Per quanto appaia strano, sono sollevato che i sedicenti antirazzisti de noantri, ieri a Milano, abbiano insozzato il monumento a Indro Montanelli posto nel luogo là dove i brigatisti lo gambizzarono. Sono sollevato perché ora tutti possono vedere, senza bisogno di immagini dall’estero, la barbarie che aleggia a sinistra. Un gesto così, insomma, ci voleva. Perché per quanto certo deprecabile fu l’esperienza dell’allora ventiseienne giornalista con una dodicenne eritrea – con un matrimonio di cui l’interessato mai nascoste i dettagli, e che all’epoca era addirittura un contratto pubblico sollecitato dal responsabile del battaglione eritreo guidato da Montanelli -, mi piacerebbe capire dove stia la coerenza di chi compie o tollera cose così e poi, magari, ammira Pier Paolo Pasolini, che comprava a ore incontri sessuali con dei ragazzini suppergiù proprio dell’età della sposa montanelliana.
Con questo, naturalmente, non intendo certo augurarmi che l’immenso PPP finisca in alcun modo tra i bersagli del neopuritanesimo graffitaro, ci mancherebbe. Semplicemente, evidenzio l’incoerenza e soprattutto la violenza di una parte di quella sinistra che ora simpatizza con il nuovo vandalismo ideologico, la cui manovalanza, da giorni, si è messa in testa di riscrivere la storia a colpi di sentenze di vernice e picconate. E qui, va da sé, George Floyd c’entra zero. Qui non c’entra neppure il razzismo, in realtà. Qui c’entrano solo, devo ripetermi, l’ignoranza e la violenza. Perché solo un ignorante e un violento può oggi prendersela, attribuendo loro chissà quali colpe per le ingiustizie attuali, con Indro Montanelli, Winston Churchill, Mahatma Gandhi e Robert Baden-Powell, tutti personaggi i cui monumenti sono ora a rischio. Tutti giganti, accanto a chi ha più bombolette che neuroni.
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L’ha ripubblicato su Organon.
Perfetto. Non una virgola di più, né una di meno.
Perfetto. Perfetto. Perfetto. Io credo che dovrebbero leggerlo… Gli farebbe tanto bene.
L’ha ripubblicato su Pastor Aeternus proteggi l'Italia.
Interessante tra l’altro il cortocircuito per cui si addita al pubblico ludibrio l’uomo che ha comprato una moglie dodicenne ma si difende a spada tratta una “cultura” in cui è normale vendere come moglie una dodicenne.
Questa è un’osservazione pertinente. Lo stesso cortocircuito si verificò anni fa davanti alle aggressioni a molte donne da parte di immigrati avvenute la notte di Capodanno in alcune città tedesche. Gli stessi personaggi di cui sopra, indecisi tra il condannare le violenze (con un implicito giudizio negativo sugli immigrati) o condonarle (tradendo il proprio femminismo), finirono per dire che i maschi bianchi europei dovevano solo tacere perché gli stupri li commettevano anche loro!
Con la raccomandazione alle donne di tenere gli uomini a un braccio di distanza – e sarebbe utile anche qualche suggerimento su cosa fare se tu, magari con dieci centimetri e qualche chilo di muscoli più di me – quel braccio decidi di accorciarlo. Ma non sembra che ne siano stati dati.
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I talebani non dimorano solo in Afghanistan…
Due pesi e due misure nell’esprimere i giudizi. Non c’è di peggio. Se è per questo i sinistroidi “eroi della tolleranza”, non oserebbero mai dare del maschilista e pedofilo a Maometto malgrado una delle sue 19 mogli e concubine aveva solo 9 anni. Per non turbare gli islamici, è chiaro…