Orrore, siamo euroscettici. Peggio: i più euroscettici fra tutti, a spulciare l’Eurobarometro redatto dal Parlamento Europeo e riportato da Europa Today. Persino più degli inglesi: nonostante la Brexit, il 54% dei britannici pare ancora convinto dei vantaggi dell’Ue e il 43% la vede in generale positivamente, mentre solo il 36% dei nostri connazionali guarda con favore l’Ue e il 21% la ritiene, oibò, «una cosa cattiva». Come mai? Ci verrà spiegato, se non è già stato fatto, che il nostro euroscetticismo è il frutto avvelenato d’ignoranza misto a stagnazione economica, di corruzione privata e debito pubblico, del non voler capire che siamo messi male, sì, ma senza l’Europa – come viene impropriamente chiamata l’Ue – saremo messi peggio.
Il discorso è anzitutto economico, per cui mi tengo al largo da disquisizioni eminentemente bocconiane. Non fanno per me. Mi limito tuttavia a registrare che l’ipotesi degli italiani all’oscuro dei sommi benefici dell’Ue è, a ben vedere, abbastanza curiosa. Infatti abbiamo il presidente del Parlamento europeo (Tajani), quello della Bce (Draghi), e a Palazzo Chigi abbiamo avuto ex Commissari europei (Monti), addirittura un ex Presidente della Commissione europea (Prodi). Dunque il verbo eurofilo, ormai, dovremmo conoscerlo a menadito. Invece – e la prova definitiva l’avremo il 26 maggio, quando i sovranisti nostrani dovrebbero raccogliere consensi larghissimi – siamo dei capoccioni che guardano a questa Ue con sospetto. Il che alimenta un dubbio: e se l’euroscetticismo fosse solo eurorealismo?
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«Da leggere!» (Diego Fusaro, filosofo)
«Fornisce gli strumenti per esaminare una notizia» (Giovaniadestra.it)
«Avvincente. Denuncia le manipolazioni di alcuni a difesa della libertà di pensiero di tutti. Un’arma contro la cultura dominante» (ProVita)
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da ragazzo fuggivo via Francia perchè credevo nell’Europa dei giovani. Fu faticoso e rischioso finendo in galera più volte come clandestino “Sans papier” (senza documenti) anche in Olanda. E facemmo catena tra i giovani europei. Ma abbiamo perso la rivoluzione, hanno vinto loro, i vecchi. Oggi ci propongono un Europa di Vecchi… con alla guida i figli dei vecchi, con vecchi programmi … ma chi la vuole la Bagina Europa…
Hanno sbagliato tutto anche i tempi, sono in ritardo . Oggi vorrei abitare sulla Luna, via dalla Terra, via, siamo in pericolo fallimento globale.
Euroinomani, tranquilli! Stasera 29 aprile 2019 a Milano al teatro Leonardo se la canteranno e se la suoneranno: Carlo Cottarelli, con arcivescovo di Milano Mario Delpini, con direttore de La Stampa Maurizio Molinari ed altri in un incontro “L’Europa arricchisce o impoverisce l’Italia?”. Già il titolo è falso e fuorviante perché confonde Europa, con le diverse culture, ed Unione Europea. Chissà se l’arcivescovo è interessato solo all’aspetto economico o accennerà al mancato riconoscimento delle radici cristiane? Poi non lamentiamoci se le chiese sono sempre più vuote. Poiché non perde occasione per dimostrarsi di parte, l’arcivescovo potrebbe dare le dimissioni e fare politica in modo esplicito e non subdolo; ma chi sono io per giudicare?
Perché Vittoria, il problema delle chiese vuote è legato al mancato riconoscimento delle radici cristiane? Pensavo che fosse ancora valido l’interrogativo di san Paolo che europeo non era, ma di Tarso, “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?”. Forse è da cercare dentro di noi la radice con Cristo, il legame che non ci fa separare… non la radice cristiana…
i cristiani non hanno saputo governare, (DC) sono stati abbandonati da chi aveva già poca fede . Il catechismo è stata la sua piaga, le correnti hanno fatto di peggio. Ma la crisi mondiale ha trascinato al ribasso tutto e quindi è difficile fare un sunto. Ha poi un senso essere cristiani senza futuro con il mondo quasi al collasso?