A Michele Serra proprio non va giù l’idea che si possa condurre un telegiornale «con un crocefisso a penzoloni sul petto», a suo dire uno sfregio alla laicità nonché uno spot del «logo Dio Patria Famiglia che incombe su ogni inquadratura». Il grido di dolore serriano, uscito ieri su Repubblica, è riferito all’edizione del Tg2 delle 13, che immagino condotta da Marina Nalesso, giornalista che già da anni, dato che non fa mistero della sua fede, attira le ire laiciste. Al corsivista sinistrorso la croce dà talmente fastidio da spingersi a chiederne l’occultamento: «Non si potrebbe cortesemente evitare? […] Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono».
Non si potrebbe cortesemente evitare? In quest’estate in cui pure sono tante le stranezze da commentare – Sarri alla Juve, l’improvviso amore per la nazionale femminile, la Cigl che promuove l’utero in affitto – la domanda va rispedita all’autore dell’Amaca che non trova di meglio, per riempire la sua rubrica, che scagliarsi contro giornalisti cristiani rei, orrore, di farlo capire. E pensare certe cose sono ormai palesi. Per esempio, dove non ci sono crocefissi, chiese e campanili, non c’è libertà. Dove il cristianesimo è «sotto la camicetta», la dignità umana è sotto i tacchi. Dove insomma mancano conduttrici di telegiornale con la croce al collo, l’aria forse è laicista, forse islamista, senz’altro pessima. Anche per tipi come Serra.
«Da leggere!» (Diego Fusaro)
«Un libro pieno di chicche» (Rino Cammilleri)
«Un viaggio tra vicende note e meno note con lo scopo di aiutarci a sviluppare il senso critico» (Aldo Maria Valli)
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Verrà il giorno in cui i giornalisti egoici e straricchi del club esclusivo pagheranno.
…. che poi…. ma che vuol dire “stato laico”?
Non dovremmo prescindere, in nessun campo, dal nostro Creatore! Se si capisse questo, quanto sarebbe più facile la vita!
Se semplicemente il buon Michele avesse qualche rotella fuori posto?
Al demonio dà fastidio il Crocifisso, portato con fede soprattutto.
Non tutte le vecchiaie sono benedette dalla lucidità; vent’anni fa, si condividessero o no le sue idee, non gli si potevano negare intelligenza e arguzia (e pensare che ha tre anni abbondanti meno di me…!)
…fino a quando non accoglieranno con gioia „la prima giornalista Rai con il chador“
In nome della laicità, beninteso, per dimostrare che noi non stiamo a pecorina di fronte al Vaticano.
Tempo fa ho letto su un femminile un commento entusiasta per il brukini, con tanto di bacchettata alle cafone occidentali che vanno in spiaggia con il perizoma e tutto al vento e l’invito a prendere esempio dalle eleganti donne arabe. A dire il vero, anche noi “avevamo” una religione che ci sconsigliava (quandanche se non si obbediva non venivano mozzate le dita) di esporre le nostre grazie al pubblico ludibrio, ma non faceva progressita. Occorre riscrivere giusto qualche definizione:
Libertà: fare il contrario di quello che suggerisce la Chiesa cattolica
Discriminazione: discriminare solo se va a vantaggio di comportamenti non approvati dalla Chiesa cattolica
Laicità: niente Chiesa cattolica
Diritto: comportamento che la Chiesa cattolica considera vizio o eresia
ecc…
Razzismo/fascismo: nutrire qualche moderata diffidenza nei confronti di chi ha un libro sacro che impone di uccidere tutti gli “infedeli”. Cioè noi.
Se la giornalista fosse stata una islamica col velo in testa, il tizio in questione se ne sarebbe stato zitto, in nome della “laicità” (concetto usato maldestramente in chiave cristianofobica).
L’ha ribloggato su Pastor Aeternus proteggi l'Italiae ha commentato:
E’ proprio vero che i servi di satana hanno paura del Crocifisso quano il loro padrone