON è affatto l’unica cosa che si propone di cambiare il ddl in discussione. L’intento è chiaro fin dal titolo dell’articolo 604-bis: stiamo parlando di un contrasto alle IDEE.
Art. 604-bis.
Propaganda DI IDEE FONDATE SULLA SUPERIORITÀ O SULL’ODIO RAZZIALE O ETNICO, istigazione a delinquere E ATTI DISCRIMINATORI E VIOLENTI per motivi razziali, etnici, religiosi O FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito:
a) con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi OPPURE FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi OPPURE FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE.
È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi OPPURE FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell’assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni.
Si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale.
(1) Articolo inserito dall’art. 2, comma 1, lett. i), D.Lgs. 1° marzo 2018, n. 21.
Art. 604-ter.
Circostanza aggravante (1).
Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, OPPURE FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità la pena è aumentata fino alla metà.
Le circostanze attenuanti, diverse da quella prevista dall’articolo 98, concorrenti con l’aggravante di cui al primo comma, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a questa e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità di pena risultante dall’aumento conseguente alla predetta aggravante.
Eccellente Stefano. Credo che tu sia a questo punto uno dei pochi che lo abbia fatto. (cioè ricostruire gli articoli come verranno fuori se fosse approvata la legge)
Credo che ora tutti possano farsi una idea propria del contesto, ma anche dei pregressi.
Hai ragione a dire che tu (cattolico ) hai fatto questo lavoro, e non soltanto i soliti siti (espresso, repubblica, etc che peraltro non credo che lo abbiano fatto)
Il problema è che non l’ha fatto nessuno dei siti della galassia cattolica , di nessuna tendenza o simpatia (dai progressisti agli ultra tradizionalisti).
Quindi purtroppo il tuo lavoro resterà isolato….perché a meno che tutti non accedano a questo Blog, nessuno (cattolico o ateo a dire il vero) avrà la possibilità di leggere il testo integrato.
Comunque grazie per l’impegno, e sei sicuramente più strutturato di me nella esposizione! Buona serata.
Probabilmente ha ragione sulla scarsa utilità di ció che ho provato a chiarire se si riferisce ai grandi numeri.
Ma io ai grandi numeri, alle grandi platee non ho mai pensato di rivolgermi. Se i chiarimenti che ho provato a fornire sono serviti anche ad una sola persona che aveva dei dubbi io sono già contento così. Anche perché quella persona potrà aiutarne un’altra a capire e questa un’altra ancora e così via.
Buona serata anche a lei!
@Roberto
Pure io sono del ’65.
Ma guarda un po’ che incredibile coincidenza… 😀
Ciao Kosmo!
Ciao carissimo Stefano (è difficile commentare quando il blog ignora sistematicamente e rifiuta sin dall’inizio i miei commenti)
Per dare una idea della quantità di falsi ideologici che ruotano intorno a questa vicenda, vi pubblico un pezzetto di un articolo della NBQ , con il quale la NBQ stessa incita a finanziare il sito contro questa legge , facendo degli esempi di cose che non si potranno più fare (secondo loro). Li pubblico perché come dicevo in altre occasioni , questa è secondo me la via per estremizzare le cose, render conto solo ai propri lettori, e (alla lunga) , produrre una controreazione sempre più forte fino ad essere controproducenti. Lo ripeto…sono cattolico ma sono molto preoccupato delle derive “negazioniste” di una parte del cattolicesimo, che fanno sponda al “nemico” e fanno perdere di credibilità, ed hanno contribuito nei secoli a spostare l’asticella verso il liberalismo sfrenato.
La Fede si difende mostrando quanto è bello essere cristiani con la propria vita.
Ricordiamoci sempre che Gesù (che non ha mai invocato il cambio o l’abolizione di una regola civile) diceva sempre nelle sue esortazioni :
“Avete inteso che fu detto agli antichi: …… Ma io vi dico: ……”
In pratica diceva : La legge vi consente di fare “questo” , ma io vi dico (dico a Voi cristiani) “fate questo”. Mai si rivolgeva alle autorità, sempre cercava un colloquio diretto e personale con le persone. Sempre diceva “FAI”, mai diceva “NON FAR FARE AD ALTRI”. Il suo messaggio era sempre diretto su di noi, mai inteso ad impedire agli altri di far qualcosa. E quando si dice la verità se ne pagano le conseguenze, se esse sono da pagare , come realizzazione della parola sulle persecuzioni. La negazione o minimalizzazione di fatti del presente e del passato, il “benaltrismo” e l’utilizzo di “argomenti fantoccio” (come quelli che vi espongo ora) sono strumenti che forse possono far vincere una battaglia, ma che di fatto hanno già fatto perdere varie guerre.
NBQ :
“Quello che si sta profilando, infatti, è che una qualsiasi differenza di trattamento potrà essere accusata di discriminazione: ad esempio, potrà essere giudicato come reato affermare che i bambini hanno diritto di crescere con un padre e una madre. Rischierà la galera chi sostiene che matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna, oppure chi alle persone con tendenze omosessuali vieta l’ammissione ai seminari. Risulterà rischiosa per un fotografo o un ristoratore la scelta di non prestare la propria opera in occasione di unioni civili gay. Il disegno di legge, infatti, si basa su concetti talmente vaghi da permettere la continua minaccia di accuse di discriminazione e di istigazione all’odio. Insomma, se passa questo progetto di legge risulterà pericoloso citare persino il Catechismo e i Vangeli.”
MIO COMMENTO :
“potrà essere giudicato come reato affermare che i bambini hanno diritto di crescere con un padre e una madre.” : FALSO. Si tratta di una opinione , legittima e generica, che non incita nessuno all’odio o alla discriminazione. Peraltro la legge attualmente non prevede l’adozione per le coppie dello stesso sesso, e quindi sarebbe già “discriminante”, se valesse questa interpretazione.
Inoltre una grande quantità di bambini viene cresciuta da nonni, zii, orfanotrofi, genitori single, etc etc….quindi è una enunciazione di principio. A meno che non si intenda dire che ad una coppia omosessuale andrebbero d’ufficio tolti i figli eventualmente nati prima, come se fossero dei molestatori o simili, che è un altro discorso.
“Rischierà la galera chi sostiene che matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna, oppure chi alle persone con tendenze omosessuali vieta l’ammissione ai seminari.” FALSO. Il concetto di “matrimonio”, come pure la parola, non è un copyright cattolico. Ognuno gli da il suo significato, e i cattolici gli danno il loro. pertanto è perfettamente lecito che un cattolico faccia questa affermazione, intendendo il matrimonio cattolico. I seminari sono associazioni private, e possono escludere chi vogliono. D’altra parte già oggi e per sempre escludono le donne, senza che nessuno ne metta in dubbio il diritto. Inoltre escludono una quantità impressionante di ragazzi che non vengono ritenuti idonei per mille motivi, senza che i formatori o il rettore (o il vescovo) debbano render conto a nessuno. Andare in seminario non è un “diritto” (ne oggi ne mai). L’idoneità psicologica è tra queste valutazioni (con tutto quello che ne consegue).
“Risulterà rischiosa per un fotografo o un ristoratore la scelta di non prestare la propria opera in occasione di unioni civili gay” : FALSO CHE DIPENDA DALLA NUOVA LEGGE : Ne abbiamo parlato in altre occasioni, ma c’è differenza tra prestatore d’opera (fotografo) , ristoratore ed esercizio commerciale. Il prestatore d’opera (professionista) non è tenuto a prestare nessuna opera se non vuole, trattandosi di una prestazione non essenziale (ma che succederebbe oggi se un fotografo islamico si rifiutasse di fare le foto ad un matrimonio cristiano, sulla base dell’attuale 604Bis?) . Sul ristorante ho qualche dubbio, perché in analogia a prima i ristoratori islamici (o atei, o buddhisti, etc etc) potrebbero già oggi rifiutarsi di accogliere commensali per un matrimonio cristiano?
Basta riflettere e si vedrà che già oggi (più sopra ho pubblicato la legge in materia) non è possibile fare certe discriminazioni (MAI , per nessuno, per nessun motivo) , e se avvengono vengono sopite soltanto per quieto vivere perché la gente va a cercare un altro posto. Certi comportamenti sono lesivi dei diritti delle persone SEMPRE, per qualsiasi motivo vengano messi in atto. Chi presume che sia possibile che un esercizio pubblico neghi la vendita di un prodotto sulla base della “simpatia” del cliente (perché di questo si tratta), oltre ad essere ignorante (perchè è fuori legge) non ha alcuna contezza delle regole più basilari della convivenza civile, e delle conseguenze per tutti , se certi principi non fossero difesi.
Buona Giornata
Grazie Stefano, finalmente abbiamo le fonti precise del testo unificato (https://www.camera.it/leg18/824?tipo=A&anno=2020&mese=06&giorno=30&view=filtered_scheda&commissione=02#, allegato terzo).
Devo dire che concordo su moltissimi punti espressi da Mentelibera65, ma non ho ben capito la sua strategia di azione. Cosa intende per “accettare ciò che è inevitabile accettare”? Inoltre, quali sono le sue obiezioni al ddl?
Se dovessi fare un piccolo riassunto personale, ho trovato le seguenti obiezioni più convincenti:
– Sulla base della frase “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” potrebbero essere perseguibili le seguenti azioni:
* Chiedere ai Responsabili dell’Associazione cattolica degli scout di sostituire dei capi dichiaratamente omosessuali per il ruolo educativo che hanno nei confronti dei ragazzi;
* Chiedere al giudice che mi ha tolto un figlio per le difficoltà familiari o per altri motivi di non affidarlo ad una coppia omosessuale.
* Fare azione politica (tramite un’associazione o un partito) per l’abolizione delle unioni civili
* Fare petizioni per contrastare lo svolgimento di gay pride (magari sovvenzionate dallo stato)
Contro-obiezione: la possibilità di manifestare ad esempio per la chiusura o contro l’apertura di moschee, (teorica discriminazione su base religiosa) non ha mai imprigionato nessuno, né sono state comminate multe in tal senso (che io sappia).
– Gli articoli 6 e 8 potrebbero benissimo essere la base per l’utilizzo di fondi pubblici a sostegno di gay pride e di iniziative volte, oltre che al contrasto dell’omofobia, ad avallare una visione normalizzante delle relazioni omosessuali.
– obiezioni varie espresse da alcune femministe sul pasticcio dell’utilizzo dei termini sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere: https://www.repubblica.it/politica/2020/07/01/news/legge_omotransfobia_critiche_femministe_francesca_izzo-260673112/
Grazie Luigi di aver evidenziato dubbi , ma anche contro-obiezioni a dimostrazione che la legge che già oggi esiste è applicata in modo estremamente raro , ai soli casi di vero incitamento all’odio e di pratica discriminazione reale (licenziamenti, etc etc), e non alle semplici (per quanto dure) manifestazioni di pensiero.
La mia strategia ? Una controproposta, cioè una proposta che integrasse la legge con una serie di spiegazioni più precise su cosa si intendesse per discriminazione.
Ma temo che questa idea non piaccia a nessuno perchè dalla parte di chi vuole la legge si cerca di essere meno precisi possibile onde evitare di escludere delle fattispecie, e lasciare poi al giudice di interpretare secondo la giurisprudenza corrente, e dalla parte dei detrattori si vuole avere la libertà di sentirsi vittime del complotto, e c’è qui e nei blog un chiaro esempio di utilizzo demagogico delle parole, arrivando a dire che milioni (sich!!) di italiani saranno accusati solo perchè dicono che si nasce uomo e donna.
Se c’è una cosa chiara è che c’è molta ideologia da una parte e dall’altra, ma mi piacerebbe , da cristiano, che dalla mia parte ce ne fosse di meno e che il cristianesimo non fosse un partito politico come gli altri, dove il fine giustifica i mezzi o , addirittura, i mezzi sono il vero “fine” (nascosto) . Perchè diciamolo…certi blog , certi siti e certe associazioni cattoliche traggono linfa vitale (ed economica) da questi episodi, che ne giustificano l’esistenza.
Onestamente, pur essendo cattolico, non posso però far finta di non aver visto nel corso della mia vita, e di aver letto nelle cronache storiche sia moderne che antiche, una serie di episodi e veri e propri crimini contro le persone con tendenze omosessuali, di tutti i generi, che non a caso erano uno dei gruppi maggiormente internati nei campi di concentramento e sterminio dai Nazisti, ed ancora oggi in alcuni paesi sono condannati a morte. Quindi il far finta che questo non sia un problema, che non vi siano in giro persone con mentalità omofobica e odiatrice , che saltuariamente non vi siano episodi di bullismo sugli omosessuali, e che quindi questo problema non sia degno di essere preso in esame da una legge, significa fare negazionismo e giustificare poi l’esistenza dei vari Pride, associazioni LGBT, etc etc.
[…] In pratica diceva : La legge vi consente di fare “questo” , ma io vi dico (dico a Voi cristiani) “fate questo”. Mai si rivolgeva alle autorità, sempre cercava un colloquio diretto e personale con le persone.[…]
Obiettivamente, qualsiasi rabbino che conosca alla perfezione la Torah e la Halacha, potrebbe confermare che Gesù osservava la legge in modo impressionante! Non diciamo eresie, pertanto! Gesù, essendo onnipotente, leggeva il cuore delle persone e poteva giudicare equamente, ma sempre secondo la legge. Non è neppure vero che non si confrontasse con le autorità: i farisei, come riportato dai Vangeli, non perdevano occasione per interrogarlo sulla legge con la speranza (vana) di coglierlo in fallo per portarlo a giudizio. Gesù rispettava anche la tradizione e la mentalità dell’epoca: scelse i 12 apostoli in continuazione con la tradizione e cultura giudaica, seppur, se vogliamo, superandola: chiamò al suo seguito pure le donne, i bambini, i poveri ed i malati, che a quel tempo contavano nulla.
Non mi sono spiegato Roberto…la legge permetteva o imponeva di fare delle cose , ma Gesù chiedeva ai suoi discepoli DI FARE DI PIÙ’ (scusa il maiuscolo ma è per evidenziare).
Te lo traduco in linguaggio attuale :
” vi è stato detto dalla legge italiana che potete abortire, ma io vi dico NON ABORTITE”. “Vi è stato detto dalla legge italiana che potete divorziare , ma io vi dico NON DIVORZIATE”. “Vi è stato detto dalla legge Italiana che potete fare la fecondazione eterologa, ma io vi dico NON LA FATE”.
Non ho mai invece sentito Gesù dire : ” costringete gli altri a non abortire , a non divorziare , a non fare la fecondazione eterologa”.
Spero di aver spiegato meglio il mio concetto ( non solo mio)
@ML65
Francamente, questo “esperimento mentale” con cui intendi significare (sempre in una situazione immaginaria) cosa potesse dire Gesù circa articoli del nostro C.C., non mi pare pertinente, perché la legge italiana è prettamente umana e laica mentre la legge che Gesù osservava era quella data a Mosè, dunque di matrice divina. Quindi, la situazione immaginaria che proponi è insostenibile. Gesù, del resto, aveva detto che non era venuto per abolire la legge ma a darne compimento! In Mt 5,19 – si legge: “Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.
Gesù, però, entità perfettissima, era in grado di dare perfezione alla legge, come quando interrogato dai farisei se fosse lecito a un marito ripudiare la propria moglie, rispose loro:”Che cosa vi ha ordinato Mosè?” – Per poi osservare che questo precetto era stato dato per la durezza del cuore degli uomini.
Rilevo che il paradigma che hai portato è alquanto astruso per la ragione che ho precisato.
Il sito della Nuova Bussola è stato giudicato con un punteggio di 12,5/100 da Newsguard, per la pubblicazione ripetuta di svariate fake news (“Un sito di notizie di impostazione cattolica che ha pubblicato notizie false per sostenere opinioni di destra.”) (https://api.newsguardtech.com/E461D48086BDCF7890EBA653E4621C7E8665172261F2B324D425330684840DDAD45F0E386BFFAF53F4B32BF603B94EBA41C1F27589AD709A?cid=54bc64da-4ff2-435d-876d-d2577cc38c00&voucher=).
E’ obiettivamente triste vedere che dei siti cattolici (che io stesso ho seguito con interesse e partecipazione) non riescano a raggiungere quel minimo di credibilità e serietà necessaria anche solo per portare avanti un dibattito a pari livello coi principali interlocutori avversari laici(sti).
Se proprio bisogna essere ridicolizzati dai nemici della Chiesa, che il motivo sia il loro odio e la loro incredulità, non il nostro autosabotaggio.
Ridicolo. E tu ti fai dire dai padroni del vapore chi deve essere credibile?
Luigi, abbia pazienza, ma secondo lei un’associazione finanziata indirettamente dal Signor Soros, che livello di attendibilità potrà mai avere quando giudica siti con idee dichiaratamente opposte a quelle del Signor Soros?
Salvo poi anche chiedersi, leggendo i CV di chi lavora in NewsGuard, cosa pone ognuna di queste persone su un piedistallo di assoluta moralità ed eticità o al di sopra di ogni sospetto di faziosità.
Gentile MenteLibera65,
visto che rimprovera a tutti coloro che la pensano diversamente da lei di non essere bravi cristiani e lo fa citando nostro Signore, mi permetta una … difesa.
Gesù ha detto di non essere venuto a cambiare la legge ma a completarla (Mt 5; 17-20). Quindi i 10 comandamenti, secondo Gesù, restano tutti validi: non uccidere (nemmeno i bambini nel grembo materno o gli ammalati), non commettere atti impuri (inclusi gli atti contro natura, e quindi anche i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso), non dire falsa testimonianza (come ad esempio continuare a sostenere, nonostante tutte le evidenze riportate nella precedente discussione, che la legge che verrà fuori dalla discussione del ddl Zan e degli altri ddl abbinati non voglia, intenzionalmente, come peraltro dichiarato apertamente anche nelle introduzioni agli stessi ddl dai loro stessi firmatari, punire anche solo “La propaganda di IDEE”; o che non miri ad un’opera di “educazione/rieducazione” anche dei bambini nelle scuole rispetto all’ideologia del gender), eccetera.
Volendo fondare il proprio ragionamento sulle parole del Vangelo, mi pare si possa dire che Gesù parla a noi, certo, ma chiedendoci di testimoniare questa legge (oltre che il suo completamento, la legge dell’amore per Dio e il prossimo), di “insegnarla agli altri”. È per questo, immagino, che ha mandato i suoi Apostoli prima e i suoi discepoli poi ad insegnare in tutto il mondo. E, magari mi sbaglierò, ma credo che oggi il Signore si aspetti da noi cristiani che testimoniamo agli altri uomini del nostro tempo questa legge. In altre parole, che alziamo la nostra voce contro comportamenti o leggi come l’aborto o l’eutanasia, che ci opponiamo a leggi ingiuste; non a forza di legnate o bombe molotov o sfasciando le vetrine dei negozi, ma discutendo, cercando di far ragionare le persone, almeno provando a far sentire la nostra voce.
MenteLibera65, lei dice che la Fede si difende mostrando quanto è bello essere cristiani con la propria vita. Anche. Ma occhio: essere Cristiani non è solo essere felici e contenti perchè si ha la prospettiva del Paradiso. Probabilmente se i Cristiani se ne stessero chiusi in Chiesa a pregare e a bearsi gli uni della compagnia degli altri nessuno li perseguiterebbe (al massimo li prenderebbero un po’ in giro, bonariamente) perchè non darebbero fastidio a nessuno. La fede deve generare le opere, altrimenti è sterile (Giacomo 2; 14). La fede senza testimonianza non salva (Mt 7; 21). Il Cristiano è dovunque perseguitato perchè dice le cose come stanno, per amore di verità (anzi, di Verità), perchè testimonia uno stile di vita “scomodo”. Non certo perchè prega, nascosto tra quattro mura e si limita a contemplare il cielo senza “pestare i piedi a nessuno”. Giovanni Battista è finito decapitato perchè diceva ad Erode che non poteva tenersi come concubina Erodiade, la moglie di suo fratello. E non ricordo che Gesù abbia mai detto che Giovanni avesse fatto male ad esporsi allo scopo di “non far fare ad altri” qualcosa di sbagliato. Se Gesù si fosse limitato a passeggiare sui monti insieme ai suoi dodici apostoli, cantandosela e suonandosela tra loro, di sicuro non sarebbe finito sulla croce ma sarebbe morto di vecchiaia. Lo stesso vale per tutti i martiri cristiani di ieri e di oggi.
Io credo che lottare contro ciò che si ritiene ingiusto sia un dovere. Credo che cercare di prevenire qualcosa che non porterà benefici ma solo problemi, qualcosa che si inserisce in un chiaro percorso di distruzione progressiva della società, sia necessario.
Tacere di fronte ad un pericolo o ad una ingiustizia o dire che va tutto bene e che è tutto normale anche quando non lo è, che non è vero che il mondo stia prendendo una deriva pericolosa e che ciò che si nasconde dietro (anche) questo ddl fa parte di questa deriva pericolosa questo sì è “negazionismo”. E un Cristiano che non alzi la propria voce contro quella che la propria coscienza morale gli dice essere una cosa contro la verità, a mio parere tradisce la verità.
A proposito della coscienza morale: http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s1c1a6_it.htm
Saluti
“Sul ristorante ho qualche dubbio, perché in analogia a prima i ristoratori islamici (o atei, o buddhisti, etc etc) potrebbero già oggi rifiutarsi di accogliere commensali per un matrimonio cristiano?”
Gentile MenteLibera65, non intendo qui rispondere alla sua domanda ma porle un quesito.
A mio parere, escluso il caso che sia rimasto un solo ristorante aperto in tutta Italia nel giorno delle nozza, ci sono solo 3 possibilità che giustificherebbero l’evenianza che degli sposi cristiani prenotino il proprio pranzo di nozze presso un ristorante islamico (o viceversa):
1. amano il kebab, sono amici del ristoratore musulmano e si sono messi d’accordo con lui in anticipo: tutto bene, tutti felici e contenti;
2. stanno tentando di dimostrare che convivenza e fratellanza tra islamici e cristiani sono possibili: se va bene, OK, bel risultato; se va male dispiace, certo, ma si prende atto della situazione senza farne una tragedia e si cerca un altro ristorante, per lo steso amore di pace che aveva indotto il tentativo;
3. intendono dimostrare che le due culture sono inconciliabili e/o hanno già in mente di sollevare un polverone per “discriminazione razzista” quando riceveranno il probabile “no grazie” dal ristoratore: il risutltato è intuibile.
La domanda: tolte le prime due opzioni, non le sembra che la terza sia piuttosto verosimile e assomigli alla faccenda del pasticcere americano? A me sembra tanto un’azione premeditata, dimostrativa, propagandistica. Poi, facciamo pur pagare la multa al pasticcere. 😊
Saluti
“Per dare una idea della quantità di falsi ideologici che ruotano intorno” ai suoi commenti, MenteLibera65 (prendo in prestito una frase da lei usata e riferita ad un articolo de La Nuova Bussola Quotidiana, non me ne voglia, 😊) mi permetto di rispondere qui al suo ultimo commento.
Ovviamente esprimerò solo la mia personale opinione. Che però, almeno per ora, ho diritto di esprimere e ha quantomeno peri dignità rispetto alla sua.
Mi permetta, come premessa, di partire con una domanda. Perchè se la maestra di Italiano o Matematica potrà andare in classe vestita un giorno da uomo e uno da donna in quanto “gender fluid” e raccontare (anche ai figli di coloro che la pensano diversamente da lei) tante belle storielle su quanto è bello scegliere ogni giorno quello che si vuole essere, la maestra di Religione non potrà subito dopo insegnare agli stessi bambini che in realtà esiste solo il sesso maschile e quello femminile e che la realtà è tutta diversa da quella raccontata dalla maestra di Italiano?
Perchè, checchè lei, MenteLibera65, indicherebbe questa possibilità come falsità ideologica, in realtà il rischio è più che reale, in un mondo in cui una legge anti transomofobia venisse promulgata.
Questa maestra di Religione (ma potrebbe essere anche quella di Scienze) già ora rischia come minimo di essere redarguita e finire sui mass media additata come furiosa omofoba e infine costretta a pubblica ammenda e rieducata da solerti associazioni LGBT. Domani potrebbe essere portata in giudizio da qualche genitore 1 o 2 o dalla stessa maestra di Italiano con l’accusa di “propaganda di idee” (ricordo che queste sono le testuali parole che si vuole introdurre nel titolo della norma 604bis del codice penale) contrarie all’ideologia del gender.
Un conto è il rispetto reciproco. Cosa ben diversa è subire passivamente una legge che mi impedisca di insegnare, come docente, come genitore, come sacerdote, come studioso, ciò che penso sia giusto o sbagliato, vero o falso. O che mi impedisca di discutere, in pubblico o divulgare a mezzo saggio (propagandare), le mie idee e le mie convinzioni o i miei studi scientifici sul tema dell’identità di genere o sull’omosessualità.
Questi non sono “argomenti fantoccio”, come li definisce lei. Sono purtroppo la realtà già presente ora. Qualcuno ricorda la repentina marcia indietro del Signor Barilla a seguito della valanga di insulti ricevuti (e campagna di boicottaggio) per aver detto che a suo parere (idea, mica istigazione alla violenza!) la famiglia per lui era quella fatta da papà, mamma e figli e che quindi lui a quella faceva riferimento nella sua pubblicità? Mica aveva detto che non voleva vendere i maccheroni o i biscotti alle persone omosessuali. Aveva solo espresso una sua idea.
Ma questo non è l’unico caso che si potrebbe citare.
Quindi, quando lei, MenteLibera65, dice che sarebbe falso sostenere che “potrà essere giudicato come reato affermare che i bambini hanno diritto di crescere con un padre e una madre”, lei nega una potenziale ma assai realistica deriva di un’eventuale legge anti omofobia. Perchè, certo, se lo dico io ai miei figli all’interno di casa nostra, magari sarò tollerato e al più tacciato di essere omofobo e retrogrado. Ma se la stessa cosa sarà insegnata in un’aula scolastica o predicata in una parrocchia o scritta in un saggio da uno psicologo, apriti cielo: qualcuno si sentirà offeso e sarà legittimato a cercare un solerte avvocato che ne patrocinerà la causa per “propaganda di idee … e atti discriminatori … per motivi … FONDATI SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE” (e per di più potrà farlo a spese dello Stato, e quindi con le mie tasse; vedere articoli 7 e 9 del testo unico in discussione che ho precedentemente riportato).
Quando lei, MenteLibera65, sostiene che sarebbe falso che “Rischierà la galera chi sostiene che matrimonio è solo quello tra un uomo e una donna, oppure chi alle persone con tendenze omosessuali vieta l’ammissione ai seminari”, ancora una volta lei nega una potenziale ma assai realistica deriva di un’eventuale legge anti omofobia. I seminari oggi sono liberi di accettare chi ritengono giusto accettare. In futuro potrebbe non essere più così. Se un omosessuale o un transessuale si riterranno “discriminati” perchè si nega loro l’accesso al seminario, con la nuova legge anche loro potranno facilmente trovare un altro solerte avvocato che quantomeno cercherà di portare in tribunale il Rettore del Seminario. Ma nel frattempo si scatenerà contro quest’ultimo e contro l’istituzione Seminario una gogna mediatica che abbiamo già visto in altre situazioni; perchè oltre che di solerti avvocati, l’Italia è piena di altrettanto solerti (e ideologizzati) giornalisti.
Quando lei, MenteLibera65, sostiene che sarebbe falso che “Risulterà rischiosa per un fotografo o un ristoratore la scelta di non prestare la propria opera in occasione di unioni civili gay”, sempre lei nega una potenziale ma assai realistica deriva di un’eventuale legge anti omofobia. Perchè se la coppia omosessuale di turno si sentirà discriminata per questo (e vorrà usare questo come pretesto, pur potendo scegliere mille altre alternative, visto che di fotografi e pasticceri, al mondo, ce ne sono centinaia di migliaia, milioni) non le sarà difficile trovare i soliti solerti avvocati e giornalisti. Magari chi dovrà poi emettere un giudizio in tribunale (a sua volta correndo il rischio quantomeno del linciaggio mediatico in caso di non omologazione alla causa LGBT) riconoscerà solo l’illecito amministrativo del pasticcere senza l’aggravante della discriminazione basata SUL SESSO, SUL GENERE, SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE O SULL’IDENTITÀ DI GENERE. E il pasticcere sarà quindi costretto a pagare solo l’ammenda ed eviterà il carcere e finanche la rieducativa prestazione d’opera a vantaggio della comunità LGBT parte offesa (immagino che potrebbe trattarsi di dover sfornare torte e pasticcini per tutto il gay pride). Ma il rischio di essere citato in giudizio sarà concreto.
Ora, magari tutte le citazioni in giudizio finiranno con l’assoluzione del reo di presunta discriminazione (ma ho paura di no, per i motivi spiegati sopra). Ma ricordo che il ddl in discussione prevede che l’offeso sia patrocinato dallo Stato (come dire, non spenderà un euro in tutela negale, anche se il processo non si concluderà come da lui/lei/l… sperato), il presunto discriminante debba pagarsi l’avvocato di tasca sua per difendersi. Ora, negare che l’approvazione del ddl Zan & C non rischi di mettere il bavaglio a chi vorrebbe anche solo esprimere il suo dissenso rispetto alla legittimità di certi comportamenti o ideologie, questo sì è un falso ideologico. O quantomeno si tratta di “cecità”, nella migliore e più benevola delle ipotesi.
Accusare altri di essere ideologizzati senza aver prima tolto gli occhiali della propria, più oscurante, ideologia non mi sembra atteggiamento coerente.
Saluti
Sono d’accordo con le sue osservazioni: nessuno puo’ sapere quali saranno le derive che comporterà questa legge “anti-omofobia” (che nemmeno serviva per la convivenza civile). Per me, questa legge, non solo è spiccatamente anti-cristiana (come potrebbe non esserlo?), ma appartiene a quell’ampio disegno “massonico” che da sempre intende cancellare le radici cristiane dell’Europa.
Stefano B, mi scusi ma lei continua a fare teoria, cioè il processo alle intenzioni.
Per ora i fatti sono soltanto che :
– La legge non è nuova, e si aggiunge una nuova categoria ad altre categorie già protette dall’art 604bis e ter
– L’articolo in questione esiste da più di 30 anni credo, e non ha mai portato in questi anni ad una deriva liberticida. Prova ne è che nonostante sia reato discriminare per ragioni di religione, giornalmente assistiamo a manifestazioni pubbliche di cittadini che non vogliono quella moschea vicino casa. Per non parlare di quello che si dice liberamente e senza freno sulle persone di colore, senza che nessuno venga arrestato.
.
Il resto caro Stefano è tutta una presunzione, un alzata di scudi spesso fondata sul dover dare peso ai propri elettori e lettori.
Mi spiace che lei continui a fare esempi fuori luogo, pur avendo scritto sul sito UCCR , e quindi essendo abituato a parlare di fatti.
Lei fa questo esempio :
“Perchè se la maestra di Italiano o Matematica potrà andare in classe vestita un giorno da uomo e uno da donna in quanto “gender fluid” e raccontare (anche ai figli di coloro che la pensano diversamente da lei) tante belle storielle su quanto è bello scegliere ogni giorno quello che si vuole essere, la maestra di Religione non potrà subito dopo insegnare agli stessi bambini che in realtà esiste solo il sesso maschile e quello femminile e che la realtà è tutta diversa da quella raccontata dalla maestra di Italiano?”
Le faccio notare che NESSUNA MAESTRA è autorizzata ad insegnare nulla oltre la sua materia . Pertanto se la maestra di matematica si mette a raccontare quanto è bello essere gay, già oggi può essere immediatamente ripresa o sospesa, ed anche in futuro lo sarà. Sopratutto se ostenta un comportamento non consono alla sua professione di maestra di matematica o italiano.
Mentre invece la maestra di religione non è una maestra di “religioni”, ma è maestra di religione CATTOLICA (l’ora di religione nasce col concordato). Quindi potrà sempre dire quello che dice la religione cattolica senza nulla temere, anche perchè l’ora di religione è facoltativa e i genitori non cattolici possono evitare di mandarci i figli.
Credo che non sia il caso di continuare con mille esempi, che non trovano corrispondenza con la realtà.
Lei ha citato la legge come verrà fuori se venisse approvata, ed io le ho citato gli unici fatti che sono certi. Il resto è tutta teoria.
Ed è proprio questa teoria che finisce con l’essere cosi assurda che i cittadini che pure magari simpatizzerebbero contro questa legge finiscono col dare ragione a chi al promuove. Cui prodest?
Le faccio una semplice previsione: La signora De Mari farà di tutto , una volta approvata la legge, per farsi incriminare di qualcosa, così da poter essere la prima a finire sul giornale e creare il casus belli. Alzerà i toni fino a quando qualcuno si girerà e ci cascherà denunciandola, dal che emergerà che anche dicendo la quantità di affermazioni opinabili che sforna, si viene assolti perchè il fatto non costituisce reato (lei in realtà vorrebbe fare la martire…..ma vedrà che non glielo consentiranno).
“Ed è proprio questa teoria che finisce con l’essere cosi assurda che i cittadini che pure magari simpatizzerebbero contro questa legge finiscono col dare ragione a chi al promuove.”
MenteLibera65, se ciò di cui ho parlato io (o il Dr Guzzo, o La Nuova Bussola Quotidiana, o la Dottoressa Miriano o tanti altri) è solo teoria o pittosto non sia una facile previsione della deriva che potrebbe (si rilegga quanto ho scritto: ho sempre detto “potrebbe”) prendere l’applicazione della legge di cui stiamo parlando si vedrà. Io vedo già oggi (e ho citato) esempi reali e concreti di dove sia arrivata la pallina che abbiamo lasciato rotolare sul piano inclinato, per di più acquistando velocità e diventando ogni giorno meno frenabile. Se lei non vede tutto ciò e ritiene non sia giusto (o non sia cristiano) cercare di opporsi a tutto ciò, sono problemi della sua coscienza (esattamente come per me che penso l’esatto contrario).
Resta da stabilire cosa le dia il diritto di giudicare e liquidare come ideologia tutto ciò che esce dalla bocca o dalla penna degli altri, e presentare come verità “rivelata” la sua opinione. Ma questo è un altro discorso e davvero questo è tema di cui non vale la pena (almeno per quanto mi riguarda) parlare. Chi vuole si farà da solo un’idea della sua eventuale autorevolezza rispetto a quella di altrettanto (fino a prova contraria) degnissime persone.
Mi stia bene.
Grazie anche lei. Vediamo come va a finire.
Si legga l’articolo di Adinolfi, che trovo in ogni caso molto centrato.
http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2020/07/03/politica/ora-occorre-soprattutto-stare-uniti
Salve
Coup de théâtre!
Lo ammetto, lei mi spiazza MenteLibera65. Mi cita e dichiara “centrato” un articolo di Gandolfini che sostiene tutto ciò che io (e non solo) ho sostenuto fin qui e che lei ha sempre negato!
Immagino lei ritenga centrata solo la parte in cui Gandolfini “critica” la Nuova Bussola Quotidiana e incita all’unità a-confessionale e a-politica contro questa legge.
O forse no… Mah… 😊😊😊
Veramente è di Adinolfi! (da non confondere con Gandolfini 🙂 )
Per essere precisi Adinolfi è tra i fondatori del Partito Democratico, a conferma che le menti più lucide (e fattuali) anche della “destra” vengono ancora dalla cultura di quelli che approfondivano, studiavano, si informavano, quando erano dell’altra parte (Ferrara, Liquori, Adinolfi…etc).
Ed è certo l’unico sguardo un po lucido. Ovviamente io la penso diversamente come già detto, il che non toglie che egli abbia centrato i fatti per quello che sono relativamente alla galassia cattolica, primo fra tutti il fatto che senza i neocatecumenali i vari family day sarebbero stati un flop, mentre qualcuno è convinto che basti invocare presunti attacchi alla famiglia per avere orde oceaniche di consensi.
E visto che quella cattolica è (appunto) una galassia si legga anche questo :
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/09/legge-contro-lomofobia-comunita-di-vita-cristiana-nessun-rischio-per-le-liberta-ci-dissociamo-da-chi-strumentalizza-il-vangelo/5861739/
Questo tanto per arricchire ulteriormente il panorama di pensiero , che è tutt’altro che unico, sia da una parte che dall’altra.
Sulla confusione che ho fatto tra Gandolfini e Adinolfi ha ragione: in realtà volevo scrivere Adinolfi ma avendo in questi giorni letto tanto di tanti, nel rispondere ho citato la persona sbagliata.
Ma è l’unica cosa su cui a mio parere lei ha ragione: ho sbagliato a riportare il nome dell’autore.
Peraltro mi pare che sia lei l’unico che nel nostro colloquio abbia fatto riferimento alla parte politica buona vs quella cattiva (che chiaramente per lei sono la dx, i cattivi, stupidi, ideologizzati, e la sx, i belli, buoni, intelligenti e illuminati). Salvo poi vedere che l’Adinolfi sinistro dice le stesse cose sulla legge di tanti altri commentatori cui lei attribuisce un’affiliazione a partiti di destra.
Colgo l’occasione per dirle che la parola “fuffa” è usata anche fuori Roma e quindi, nel ringraziarla per averla usata per i miei commenti, le confermo di conoscerne benissimo il significato. 🙂
Magari altri avranno un’idea diversa su chi sia stato il “fuffologo” più bravo tra noi. 🙂
La saluto cordialmente
Purtroppo non riesco a farmi pubblicare il commento che avevo fatto su la nuova bq e newsguard, ormai dopo vari tentativi ci rinuncio.
Mi farà piacere incontrare alcuni dei commentatori, in particolare quelli favorevoli alla nuova norma, in una delle seguenti piazze:
• ANCONA – 18 luglio 2020, P.zza Roma, ore 18
• AREZZO – 11 luglio 2020, P.zza San Michele, ore 18
• BARI – 5 luglio 2020, P.zza del Ferrarese, ore 18.00
• BENEVENTO – 11 luglio 2020, P.zza Castello, ore 17:30
• BERGAMO – 11 luglio 2020, P.zza Vittorio Veneto, ore 17:30
• BIELLA – 11 luglio 2020, P.zza Duomo, ore 17
• BOLOGNA – 11 luglio 2020, P.zza S.Domenico, ore 19:30
• BOLZANO – 27 giugno 2020, P.zza Mazzini, ore 11
• BRESCIA – 11 luglio 2020, P.zza Vittoria, ore 17.00
• BUSSOLENGO (VR) – 11 luglio 2020, P.zza XXVI Aprile, ore 11
• BUSTO ARSIZIO (VA) – 11 luglio 2020, P.zza Santa Maria, ore 11
• CAGLIARI – 11 luglio 2020, Bastione di Saint Remy, ore 19
• CATANIA – 11 luglio 2020, P.zza Università, ore 19
• CESENATICO – 11 luglio 2020, P.zza Costa, ore 18:15
• CIVITAVECCHIA (RM) – 16 luglio 2020, P.zza Fratti, ore 19:00
• COMO – 11 luglio 2020, P.zza Volta, ore 16:30
• COSENZA – 18 luglio 2020, P.zza dei Bruzi, ore 18
• CREMA (CR) – 11 luglio 2020 – P.zza Duomo, ore 21
• CREMONA – 12 luglio 2020, P.zza Cittanova, ore 17:30
• ERCOLANO (NA) – 11 luglio 2020, P.zza Trieste, ore 19:00
• FANO (PU) – 11 luglio 2020, Tensostruttura Sassonia, V.le Adriatico, ore 21:30
• FERRARA – 11 luglio 2020, P.zza Trento e Trieste, ore 21
• FIRENZE – 14 luglio 2020, P.zza San Lorenzo, ore 21
• GENOVA – 10 luglio 2020, Via Galata ang. Via S.Vincenzo, ore 18
• IMPERIA – 11 luglio 2020, Nino Bixio (zona Spianata – Oneglia), ore 18:30
• LA SPEZIA – 11 luglio 2020, P.zzetta del Bastione, ore 11
• LADISPOLI (RM) – 11 luglio 2020, P.zza Falcone, ore 18
• LATINA – 16 luglio 2020, P.zza della Libertà, ore 21
• LECCE – 18 luglio 2020, P.zza Sant’Oronzo, ore 19.30
• LORETO (AN) – 11 luglio 2020, P.zza della Madonna, ore 18
• MANTOVA – 11 luglio 2020, P.zza Sordello, ore 17
• MATERA – 11 luglio 2020, P.zza Vittorio Veneto, ore 20
• MESSINA – 18 luglio 2020, P.zza Unione Europea, ore 18
• MILANO – 11 luglio 2020, P.zza San Carlo al Corso, ore 16
• MODENA – 11 luglio 2020, P.zza Grande, ore 17.00
• MONFALCONE (GO) – 11 luglio 2020, P.zza della Repubblica, ore 11
• MONZA – 11 luglio 2020, P.zza Roma (Arengario), ore 11
• NAPOLI – 11 luglio 2020, P.zza Berlinguer (metro Toledo), ore 11
• NOVARA – 11 luglio 2020, P.zza Puccini, ore 11
• PADOVA – 11 luglio 2020, P.zza Eremitani, ore 11
• PALERMO – 11 luglio 2020, P.zza Verdi (Teatro Massimo), ore 17
• PARMA – 10 luglio 2020, P.zza Garibaldi, ore 19
• PERUGIA – 11 luglio 2020, Piazza IV Novembre, ore 18
• PESCARA – 12 luglio 2020, P.zza Salotto, ore 21
• PIACENZA – 11 luglio 2020, V.le Pubblico Passeggio, angolo Piazzale Libertà, ore 17
• PISA – 16 luglio 2020, P.zza delle Baleari (MARINA DI PISA), ore 21
• PISTOIA – 11 luglio 2020, P.zza del Duomo, ore 21:30
• PONTREMOLI (MS) – 12 luglio 2020, P.zza Italia, ore 18
• QUARTO (NA) – 11 luglio 2020, P.le Europa, ore 19
• RAVENNA – 15 luglio 2020, P.zza del Popolo, ore 21:30
• REGGIO CALABRIA – 11 luglio 2020, P.zza Italia, ore 18:30
• REGGIO EMILIA – 11 luglio 2020, P.zza Prampolini, ore 11
• RIMINI – 11 luglio 2020, P.zza Cavour, ore 18
• RIVAROLO CANAVESE (TO) – 11 luglio 2020, P.zza Garibaldi, ore 11
• ROMA – 16 luglio 2020, P.zza Montecitorio, ore 17
• SALORNO (BZ) – 14 luglio 2020, P.zza del Municipio, ore 21
• SARONNO – 11 luglio 2020, P.zza Libertà, ore 17
• SIENA – 10 luglio 2020, P.zza Salimbeni, ore 21
• TARANTO – 15 luglio 2020, P.zza della Vittoria, ore 19
• TERAMO – 18 luglio 2020, P.zza Martiri, ore 18
• TIVOLI (RM) – 11 luglio 2020, P.zza Garibaldi, ore 11
• TORINO – 11 luglio 2020, P.zza Paleocapa (zona Porta Nuova), ore 21
• TRENTO – 11 luglio 2020, P.zza Cesare Battisti, ore 11
• TRIESTE – 10 luglio 2020, P.zza Unità, ore 18
• UDINE – 11 luglio 2020, P.zza San Giacomo, ore 11
• VARESE – 11 luglio 2020, P.zza Montegrappa, ore 17
• VENEZIA/MESTRE – 11 luglio 2020, via Palazzo (Municipio di Mestre), ore 10
• VERONA – 11 luglio 2020, P.zza dei Signori, ore 11
• VICENZA – 11 luglio 2020, P.zza Esedra, ore 11
Riporto un interessante commento di un utente su primato nazionale:
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/legge-omofobia-pillon-infuriato-sei-anni-galera-mancano-20-frustate-esilio-160440/
“Non comprendo perché afferma che le persone non potrebbero fare propaganda contro eventuali proposte di legge atte ad ampliare i diritti delle coppie gay. Da quello che si legge dalla bozza (nessun testo definitivo è stato presentato ancora) non c’è assolutamente niente che faccia pensare che le persone non sarebbero libere di opporsi a una proposta di legge. Se approvata così com’è, questa estensione riuscirebbe a punire gli insulti e le ingiurie lesive della dignità personale, nonché la diffamazione, (oltre ovviamente alle violenze), ma già non avrebbe alcun potere di punire in alcun modo un’affermazione politica (tipo “L’utero in affitto è un abominio”) per quanto colorita. Se non è in grado (giustamente) di sanzionare questi semplici esercizi del diritto di pensiero, come potrebbe essere in grado ancora di più di impedire l’opposizione politica a leggi favorevoli?
Non sarebbe solo impossibile (nel nostro ordinamento le ingiurie, l’odio e la discriminazione sono concetti ormai consolidati, che non sfociano certo nelle legittime idee di ognuno di noi, e ancora meno nel dibattito politico ovvio e sacrosanto) ma sarebbe anche assurdo. Per impedire un’opposizione, bisognerebbe impedire il voto e l’esistenza di un parlamento. Cosa ovviamente remota.
Il rischio che quella proposta, se approvata, impedisca alle persone di opporsi a proposte come le adozioni è nullo. Si potrebbe fare tranquillamente un referendum per chiedere di abrogare la legge contro l’omofobia stessa, perché quella sarebbe un’azione politica, non un insulto o un’atto di odio.
Tant’è che, ribadisco, la legge Mancino già prevede gli stessi crimini per discriminazione su base religiosa ed etnica, e lo fa anche più fortemente, istituendo un vero e proprio reato di “propaganda di idee” basate sull’odio religioso ed etnico, eppure ciò non impedisce ad associazioni e partiti politici di esprimere idee che l’odio religioso lo sfiorano non poco.
E rimane comunque un problema: se l’estensione di questa legge fosse così pericolosa, perché allora non viene ritenuta pericolosa già di suo la presenza della legge base che verrebbe estesa, cioè la Mancino?
Perché Pillon non dice di sé stesso di essere già protetto da quella legge? Perché Pillon non dice che se denunciasse un omosessuale per averlo offeso in quanto cattolico, quell’omosessuale potrebbe essere condannato a sei anni di carcere per odio religioso, mentre a parti invertite Pillon NON rischierebbe lo stesso? Perché è così. Se quella proposta è liberticida, lo è già ora, da quando la Mancino fu approvata nel 1993. Ma non mi pare sia successo niente di che dal 1993 ad oggi, in questo senso.
Qui i casi sono due. O questa legge non è pericolosa, oppure si ritiene che sia pericolosa solo se estesa alle persone gay. E quest’ultima opzione, mi sento di dire, sarebbe umanamente ingiusta, e legalmente incostituzionale. Perché si tratterebbe di dire che io in quanto cattolico ho diritto di essere protetto dall’odio in maniera particolare, mentre un gay no. E non sarebbe giusto. Infine, noi parliamo di persone gay, ma la realtà è che questa proposta estenderebbe la Mancino per odio in base al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Ci sono state persone eterosessuali aggredite perché ritenute gay anche se non lo erano. Quella proposta difenderebbe anche quelle persone, perché quello che conta non è l’essere o meno gay, ma la presunzione con la quale un atto di odio viene compiuto. Quindi non sarebbe nemmeno totalmente corretto affermare che una simile proposta di legge sia fatta solo per i gay. E proteggerebbe ulteriormente anche le donne.
Per ultimo, tornando al discorso del rischio che si vada oltre la punizione della discriminazione intesa come atto lesivo, ribadisco che nell’ordinamento è già ben radicato il significato di discriminazione e odio dal 1993. Voi affermate che molti giuristi si sono espressi contro questa legge, e ciò è vero. Ma è ugualmente vero che un numero pari di giuristi, anche cattolici, anche conservatori, si esprime a favore, e anche per questo un motivo ci sarà.”
Personalmente mi sono fatto l’idea che questa legge NON limiterà la libertà di parola (perché non consta dalla proposta) e PROBABILMENTE non limiterà neanche le attività politiche di chi è contrario a unioni civili, adozioni gay e altro, e questa convinzione nasce più dalla sfiducia verso una certa propaganda e travisamento di associazioni cattoliche (ahimè) che dalla fiducia verso Zan e soci.
Restano alcune circostanze da chiarire meglio, comunque. Resta poi il grosso, enorme problema della proposta della Boldrini, che compare nel testo unificato agli articoli 6 e 8 (i fondi dedicati ad iniziative volte al contrasto dell’omotransfobia, oltre che l’istituzione della giornata nazionale contro le varie fobie). Sarebbe stato bello che le varie associazioni, i politici e i gruppi cattolici (oltre che la CEI) si fossero concentrati su questi punti, invece che paventare inesistenti limitazioni alla libertà di espressione.
Grazie Luigi.
Di nuovo rinnovo il ringraziamento anche al sig. Guzzo che , unico nel panorama dei blog cattolici più “conservatori” (diciamo), accoglie qualche commento diverso , pur essendo ovviamente di tutt’altro parere.
Penso che ci si renda conto adesso (guardando gli altri blog) di come quelli che invocano le libertà costituzionali di opinione , per attaccare questa legge, siano spesso i primi poi a censurare le opinioni degli altri, e ad utilizzare la disinformazione come strumento di propaganda. Che tristezza vedere tanti cattolici avere paura della verità e così poca fiducia nell’intelligenza degli altri cattolici al punto di doverli riempire di informazioni inesatte e trasformare il proprio credo in un partitino politico dove ogni mezzo è lecito per raggiungere lo scopo. Mi piacerebbe proprio sapere quanti di quelli che oggi si stanno alzando nelle piazze sono al corrente del testo esatto della legge, dell’esistenza di una legge pregressa modificata e di tutte le considerazioni che hai riportato tu (che sono anche una conseguenza di queste conoscenze).
Ringrazio anch’io il sig. Guzzo, ma devo dire che finora non ho trovato grossi ostacoli al dibattito anche su altri siti cattolici (per quanto commenti poco personalmente). Resta il fatto che penso sarebbe utile aprire un forum cattolico su reddit o su altri siti di questo tipo, per proseguire con una comunità più ampia e con più strumenti dibattiti di questo tipo.
Evidentemente i presupposti di questo ragionamento non erano così fondati come sembrava. Dalla Nuova Bussola:
“Questo a dimostrazione, come sulla Nuova Bussola più volte si fece notare, che il Ddl Scalfarotto, ben anteriore al Cirinnà, era solo strumentale per avere in Italia le unioni civili. Ora che sono in discussione al Parlamento, la legge sulle presunte discriminazioni a danno della persone omosessuali può tornare nelle retrovie.”(https://web.archive.org/web/20150718233500/http://gwnblog.lanuovabq.it/scalfarotto-protesta-solo-per-lui/)
Parola inutile e decisamente superflua