Non ho frequentato abbastanza gli stadi per sapere che il «buu» è razzista se rivolto ad un giocatore di colore, l’ho appreso oggi. In compenso, conosco abbastanza i giornali per sapere che le offese a Kalidou Koulibaly fanno – e faranno – molta più notizia delle milioni di altre che, sistematicamente, volano in stadi non così diversi, in fondo, da quelli ai tempi dell’antica Roma, quando gli spettatori urlavano di tutto ai combattenti che tentennavano. Sia chiaro, non sto cercando di giustificare gli insulti al giocatore del Napoli. Vorrei solo capire perché l’onomatopeico «buu» è più grave di un «figlio di puttana», di una bestemmia o di una minaccia di morte, tutte espressioni di cortesia che – mi assicurano amici più esperti – durante le partite vanno via come il pane, senza indignazione alcuna. Chiedo perché l’impressione è che la mancanza di rispetto a Koulibaly, condannabile e giustamente condannata, sia stata strumentalizzata alla grande. Come se di solito gli spalti fossero frequentati da educande. Come se le tifoserie pullulassero di amanti del galateo. Come se tutto questo, più che una condanna del razzismo, non fosse che una manifestazione di ipocrisia. Buu.
Buu al razzismo (e all’ipocrisia)
27 giovedì Dic 2018
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Perché si ricorda solo il razzismo “bianco” dell’Occidente.Del razzismo dei diversi per colore di pelle tutto tace.Comunque tutta la mia solidarietà al giocatore del Napoli.
Giuseppe
Nella mia cittadina alla metà degli anni ’70 dei neri non v’era traccia, ma già circolavano marocchini o “vu cumpra’ “: presenti in sparuto numero, erano tollerati seppur con qualche fastidio. Alle partite di calcio delle squadre che militavano nella serie D, si sentivano minacce e improperi di ogni tipo rivolti alla controparte avversaria nel tifo, e talvolta l’arbitro (sempre cornuto), rischiava la propria incolumità. Il galateo e ancor più l’educazione, erano alieni a quella realtà: “dog eat dog”. Il menage era quello e tutti gli sportivi (?) avevano pari dignità sociale, erano eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua (scurrile), di religione, …ma mancavano, per l’appunto i neri…e così, pur nell’incivilta’, manco si violava la costituzione.
Me lo chiedo anch io!! Media e stampa sono malipolate da un ente occulto che deve mettere davanti tutto per prima la difesa dellle minoranze : quindi io mi chiedo : ero presente ad inter napoli scorso dicembre; hanno detto di ogni gli ultra dell inter contro Napoli e i Napoletani!! Napoli colera, vesuvio lavali col fuoco, sec me molto piu gravi di un buu che puo essere rivolto a chiunque sbagli un tiro o faccia un fallo contro l squadra di casa.
Troppa strumentalizzazione! Siamo nel 2020 gli italiani razzisti nazi a livello che uccederebbero un uomo nero solo perché nero sono forse 10 su 60.000.000 di abitanti!! Napoletani e citta di napoli…il disprezzo e il pregiudizio sono indubbiamente molto piu diffusi tra gli italiani