Ho non uno ma due commossi ringraziamenti da rivolgere, certo di non esser il solo, al cardinale Camillo Ruini per la sua intervista domenicale al Corriere della Sera. Il primo è per le sue parole da cui filtrano: una riabilitazione dei simboli religiosi in politica, incluso il vituperato rosario («Non sarei sicuro che sia soltanto una strumentalizzazione»), una condanna all’antisalvinismo («Non condivido l’immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti») e l’estrema unzione al cattoprogressismo («Il “cattolicesimo democratico”, in concreto il cattolicesimo politico di sinistra, in Italia ha sempre meno rilevanza»). Tanto ecclesialmente scorretto, in una sola intervista, non lo si ascoltava da anni.
Un secondo motivo per cui esser grati all’ex presidente della Cei deriva dalla rabbia che le sue parole, in queste ore, stanno scatenando in casa cattoprogressista. Infatti, nonostante un pontificato certo non conservatore, anzi costellato di «aperture» su divorziati risposati, omosessualità, celibato sacerdotale, Eugenio Scalfari ormai domiciliato in Vaticano, Emma Bonino e Giorgio Napolitano elevati «tra i grandi dell’Italia di oggi» e chi più ne ha più ne metta; nonostante tutto questo, si diceva, a certo teologame bastan poche parole di un cardinale di 88 anni per tornare ad imbestialirsi come vampiri con luce e aglio. Perché al cattoprogressista puoi chiedere di tollerare il musulmano, l’ateo, l’ultrabortista sorosiano, tutto: ma non il cattolico autentico, quello mai. Dieci, cento, mille di queste interviste, Eminenza.
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La veda lei Signor Giuliano Gozzo,
se questi “Pastori della Chiesa Cattolica Romana” sono diventati degli Impiegati/Impresari Sociali, con tutte le buone intenzioni e soluzioni, o se e’ Evagelizzazione: come da Vangelo nel senso e sostanza esempio di: Andate ed Evangelizzate la Gente nella Buona Novella.
Non ho ancora trovato nel Vangelo di Cristo piu’ di: Da a Cesare quel che e’ ci Cesare e a Dio quel che e’ Dio che ha come la controparte dell’Equazione Spirituale della nosta Vita: Del Mondo e non del Mondo.
Penso che Cristo sapeva molto bene quello che diceva, specie in una situazione socioeconomica che esisteva al suo Tempo in Israele a riguardo della occupazione Romana.
Sempre piu’ una Chiesa ingarbugliata con gli affari ded Mondo e sempre meno con la sua Esistenza per il Fine della salvezza delle nostre anime.
Questa salvezza a vita eterna non e’ legata al tempo ma all’immutabile Verita’ dettaci da Cristo: Chi mi Ama prenda la sua Croce e mi segua, per cui questo e’ il compito catechetico della Chiesa di trasmettere ai fedelti e nuove generazioni e non la sistuazione sociopolitical/e del Mondo. (Ha molto piu’ valore per il Mondo una Ave Maria per il Bene del Mondo che interminabili incontri di Governi per la soluzione dei loro problemi. (Santa Teresa del bambino Gesu’)
Cordiali saluti,
Paul Candiago
(candiago.p@bmts.com)
Mi associo pienamente ai suoi ringraziamenti Guzzo!!!!
L’ha ripubblicato su Organone ha commentato:
Grazie infinite Eminenza, e grazie mille anche alla superba penna di Giuliano Guzzo!