Se osi criticarli, è per invidia. Se di loro non parli, è comunque perché rosichi. Speciale finché volete, ma allora il matrimonio di Chiara Ferragni e Fedez è come tutti gli altri: se ne può parlare solo bene. Per questo, oltre che per il fatto che considero l’invidia l’apice dell’idiozia, non dirò che l’abito della sposa era incantevole un po’ meno quella pettinatura, né mi soffermerò sulla giacca ascellare dello sposo, che faceva molto Ugo Fantozzi a casa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare; pure sul menù francescano con quel «pescato del giorno» da sagra paesana, più taccagnez che Ferragnez, non infierirò.
Niente di tutto questo, davvero, non è facile ma stavolta tengo a freno la penna. E mi auguro che il matrimonio celebrato ieri, benché civile e preceduto dalla convivenza – due elementi che, nelle statistiche, fanno rima con maggiore rischio divorzile -, possa rilanciare quel «per sempre» da molto, purtroppo, passato di moda. Se questo accadrà, se i due celebri sposini riusciranno involontariamente (escluderei sia una loro priorità) in questo rilancio dell’istituto matrimoniale, ebbene se davvero sarà sarà così, dirò anche io: evviva gli influencer. Sottovoce, non potete chiedermi troppo, ma lo dirò. Intanto, congratulazioni e (altri) figli maschi.
Salmo 126 (127): “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori”.
Dissento fermamente sul fatto che la convivenza pre-matrimoniale possa essere preludio di un matrimonio effimero; ad esempio, quando si vuole entrare in qualche ordine claustrale, si fa un periodo di prova che dura diversi anni, dopodiché è possibile fare la vestizione definitiva e così essere ammessi a pieno effetto alla vita contemplativa, anche se, dopo venti o trent’anni, non è certo che si abbia ancora la stessa fede. Il futuro non è uguale al presente e così nemmeno i sentimenti e le convinzioni che al momento sembrano radicate e immutabili. Del doman non v’è certezza…
La scelta del matrimonio civile espone a rischio divorzile? Mi sovviene alla mente il “matrimonio pagano” di Penelope ed Ulisse che costituì un esempio di fedeltà coniugale riscontrabile, ai nostri giorni, in non molte coppie sposate cristianamente.
Per il resto mi unisco al coro e figli maschi o, meglio, femminez.
Roberto, Roberto…..fedeltà di chi ?!….di Penelope ….ma di Ulisse, seeeeee !!!! …. il biscottino lo ha inzuppato almeno 3 volte fuori dal talamo nunziale…eddai, sù, sù, diciamola tutta la storiella sù.
E certo che il matrimonio esisteva prima di Cristo…..ma che era ?!? Che cosa era ? Era santo e puro e vivo agli occhi di Dio ?!?….fatti questa domanda e datti la risposta.
Circa il “periodo di prova” o Probandato o addirittura Noviziato dei futuri religiosi a cui ti riferisci, ti sbagli di grosso, ma di grosso-grosso : è come se ad un Novizio fosse dato l’incarico di Abate o frate Guardiano PRIMA della professione Solenne (che fai, fai comandare la nave ad un cadetto del primo anno ?) o ad un seminarista fosse dato il mandato di celebrare Messa o di Confessare PRIMA dell’Ordinazione ( che fai, ti fai operare da uno studente di medicina del 2° anno ?! ) E’ proprio un paradosso, un ossimoro.
come vedi e capisci, anche due fidanzati, che davanti agli occhi di Dio sono due singole creature indipendenti e “sole”, non possono unirsi, e anche se lo fanno, davanti a Dio NON sono unite , perchè è il Matrimonio Sacramento che le unisce e le rende indissolubili (come il caffè nel latte, riesci a separarli tu o chicchessìa ? )
…..poi se parliamo di “Matrimoni fatti in Chiesa” per folklore o per “bello-a-vedere” o per “timbro-il-cartellino”, questa è un’altra storia e comunque nessuno ti punta il mitra contro e ti costringe/obbliga a promettere pubblicamente davanti a Dio e agli uomini amore, fedeltà, rispetto, onore, sacrificio.
Il Matrimonio cattolico è come uno sport estremo, è come voler andare nello spazio : pensaci bene, molto bene a quello che fai, perchè NON è per tutti (!) sebbene sia la via naturale verso la Santità, ma pochi sono i chiamati al Matrimonio.
Poi se vogliamo unirci come le bestie e fare quello che ci pare e piace quando ci siamo scocciati ‘arrivederci e grazie’ , questo non è un problema di Dio/colpa di Dio, è un problema nostro, di ignoranza e di mancanza di Fede.
…..”anche voi volete andar via ? “
Con quel riferimento, volevo semplicemente significare che la fedeltà coniugale non sarebbe appannaggio esclusivo del Cristianesimo, ma l’avrebbe preceduto.
In Omero, Penelope rappresenta un esempio di fedeltà coniugale paragonabile a quelli che si trovano nel cristianesimo. Omero, quindi, era sulla strada giusta, anticipando su certi aspetti quello che poi avrebbe affermato il cristianesimo, ovvero l’indissolubilita’ del matrimonio.
L’amore assoluto, dunque, ha qualcosa di eterno; succede pero’ ai nostri giorni che si incontri una ragazza, una persona che non si conosce mai a fondo, e ci si sposi così in fretta, magari senza nemmeno aver sperimentato l’eroe, il feeling sessuale. Su queste basi, mi chiedo pertanto se un matrimonio non sia ineluttabilmente destinato a naufragare. Tanto varrebbe prepararsi a tutto tondo; come avevo detto.
E non mi si venga a dire che i rapporti pre-matrimoniali dispiacciano a Dio, quand’Egli non era nemmeno terribile nei confronti degli omosessuali: questa pratica esisteva in Canaan, e Dio chiese solo che ci fosse qualche giusto (dieci su cento), per non punire quella pratica.
Poiché il matrimonio è cosa seria nonché un sacramento indissolubile, tanto varrebbe mutuare il comportamento prudente e riflessivo tipico di chi si appresta alla professione di fede.
Refuso: *eroe: leggasi eros.