Nuovo colpo di scena, Benedetto XVI parla ancora. Stavolta in Ein Leben, biografia ratzingeriana scritta dal giornalista Peter Seewald, in uscita domani in lingua tedesca. Nel dare la notizia ed offrire alcune anticipazioni, la grancassa mediatica si è fermata su qualche riga cattolica e perciò mondanamente scandalosa –  «matrimonio omosessuale» e «aborto» definiti indizi del «potere spirituale dell’Anticristo» -, ma chissà quante perle saranno, quelle avvolte fra le pagine di questo libro. Che arriva dopo quello sul celibato ecclesiastico scritto con il cardinal Robert Sarah, a sua volta giunto dopo le 18 pagine di intervento sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa dell’aprile 2019, a loro volte uscite dopo altri interventi di questi anni.

Perché nonostante i 15 anni trascorsi dalla sua elezione e i 93 all’anagrafe, grazie a Dio Ratzinger è così: tu vorresti che non finisse mai: e lui t’accontenta. L’epoca contemporanea ti sta stretta: e lui torna elegantemente a demolirne i dogmi, denunciando la «dittatura mondiale di ideologie apparentemente umanistiche». Il tutto sempre con quella classe, sempre con quella prosa di dorata semplicità – alta, ma alla portata di tutti – che fodera il pensiero di un uomo tra i più colti, ormai lo negano in pochi, della bimillenaria storia della Chiesa. Non resta quindi che aspettare la traduzione italiana dell’ultima fatica di questo gigante per gustarsi altri sorsi di quest’intelligenza inesauribile, penetrante come pochissime, e che di fuggire davanti a lupi proprio non ci pensa.

Giuliano Guzzo