Lo Stato di New York ha approvato una legge che in pratica consente l’aborto fino al nono mese di gravidanza, l’infanticidio in parole povere. Ovviamente mica lo chiamano così, dopotutto i giochi di parole sono una specialità dell’abortismo, che in Italia da decenni ha fatto evaporare la soppressione prenatale nell’algido acronimo Ivg; non lo dicono, dunque, ma la sostanza di una norma che permette l’eliminazione di un essere umano a pochi giorni dal parto è palesemente infanticida. Sfido chiunque a dimostrare il contrario.

Come mai questa follia newyorkese? Ma perché si tratta di una terra da decenni avanguardia del peggio (l’aborto fu introdotto fin dal 1970, prima della mortifera sentenza Roe contro Wade) e dove il buon senso, quindi il cattolicesimo, è in ritirata, come prova il fatto che, già cinque anni fa, l’arcidiocesi annunciasse la chiusura di 50 chiese. In compenso è in espansione il male, e cioè il progressismo, non a caso in questo Stato, nel novembre 2016, Killary Clinton stracciò Donald Trump (58,8% versus 37,5%). Tutto, insomma, torna alla grande. Macabramente, ma torna.

Giuliano Guzzo