In questi giorni di tempesta nella Chiesa, in questi giorni di continui attacchi, divisioni e verità che sembrano veleni solo perché sono state troppo a lungo occultate – dunque il vero veleno era la presunta normalità di prima -, mi convinco sempre più che ciò sia niente, e che tutto questo scandalo non potrà essere scacciato che da uno scandalo superiore, ma di natura opposta: quello della santità. Lo scandalo di sacerdoti e fedeli rimasti come i veri cristiani sono sempre stati, e cioè «nel mondo ma non del mondo», umani fino in fondo ma non del tutto, segno di contraddizione.

Uomini e donne che all’applausometro preferiscono l’altare, alle mode il Maestro, e che accettano e chiedono misericordia nel solo momento in cui può arrivare: dopo un bagno di verità. Non saprei dire quante siano, queste sentinelle nella notte, ma so che sono abbastanza da convincere Dio a concedere ancora a tutti noi, pecore spesso con pochi pastori e pastori spesso con pochissime pecore, l’immeritata possibilità di farci salvare dalla notizia dell’Onnipotente fattosi uomo, morto e risorto. Sì, in questi giorni di tempesta c’è un santo esercito che prega. Non ne faccio parte, ma prego pure io: per costoro. Che non si stanchino.

Giuliano Guzzo