Neppure il tempo di riassaporare la libertà che già ricompare la sua sorella oscena: l’imbecillità. A darne prova è non l’assembramento, ma la vera e propria folla di ieri sera lungo i Navigli, tornati a riempirsi per l’ora dell’aperitivo da milanesi senza mascherina e senza cervello. Preciso subito, a scanso d’equivoci, che qui il punto non è aver fatto imbufalire Beppe Sala: per quanto mi riguarda, quello è quasi un merito. Il punto qui è la movida che, se già di suo è segno di cattivo gusto e pessimo italiano, ora è pure simbolo di manifesta inciviltà. Poveri Navigli, da luogo poetico ad epicentro di irresponsabili. Possa Alda Merini perdonarci.

Giuliano Guzzo