«L’idea è che gli elettori vengano chiamati a mostrare il loro impegno per la politica e le elezioni. Se dimostrano di essere informati, allora il loro voto vale appieno. Se invece dimostrano di non esserlo, varrà leggermente meno». No, non è il caldo e neppure l’alcool, ma l’idea della stimata economista Dambisa Moyo, secondo cui, per il bene della democrazia, l’elettorato dovrebbe diventare come il latte, parzialmente scremato. Come? Grazie ad un «test periodico», se non superi bene il quale conterai suppergiù come Razzi all’Accademia dei Lincei. Per quanto estrema, l’idea della Moyo, nata in Zambia dove il culto ufficiale è il Cristianesimo, ma cresciuta tra Banca mondiale e Goldman Sachs dove il culto ufficiale è il Mondialismo, più che arrabbiare fa però sorridere.
Infatti, che il verdetto popolare possa essere pericoloso si sa da quando Barabba fu preferito a Gesù, ma i liberal se ne sono accorti solo quando Trump è stato preferito alla Clinton. E siccome ciò è avvenuto dopo un vano indottrinamento mediatico, in casa progressista si è fatta largo l’idea che ormai, più che dei candidati avversari, convenga sbarazzarsi degli elettori avversari: almeno si va tranquilli. Di qui l’idea del test, il cui punteggio massimo – scommettiamo? – andrà al figlio di papà con madre asiatica, fidanzata europea, laurea americana e master australiano, e il minimo al giovane che di straniera, al massimo, ha l’automobile. Chi ama la democrazia stracci dunque la laurea o il diploma di maturità e farnetichi: quanti più saremo positivi all’elitometro, quanto prima sarà sepolto da pernacchie.
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«Un utile strumento di contro-decostruzione della narrativa post-moderna» (InTerris.it)
«Una preziosissima miniera di dati per articoli e per discussioni.Veramente imperdibile» (Silvana De Mari)
«Un libro splendido, fatto molto bene» (Diego Fusaro)
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Insomma… non valgo (democraticamente) per quello che sono ma valgo per l’interesse che (di)mostro di avere.
Cosa non si inventano che suddividere la società fra cittadini che “contano” da serie “A” e cittadini che “contano” da serie “B”. E’ da sperare di non essere pigri…
Il discorso è molto meno banale di quanto sembri.
Una volta si viveva in un mondo in cui le persone dei ceti bassi venivano mantenute nell’ignoranza a causa della loro povertà e della impossibilità di accedere ad una decente istruzione. In questo ambito quindi l’unica soluzione eticamente valida era la democrazia a suffragio universale, perchè qualsiasi forma di selezione degli elettori sarebbe stata un discrimine.
Oggi viviamo una realtà occidentale diversa. Tutti possono accedere facilmente ai mezzi di istruzione, con scuole pubbliche, etc etc. Nonostante questo però vi sono un certo numero crescente di persone che pur potendo accedere alle fonti di istruzione, decidono consapevolmente di non istruirsi o di istruirsi accedendo a fonti informative che non hanno alcuna base scientifica o storica. Queste persone negano la realtà, e tendono ad aderire ad una forma revisionistica della storia, anche delle storia più terribile, con un approccio negazionista o minimalista.
Il rischio è che dopo secoli di progresso queste persone siano in grado di far di nuovo ripetere errori e tragedie del passato, riportando la lancetta dell’orologio indietro, conquistando il potere in modo solo apparentemente democratico.
E’ indubbio che la vera democrazia parta da una lista di valori condivisi, all’interno dei quali ognuno poi esprime le sue idee. Valori condivisi (libertà individuali, negazione delle differenze razziali, etc etc) che se vengono meno svuotano la democrazia stessa. Non è un caso che i regimi totalitari del ‘900 siano stati preceduti dalla conquista pseudo democratica del potere.
Di fronte a questa “ignoranza di ritorno” si può assistere in modo passivo , lasciando che la storia faccia il suo corso , con cicli e ricicli, ma di fatto avallando il potenziale ripetersi di tragedie che , grazie alla tecnologia, potrebbero assumere dimensioni irreversibili. Oppure si possono proporre dei correttivi del sistema democratico, tesi a garantire che il germe degli istinti peggiori, che ha certamente nella semplificazione e banalizzazione la sua maggior forza , non possa infettare tutto il corpo sociale. L’arma da utilizzare è la consapevolezza, quindi la conoscenza della realtà. Un lavoro lungo ma inevitabile, ostacolato da chi invece ha interesse a governare queste masse ignoranti ma inconsapevoli della loro ignoranza, e quindi plasmabili,
Sinceramente non sono d’accordo con le posizioni di Dambisa Moyo, perchè penso che la soluzione da lei proposta sia peggiore del male. Ma è innegabile che esista questa realtà, avanzante in tutta europa. Individualismo ed Egoismo stanno creando una propria narrazione culturale, che passa anche attraverso la negazione della storia condivisa e dei fatti scientifici, e di fatto stanno creando una “anti-cultura” diffusa, base per una rivoluzione populista , ma non popolare, le cui conseguenze ricadranno anche sugli stessi che oggi la cavalcano, senza che purtroppo se ne rendano neppure conto.
In parole povere, “fin quando non avevamo il potere in mani nostre, dovevano votare tutti, sperando persino nei sedicenni e negli extracomunitari (ed è proprio quello che si fa nelle primarie del PD), adesso visto che l’abbiamo preso e non intendiamo mollarlo più, la democrazia ci fa schifo e non serve più”
Scusa..alcune domande…
chi è che stabilirebbe se una persona è degna di votare?
in base a quale legittimità potrebbe bocciare o promuovere un suo concittadino?
Quali sarebbero i requisiti minimi per poter essere considerati pienamente degni di votare?
Non dico a livello teorico, ma mi domando:
chi?
in base a cosa?
cosa bisognerebbe rispondere al “questionario di dignità” per poter essere promossi?
Tanto per fare un esempio che non mi riguarda.
Facciamo finta che io sia convintamente monarchico. Vorrei, per l’Italia, una monarchia parlamentare come c’è in Inghilterra.
Sono degno di proporre la mia idea politica e, una volta raccolti i voti necessari, entrare in parlamento modificando conseguentemente la costituzione? o no?
Se invece volessi una monarchia stile Brunei?
Se fossi un fan sfegatato dell’austerity, potrei proporre la mia idea o no?
Se fossi un fan sfegatato della spesa pubblica e innalzamento del debito?
ecc ecc
Dambisa Moyo espone un’idea che spesso il mondo “progressista” ha fatto propria. Tanto per stare a fatti recenti: dalla brexit a Trump, dal referendum italiano alla sconfitta del PD.
Mi domando: “se la proposta di “interdire” gli elettori dissenzienti fosse arrivata dal mondo “conservatore”, cosa sarebbe successo (giustamente)?”
Una cosa che hai scritto la condivido in pieno. Secondo me, tra l’altro, rappresenta il nocciolo della faccenda.
A mio parere il problema vero è che una società – tu parli di democrazia ma secondo me riguarda le società a prescindere dalla forma di governo – funziona solo se ci sono dei valori condivisi fra i cittadini.
Parrebbe essere infatti il problema delle società multiculturali (da non confondere con quelle multirazziali) che, proprio a causa della mancanza di valori comuni fra i concittadini, presentano forti tensioni al proprio interno.
Per assurdo, proprio quelle società tanto volute da chi poi si auto-promuoverebbe a pieni voti nel “questionario di dignità” di cui sopra.
Chiusa la parentesi sugli auto-promossi, mi domando: Siamo così sicuri che questi valori condivisi ci siano ancora in occidente? Tanto più di fronte a processi migratori importanti? Tanto più se questi processi investono zone geografiche in cui già vivono persone con notevoli diversità di vedute su temi fondamentali (es., tanto per non andar troppo distanti, la parità di tutti i cittadini e il conseguente diritto di voto).
Secondo me, dopo aver verificato la mancanza di valori comuni all’interno di una società, le alternative sono due: o si accetta lo status quo, ossia la democrazia (con tutti i suoi limiti), oppure si cambia e, nel caso concreto si torna all’oligarchia (con tutti i suoi limiti).
Personalmente preferisco la prima scelta (magari sbaglio).
Resta comunque il problema.
Come la mettiamo se domani la maggioranza degli italiani decidesse di applicare la sharia o l’aborto obbligatorio dal secondo figlio?
Per inciso, queste due politiche non sono state fatte da democrazie “ignoranti”.
[mode ironic on]
chi è che stabilirebbe se una persona è degna di votare?
Ma che domande… quelli de’ sinistra, no?
in base a quale legittimità potrebbe bocciare o promuovere un suo concittadino?
Ma ovvio… perchè quelli de’ sinistra sono antorpologicamente superiori, no (come ha anche twittato Zucconi)?
Quali sarebbero i requisiti minimi per poter essere considerati pienamente degni di votare?
Essere de’ sinistra e votare per politiche globaliste e liberal
cosa bisognerebbe rispondere al “questionario di dignità” per poter essere promossi?
Ripetere come il nostro amico ML65 il mantra liberal della globalizzazione e del “più Europa”, “l’Italietta della liretta”, “fuori dall’Euro saremmo spacciati col 30% di inflazione”, “comprare il caffè con carriolate di banconote”, et similia…
Sono degno di proporre la mia idea politica e, una volta raccolti i voti necessari, entrare in parlamento modificando conseguentemente la costituzione? o no?
Solo se l’idea politica coincide con il “più Europa” e soltanto se le modifiche specifichino di cedere più sovranità (meglio tutta) agli organismi europei.
Se fossi un fan sfegatato dell’austerity, potrei proporre la mia idea o no?
SOlo questa sarebbe accettabile, le altre neppure degne di essere considerate, anzi saresti fasssshhhista e razzista #restiamoumani
Mi domando: “se la proposta di “interdire” gli elettori dissenzienti fosse arrivata dal mondo “conservatore”, cosa sarebbe successo (giustamente)?”
semplicemente LA RIVOLUZIONE, con il nostro amico ML65 che prenderebbebbe il kalashnikov e andrebbe sui monti.
Sulla tua seconda parte, tutto giusto: è proprio per questo che hanno organizzato questa invasione. Per distruggere tutto.
[mode ironic off]
*antropologico
Ciao Matteo , hai messo molta carne al fuoco e mi riservo di risponderti col PC perché col telefono faccio troppi errori e sono lento . Intanto però se rileggi il mio intervento vedrai che ho scritto che NON sono daccordo con la soluzione proposta dalla Moyo. Il che riporta le nostre opinioni molto piu vicine di quanto non pensi. Io ho solo detto che la soluzione della Moyo è la soluzione sbagliata ad un problema vero. (È la stessa definizione che GPII dette del comunismo).
Spesso chi giudica queste proposte le boccia bocciando anche il problema che vogliono risolvere. A me sembra che il problema invece sia ben presente e reale.
Non si puo infatti mettere sullo stesso piano valori e disvalori.
Poter mostrare il volto è un valore , essere costretti a coprirlo è un disvalore. Per non parlare di razzismi e altro.
Purtroppo la democrazia senza cultura e senza valori condivisi è come un treppiede senza una o due gambe.
Ed i valori condivisi non possono che essere prima di tutto valori che cosentono le libertà individuali ed il rispetto reciproco profondo. Chi è libero può scegliere anche di fare con la sua vita cose che ad altri non piacciono, ma che non li coinvolgono.
Per questo le democrazie si fondano tutte su carte costituzionali che è complicato cambiare. Perché anche governi eletti democraticamente possono minare alle basi la democrazia stessa. Purtroppo però vediamo che la riduzione numerica di coloro che votano e dall altra parte la venuta meno di quei valori basici di convivenza e cultura con gli altri stanno minando anche queste garanzie , l’addove la coscienza democratica popolare non riesce a reagire. La Turchia ne è un esempio lampante , ma il populismo è la versione occidentale dell’islamismo. Entrambi pretendono di parlare a nome di tutto il popolo e per il bene di tutto il popolo ed entrambi tendono ad esaltare l orgoglio nazionale opposto ad un nemico esterno. A creare cioe’ la cultura del loro e noi , che è stata sempre la base dell’adesione volontaria ed entusiastica dei popoli alle peggiori nefandezze proposte nei secoli dai vari governanti .
Ci sarebbe da parlare per ore di certi argomenti, magari evitando di le facili semplificazioni.
ma il populismo è la versione occidentale dell’islamismo. Entrambi pretendono di parlare a nome di tutto il popolo e per il bene di tutto il popolo ed entrambi tendono ad esaltare l orgoglio nazionale opposto ad un nemico esterno. A creare cioe’ la cultura del loro e noi , che è stata sempre la base dell’adesione volontaria ed entusiastica dei popoli alle peggiori nefandezze proposte nei secoli dai vari governanti .
XD XD XD
E l’europeismo che avrebbe fatto di diverso?
Rispondo invece a Kosmo, che invidio perchè vive di certezze e non si lascia mai sfiorare dal dubbio.
Mi basta una frase da lui citata : “Mi domando: “se la proposta di “interdire” gli elettori dissenzienti fosse arrivata dal mondo “conservatore”, cosa sarebbe successo (giustamente)?”
Ora vorrei sapere dove sta scritto che la proposta della Moyo, per quanto io non la condivida, sia quella di interdire il voto dei “dissenzienti”.
La proposta è di far valere di meno il voto degli ingnoranti (anche se senzienti).
Mi rendo conto che se ci fosse una vera selezione , fatta dai marziani (che sono imparziali) tra colti ed ignoranti, la base elettorale che sostiene le idee di Kosmo ne sarebbe parecchio danneggiata . Ma non per le sue idee, ma per la sua ignoranza.
In pratica per l’incapacità di dimostrare che le sue idee sono libere elaborazioni di concetti , fondati sui fatti, e non sono innesti di idee di altri in teste vuote.
Come elemento di selezione alternativo potrei proporre il numero di denunce per evasione fiscale. Anche quello vi darebbe una bella botta.
X Kosmo. Mi hai fatto sorridere. Spero abbia fatto sorridere anche ML65.Solo per non prenderci troppo sul serio.
X ML65. Grazie della risposta. Si, effettivamente ho messo parecchia carne al fuoco.
Avevo visto che tu ti dichiaravi contrario all’impostazione della Moyo (alcuni mesi fa volevo pure comprare un suo libro. Per il momento sospendo 😉 )
Che ci sia un problema basato sui meccanismi della democrazia è vero. Sono perfettamente d’accordo con te.
Visto però che queste criticità sono note da secoli – tanto che Chiurchill in merito disse “È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.” – fa riflettere il fatto che alcuni specifici ambienti culturali evidenzino tali criticità solo quando non vincono le elezioni. Se invece vincono, allora, è la vittoria del popolo e della libertà, della cultura e della responsabilità. Negli altri casi è “popolo bue”: ignorante (come se non lo fossimo tutti in qualcosa), tendezialmente contadino (come se fosse un insulto), generalmente poco istruito/qualificato (come fosse un insulto) e per lo più vecchio (come fosse un insulto) ecc ecc
Onestamente e personalmente, dall'”alto” delle mie due lauree e della mia giovane età, questo approccio infantile e saccente, mi ha stufato.
Certo che non si può mettere sullo stesso piano valori e disvalori. Concordo in pieno. Ma proprio nel periodo storico caratterizzato dal relativismo (spinto e militante) vogliamo impelagarci su cosa è giusto e cosa è sbagliato?
Il problema, ripeto, è che sono venuti meno i valori comuni all’interno della società. Un’ultima picconata è stata la negazione delle radici cristiane dell’europa.
Questa opera di smantellamento è iniziata ben prima dei flussi migratori. Pensiamo, solo i temi etici come hanno spaccato la civiltà occidentale. Ecco, in una società così divisa, da molti anni arrivano milioni di cittadini di altri paesi che la pensano ancora più diversamente su molti altri temi.
Chi dirà cos’è giusto o sbagliato? La maggioranza? Tu? io? in base a quale legittimità?
Per parlare concretamente: perchè io dovrei avere il potere di impedirti di votare, giudicandoti indegno di questo diritto?
“Entrambi pretendono di parlare a nome di tutto il popolo e per il bene di tutto il popolo ed entrambi tendono ad esaltare l orgoglio nazionale opposto ad un nemico esterno.”
Ma scusa, questo comportamento non è tipico di molti “mondialisti” (semplifico visto che parliamo di populisti ecc).
Nell’immaginario collettivo il mondialista non dice forse di parlare a nome di tutto il popolo e per il bene di tutti? non tende a esaltare l’orgoglio nazionale (europeo)? non si oppone ad un nemico (i populisti)?
Così facendo anche lui contribuisce in maniera massiccia a creare quella “cultura del loro e noi”
Purtoppo questi giochetti sono, alle volte, usati da entrambe le parti.
Certo, una cosa voglio dirla da non populista (ma manco mondialista): non mi pare che il populista di turno, dopo aver perso le elezioni abbia detto che l’elettore che non lo ha votato è un ignorante, con la 5′ elementare, vecchio e contadino, nè ha proposto di togliergli il diritto di voto.
Ecco..forse dovremmo riflettere sul fatto che l’insulto a chi non vota “mondialista” (semplifico) ormai è tranquillamente sdoganato.
@Matteo:
Mi rendo conto che se ci fosse una vera selezione , fatta dai marziani (che sono imparziali) tra colti ed ignoranti, la base elettorale che sostiene le idee di Kosmo ne sarebbe parecchio danneggiata . Ma non per le sue idee, ma per la sua ignoranza.
Vedi? Il dispotismo pseudo-illuminato esce fuori prima o poi…
Ma non per le sue idee, ma per la sua ignoranza.
In pratica per l’incapacità di dimostrare che le sue idee sono libere elaborazioni di concetti , fondati sui fatti, e non sono innesti di idee di altri in teste vuote.
Parla proprio il pappagallo di Soros?
Come elemento di selezione alternativo potrei proporre il numero di denunce per evasione fiscale. Anche quello vi darebbe una bella botta.
Ah perchè voi i soldi di Soros li dichiarate al fisco?
E i dollari presi nell’ambasciata URSS a Roma? Quelli no?
E le spiate al KGB e al GRU? quelle non valgono?
@Matteo:

corr.
Ma scusa, questo comportamento non è tipico anche di molti “mondialisti” (semplifico visto che parliamo di populisti ecc)?
correzione (visto che scrivo al volo).
C’è un punto di domanda alla fine. Sennò,magari non si capisce.
Grazie Matteo della risposta.
Ma non ho capito l’ultima parte…a chi ti riferisci con il populista che ha perso le elezioni ? Mi sfugge il senso completo dell’intero ultimo capoverso, scusami..non riesco a interpretarlo.
Per il resto è certamente una sfida quella di far convivere in modo pacifico diverse culture, ma è anche una strada obbligata per il futuro. Veramente qui non è questione di mondialisti o sovranisti, bensì di spargitori di paure ed esaltatori degli individualismi a fini elettorali
L’europa si è spaccata in migliaia di guerre per migliaia di anni, con l’eccezione momentanea ma armata dell’Impero Romano.
Quella che oggi gli italiani chiamano patria non è mai esistita , per 5.000 anni di storia, e gli stessi che oggi si dicono italiani un tempo si dicevano toscani ed ancor prima senesi o fiorentini.
Oggi si esalta una patria che tra 200 anni o forse prima sarà probabilmente diversa, composta in modo differente. Non bisogna guardare la geografia come se fosse un dato stabilito sulla Bibbia. Bisogna guardare la storia e farsi guidare da essa.
Le comuni radici cristiane, se anche fossero state consolidate su un qualche documento ufficiale, come avrebbero potuto evitare che succedesse quello che sta succedendo ?
Qui si tratta di una trasformazione antropologica delle persone che vivono in Europa, non più legate a schemi tradizionali di organizzazione della vita privata. Non è un dire “stiamo peggio, stiamo meglio”. Ma di sicuro siamo cambiati, ed è inutile piangere sul passato che non tornerà.
In tutto questo come persone di buon senso, ancor prima che come europei o italiani, abbiamo il dovere di capire quali sono i rischi insiti in una visione individualista della vita, che poi si ribalta in una visione nazionalistica della società.
Lo avevano perfettamente capito i nostri “padri” politici, che dopo centinaia di anni di conflitti erano arrivati alla conclusione che l’unica soluzione fosse diluire un po il concetto stesso di stato “nazionale”, delegando molti poteri ad una struttura sovranazionale , che promuovesse azioni comuni e facesse integrare le nostre nazioni ,partendo dal commercio, dai giovani e dalla abolizione progressiva delle frontiere interne.
Oggi viviamo in una realtà totalmente diversa, a livello di duttilità interna all’Europa. I nostri figli lo sanno, lo pretendono. Purtroppo la burocratizzazione dell’Europa, sottovalutata, ha fatto perdere slancio a questo straordinario progetto , che se andasse in porto da qui a 200 anni ci farebbe definire Europei, e parleremmo dell’Italia come oggi si parla del Lazio o della Liguria. Tutto questo si può fare senza perdere la propria specificità, ma anche senza pensare che sia la specificità migliore del mondo.
Si tratta di evitare che si ripetano gli stessi schemi che in passato hanno portato a guerre e tragedie.
Una Europa forte ed unita avrebbe reagito e gestito tranquillamente l’arrivo di centinaia di migliaia di migranti. L’Europa di oggi, somma di egoismi locali, invece lascia sole le nazioni di confine. E’ incredibile che il governo italiano apprezzi quanto detto dai governi dell’est europeo, che di fatto scaricano sull’Italia il problema migranti, pur ricevendo miliardi di euro di contributi europei.
Io sono sempre stato contrario all’allargamento del progetto europeo a così tante nazioni in cosi breve tempo, soprattutto fatto con queste modalità decisionali che consentono a queste nazioni di bloccare iniziative che i popoli che hanno fondato l’Europa potrebbero benissimo fare insieme, essendo molto più affini per cultura ed origini. Era una azione che andava fatta in decenni, lentamente. Ora stiamo pagando proprio questo : abbiamo fatto crescere a forza di contributi quelle stesse nazioni che oggi ci voltano lo sguardo.
Lo avevano perfettamente capito i nostri “padri” politici, che dopo centinaia di anni di conflitti erano arrivati alla conclusione che l’unica soluzione fosse diluire un po il concetto stesso di stato “nazionale”,
Che è come dire che siccome ci sono incidenti stradali, eliminiamo autovetture e strade.
delegando molti poteri ad una struttura sovranazionale , che promuovesse azioni comuni e facesse integrare le nostre nazioni ,partendo dal commercio, dai giovani e dalla abolizione progressiva delle frontiere interne.
Infatti si è visto quello che è successo con la Grecia (il migliore successo dell’Euro, parola di M.Monti), con gli ospedali senza più farmaci oncologici, senza salvavita e con i vigili del fuoco sotto organico e senza mezzi.
Purtroppo la burocratizzazione dell’Europa, sottovalutata, ha fatto perdere slancio a questo straordinario progetto ,
Che è lo stesso mantra del “Il comunismo è bellissimo solo che è stato applicato male”
E’ incredibile che il governo italiano apprezzi quanto detto dai governi dell’est europeo, che di fatto scaricano sull’Italia il problema migranti, pur ricevendo miliardi di euro di contributi europei.
Però fa comodo all’Europa lavoratori a basso reddito (e di solito ben scolarizzati e ben addestrati, per lo meno nei lavori manuali e nei lavori tecnici) che si accontentano di paghe dimezzate rispetto agli autoctoni. Fa comodo all’Europa un mercato “vergine” dove piazzare le proprie merci e far assaggiare un po’ di quel consumismo sfrenato nei posti che 70 anni di comunismo (l’idolo PRECEDENTE dei mondialisti) avevano distrutto. Fa comodo all’Europa soprattutto vendere “prodotti finanziari” (leggi carta straccia da far valere con la forza dello stritolamento finanziario, vedi la Germania nei confronti della Grecia) a quei cattivoni dei paesi dell’Est.
soprattutto fatto con queste modalità decisionali che consentono a queste nazioni di bloccare iniziative che i popoli che hanno fondato l’Europa potrebbero benissimo fare insieme, essendo molto più affini per cultura ed origini.
Ma abbiamo molte più affinità con i paesi dell’Est che con i paesi Nord Europei o anglosassoni o comunque continentali. Basti pensare che in Ungheria come lingua straniera si studia l’italiano. Per non parlare dei cantanti tipicamente italiani che in quei paesi fanno furore e spopolano (tanto per sottolineare non tanto i gusti musicali, che possono essere discutibili, quanto la cultura del vivere comune)
Bariom: Essendo uno dei pochi che ha il coraggio di parlare in dissenso a volte è inevitabile riceve molte sollecitazioni alle quali si cerca di rispondere. Non ho mai offeso nessuno ma sono stato messo sotto tutela o bannato su numerosi blog dello stesso segno politico ( non cattolico : politico) . In genere perche ‘ oso difendere la dottrina sociale della Chiesa e l’opera di questo Papa, oppure perché cito spesso il Vangelo o il Catechismo, che sono evidentemente due testi vietati per certi cattolici che sanno solo parlare di tradizione , come se quesfa fosse nata da nulla.
Matteo : Sui partiti populisti non ti seguo….perche forse non ci intendiamo sul signficato. Populista è quel partito che sceglie di soffiare sul fuoco dei facili istinti popolari , ingigantendo problemi altrimenti minori , ed sfruttando la paura e la rabbia come mezzo per ricevere consenso, da parte proprio di quello strato della popolazione che per cultura e tendenza non gradisce discorsi approfonditi e preferisce semplificazioni. Questi ci sono sempre stati al mondo , sia tra i non credenti che purtroppo tra i credenti, ma il web ne ha moltiplicato la presenza e li ha fatti scoprire tanti , come un branco. Se prima certi istinti razzisti ed individualisti venivano trattenuti ed espressi solo all osteria dopo un paio di bicchieri , oggi non c’e piu vergogna di dichiararli , forti del numero.
Straordinaria oggi la frase citata da Mattarella e tratta dai promessi sposi , nella parte dedicata agli untori ( e chi sono i migranti , se non i moderni untori da utilizzare come caprio espiatorio di tutti gli immensi guai di una nazione che non riesce a crescere ?) : ” il buonsenso c’era ma stava nascosto per paura del senso comune”.
Ecco il populismo crea quel senso comune deleterio ed istontivo che unisce tante persone , soffocando il buon senso , che è invece quell agire solo dopo aver pensato e quel pensare solo dopo essersi informati. Quel buon senso che quando agisce non pensa al successo immediato , ma alla prospettiva ed alle conseguenza delle azioni.
Una bambina Rom rischia di restare paralizzata dopo un colpo ricevuto con una pistola ad aria compressa da parte di un signore che affacciato alla sua finestra voleva probabilmente colpire la madre che la teneva in braccio .
Ti sembra una nazione normale dove le persone adulte arrivano a concepire certi gesti , salvo poi rendersi conto della gravità soltanto a cose fatte ? Il senso comune di avversione ai Rom ha fatto si che si perdesse il buon senso di capire che dietro a un Rom c’è conunque un essere umano. Il lassismo colpevole verso i reati commessi da molti Rom è poi diventato un alibi per arrivare certi eccessi. La vita umana perde valore , sia nel migrante che affoga che nel rom colpito, per lasciar spazio ad una barbarie nascosta nell “animo umano. Satana fa festa ogni volta che vede gesti del genere commessi da a volte da “buoni cattolici” . Fa festa perche capisce di aver compiuto la sua opera e cioe strappare il cuore ai cristiani, per ridurli ad atei che vanno a messa.
Ti sembra una nazione normale dove le persone adulte arrivano a concepire certi gesti , salvo poi rendersi conto della gravità soltanto a cose fatte ? Il senso comune di avversione ai Rom ha fatto si che si perdesse il buon senso di capire che dietro a un Rom c’è conunque un essere umano.
Però tirare i sassi contro le macchine in marcia per rapinarli va bene?
Il lassismo colpevole verso i reati commessi da molti Rom è poi diventato un alibi per arrivare certi eccessi
Lassismo causato da quelli come te.
La vita umana perde valore , sia nel migrante che affoga che nel rom colpito, per lasciar spazio ad una barbarie nascosta nell “animo umano.
E questo?
Non dici niente su questo?
Ciao ML65
Mi riferisco al fatto che non mi viene in mente qualche “populista” o sistema mediatico “populista” che, all’indomani di una tornata elettorale persa, si sia scatenato nel portare avanti tesi secondo le quali gli elettori che lo hanno bocciato sono in realtà degli ignorantoni. Però puoi correggermi.
Hai una qualche opinione in merito al fatto che l’insulto all’elettore “populista” sia diventato ormai lecito?
“Per il resto è certamente una sfida quella di far convivere in modo pacifico diverse culture,”. Ma se hai appena scritto che c’è il problema della mancanza di valori comuni e che se mancano questi viene meno la democrazia. Come speri di imporre i tuoi valori? Chi lo dice che sono migliori (che tra l’altro condivido).
“ ma è anche una strada obbligata per il futuro.” La sfida di cui parli perché dovrebbe essere la strada obbligata, scusa? Non capisco questo senso di assoluto che emerge da queste affermazioni. Come se non ci fosse altra alternativa possibile. Guarda che non sto sostenendo affatto che sia necessario isolarsi dal mondo esterno, stile Giappone medievale. Cosa che comunque sarebbe possibile. Ma semplicemente che di fronte a processi migratori o di interscambio economico/culturale li si gestisce e non ci si limita a subirli passivamente. Lo fanno tantissimi stati. Quasi tutti, in realtà.
“Veramente qui non è questione di mondialisti o sovranisti, bensì di spargitori di paure” Ok. Se la questione è fra spargitori di paure ai fini elettorali, mi domando: come classifichi chi ha sempre previsto, deridendo e insultando chiunque lo contraddiceva, immani tragedie se fosse passata la brexit, avesse vinto trump, il referendum costituzionale in Italia fosse stato bocciato dagli elettori ecc? Per assurdo, gli “informati”/esperti avevano previsto disastri immani se fossero accaduti questi fatti. In più, gli esperti, garantivano che era impossibile. Invece …
Che il concetto di patria sia “elastico” son d’accordo con te. Fra 200 anni è possibile che non ci sarà nè l’Italia né l’unione europea. Quello che volevo sottolineare era che chi condanna i “sovranisti” non si accorge, o fa finta di non accorgersi, di essere altrettanto sovranista nei confronti dell’europa, vista come una sorta di super-stato che ingloba gli ex stati europei.
Guarda che se “deleghi molti poteri ad una struttura sovranazionale” non fai altro che costruire un super-stato (sovrannazionale). Molto spesso più inefficiente, a cui i vari popoli tendono a ribellarsi. Storicamente è sempre stato così. Tutt’altro discorso era l’europa che aveva in mente De Gasperi.
In quanto alla pace europea, un ruolo fondamentale negli ultimi decenni ce l’ha avuto la Nato e, visto che sembrerebbe prossimo un disimpegno Nato in Europa, personalmente sono un po’ preoccupato di vedere come si comporteranno gli stati europei.
“I nostri figli lo sanno, lo pretendono.” Senti..a me le frasi fatte o ad effetto mi piacciono pure. Ne ho lette parecchie in questo tuo intervento. Alcune magari me le segno e le riutilizzerò in futuro. Però ora ho un dubbio: tu cosa ne sai di cosa pretende mia figlia? Rientri fra quei “mondialisti” che pensano di rappresentare tutto il popolo o tutti i giovani?
“Purtroppo la burocratizzazione dell’Europa, sottovalutata ..” appunto perché il “super-stato” di cui ti parlavo prima è inevitabilmente più soggetto all’inefficienza, burocratizzazione, lungaggini ecc. Sul tema ti consiglio la lettura del libro ”La vittoria dell’occidente” di Stark.
“I nostri figli lo sanno, lo pretendono.” Senti..a me le frasi fatte o ad effetto mi piacciono pure. Ne ho lette parecchie in questo tuo intervento. Alcune magari me le segno e le riutilizzerò in futuro. Però ora ho un dubbio: tu cosa ne sai di cosa pretende mia figlia?
In genere i “figli” (non dico la tua, ma i figli di quelli tipo ML65) pretendono l’Erasmus, pagato da papino e dai contribuenti.
Che è un po’ come fare la naja europeista, per lavare il cervello da mocciosi, su quanto siano belle le sorti progressive dell’europeismo.
Anzi molto meno: passare 6 mesi a non fare niente facendo gli esami che in patria non si riuscivano a dare.
Altrimenti detto Orgasmus, per ovvie ragioni.
Matteo , intanto grazie di essere una mosca bianca…in genere su questo bllg , come su altri , non fanno che insultarmi e/o bannarmi da tutti blog del regno ( come si faceva negli anni 30 con gli scolari).
Forse l ho notato solo io, ma non c’è un solo scrittore di fantascienza che descriva il mondo futuro come un mondo multinazionale. Tutti descrivono una terra governata da un governo o federazione centrale , e se ci pensi in un mondo di risorse naturali decrescenti e popolazione crescente è l ipotesi piu probabile
L alternativa infatti si chiama guerra tra chi ha di piu e chi ha di meno , ma guerra reale.
D’altra parte in un mondo abitato da 20 miliardi di persone chi possiede fonti di acqua o risorse naturali non puo certo detenerle a discapito di altri che ne sono sprovvisti o venderla ad un prezzo di “mercato. Che prezzo puo avere un bicchere di acqua quando ce ne sta poca?
La mia considerazione è condivisa quindi un po da tutti coloro che hanno provato ad immaginare il futuro : poche grandi nazioni o federazioni , in grado di gestire le risorse in modo accentrato e condiviso anticipando i conflitti.
100 anni 200 anni 300 anni ? È solo un problema di quando e come. Se cioè ci si arrivera attraverso concentrazioni volontarie tipo UE, o se passeremo per grandi conflitti . Io preferisco la prima ipotesi ma purtroppo come vedi si preferisce guardare il dito che la luna, e sembra inevitabile ricreare le situazioni perche i conflitti tra le nazioni siano gestiti dai rapporti di forza militare .
…in genere su questo bllg , come su altri , non fanno che insultarmi e/o bannarmi da tutti blog del regno ( come si faceva negli anni 30 con gli scolari).
Forse perchè capiscono che scrivi assurdità, per di più anti-cristiane?
Intanto, non hai risposto ad una sola delle domande che ti ha posto Matteo, e neppure a quelle che ti ho posto io (ma vabbe’ quando non sai come rispondere insulti, e poi fai pure la predica)
Forse l ho notato solo io, ma non c’è un solo scrittore di fantascienza che descriva il mondo futuro come un mondo multinazionale. Tutti descrivono una terra governata da un governo o federazione centrale ,
Già, infatti sono tutte DISTOPIE. Leggiti per es. Huxley, o Orwell. Bei paragoni che fai…
e se ci pensi in un mondo di risorse naturali decrescenti e popolazione crescente è l ipotesi piu probabile
Infatti nell’anno 800.000 a.C. c’era Hugh Berlusconus che aveva il monopolio delle pietre e teneva tutti sotto scacco.
L alternativa infatti si chiama guerra tra chi ha di piu e chi ha di meno , ma guerra reale.
Quindi la soluzione sarebbe togliere tutto a tutti e dare la gestione in mano a qualcuno non eletto da nessuno che fa gli interessi dei più potenti e danarosi?
D’altra parte in un mondo abitato da 20 miliardi di persone chi possiede fonti di acqua o risorse naturali non puo certo detenerle a discapito di altri che ne sono sprovvisti o venderla ad un prezzo di “mercato
BALLE! Secondo i tuoi amatissimi “esperti” dovevamo essere più di 9 miliardi! COme al solito gli “esperti” e i loro “modelli” hanno TOPPATO alla grande (come spesso accade, da 50 anni a questa parte). Siamo in un periodo di decrescita demografica, e in ogni caso ci sarebbero risorse per tutti, quand’anche con 20 miliardi (cifra che non verrà MAI raggiunta in nessun caso, neppure il più impossibile!).
Sono sempre le solite vecchie fandonie raccontate dagli “esperti” del Club di Roma & affini.
“e/o bannarmi da tutti blog del regno…”
Dai non piagnucolare ML65 che qualche blog ancora ti è rimasto 😛
E poi se succede tanto spesso qualche domanda me la farei (tipo: “non è che appena trovo uno spazio aperto mi ci infilo fino alla noia altrui?”).
X ML65
Prego figurati.
Credo, però, che tu stia girando un po’ intorno alla questione.
Io non ti voglio bannare…in realtà non so neanche esattamente cosa significhi..ma non so se ti risponderò ancora.
Anche perchè…dai!!!!…ora mi proponi davvero di fare una previsione fondata sul futuro basandomi sui racconti di fantascienza?
Ma mi prendi in giro, vero?
Storicamente, da millenni, i clan, le tribù, i regni e gli imperi si sono formati, hanno proliferato e sono crollati.
Questo perchè sono opere umane, che hanno – inevitabilmente – un inizio e una fine.
Non escludo che fra 10 anni o fra 1000 anni ci possa essere un governo mondiale unico, come tu predici. In realtà a me non piacerebbe ma mi interesserebbe anche molto poco.
E’ comunque sicuro che se questo impero dovesse davvero vedere la luce, sarebbe destinato a crollare. Dopo 5 anni o dopo 500, cambia poco. Sempre la stessa fine fa.
Ora..parlando seriamente..
Sai darmi una qualche risposta alle domande che ti avevo posto: hai una qualche opinione sul fatto che sia lecito insultare e denigrare chi non vota “mondialista” (semplifico)? Chi sono i seminatori di paure? tu cosa ne sai dei miei figli? quale sarebbe il livello di informazione necessario per poter votare? ecc ecc
@Matteo
Credo, però, che tu stia girando un po’ intorno alla questione.
Guarda, ti consiglio di lasciare stare: ML65 quando non sa cosa rispondere fa finta di non sentire o fa il finto tonto.
Perchè semplicemente alle tue (e alle mie) obiezioni non c’è nulla da rispondere.
E’ un cortocircuito logico il loro.
Nel medioevo chi si distingueva in battaglia per difendere il proprio villaggio veniva premiato con terre e armenti! Quella era civiltà! Altro che chi è informato, voto triplo per chi ha la partita iva! Voto dimezzato per gli statali! E comunque non potrebbe già avvenire nel blog di grillo? Io non frequento ma occorrerebbe informarsi.
Non si può più tollerare che tutti gli appartenenti alla specie umana abbiano la stessa dignità: gli islamici la sanno lunga e infatti, secondo la loro legge, la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo; cristiani ed ebrei sono considerati alla stregua di animali.
Data l’urgenza, per valutare il diverso peso dei voti si potrebbe incaricare la task force per le fake news: Pollicino, Riotta, Fubini, ecc. Non è necessario valutare i votanti: basta dare un diverso peso ai voti e la decisione può essere presa anche dopo il voto stesso in modo da garantire la “stabilità”; è ovvio che ogni voto ad un partito che si definisce “democratico” deve pesare 2 o 3 volte gli altri. Del resto, chi ha solennemente giurato sulla costituzione (precisando di non aver giurato sul Vangelo), ha tentato di stravolgerne il testo ed è stato eletto nel Senato che avrebbe voluto quasi eliminare.
A questo punto risulterebbe evidente che le elezioni sarebbero inutili e la loro eliminazione comporterebbe un risparmio di denaro e di tempo.