In aggiunta a quelli dei giornalisti assiepati al passaggio di Giuseppe Conte e del presidente Mattarella, dopo la giornata di ieri abbiamo un terzo – ma primo per partecipazione – esempio di assembramento «buono»: quello delle migliaia di persone che, in piazza a Bologna e in altre città, si sono radunate per commemorare George Floyd. So già la replica a tale osservazione, perché è quella collaudata in favore dei cervelloni dei Navigli (sarebbero le foto ad esser ingannevoli), ma so anche che non mi piace farmi prendere per i fondelli.

Per questo mi chiedo: perché ci si può inginocchiare in memoria di un afroamericano liberamente, ma per inginocchiarsi, a Messa, in adorazione di Cristo occorre in proporzione osservare dettami da reparto covid? E perché gli studenti per tornare a scuola, domani, dovranno farsi incubare nel plexiglass, mentre se oggi si uniscono a qualsiasi manifestazione – eccetto quelle sovraniste, ovvio – allora no, va tutto bene? D’accordo che viene dalla rossa Cina, ma che il coronavirus fosse così schierato è spiazzante. Attendo lumi dai virologi laureati in scienze politiche.

Giuliano Guzzo

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