Dalla Scandinavia alla Francia, dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente, in migliaia pare stiano smettendo di volare per motivi etici. Ambientalistici, essenzialmente. A lanciare la tendenza, l’influencer con le trecce, Greta Thunberg, che ha fatto del treno il suo mezzo di spostamento prediletto senza che nessuno le abbia fatto osservare che sarebbe meglio lei ne prendesse un altro, di mezzo: il bus per andare a scuola. Ad ogni modo, ben venga, dico io, il ritorno del viaggio su rotaia, ma non per motivi ambientali bensì culturali.
Infatti in treno si leggono molti libri esattamente come molte belle pagine – dal Mistero del treno azzurro della Agatha Christie a Va’ dove ti porta il cuore di Susanna Tamaro – al treno sono dedicate. Un mezzo che, nonostante la copertura limitata dell’alta velocità, ha il merito di poter portare gli italiani nell’Italia che non conoscono, un’Italia che a fronte di 43 aeroporti commerciali ha ben 2.286 stazioni ferroviarie. Quasi a ricordare che i veri tesori della penisola sono province e paesi, scrigni di piazze e campanili, osterie e viuzze. Posti per cui vale la pena fare di tutto. Anche un viaggio con Trenitalia.
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«Da leggere!» (Diego Fusaro)
«Un libro pieno di chicche» (Rino Cammilleri)
«Un viaggio tra vicende note e meno note con lo scopo di aiutarci a sviluppare il senso critico» (Aldo Maria Valli)
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