Un fantasma s’aggira per l’Europa, e ultimamente soprattutto per l’Italia: è quello dell’«ultracattolico», creatura misteriosa inventata dalla cultura dominante – e dal giornalismo che ne è saldamente al guinzaglio – e che incarna la perfetta sintesi di tutte le nefandezze culturali: oscurantismo, razzismo, sessismo. Ancora non è chiaro come un «ultracattolico», nel civilissimo panorama europeo, possa circolare liberamente anziché essere in manette, considerate le follie che ha in mente: eppure è così, ammettono sconsolati i liberi pensatori che popolano università e redazioni.
Al di là dell’aspetto indefinito – l’«ultracattolico», pare di capire, ha molti volti, dal militante di estrema destra, idealmente manesco e muscolosissimo, un’autentica macchina da guerra, alla vecchina curva e devota – la caratteristica principale di questo soggetto è una, vale a dire una dissennata nostalgia per il Medioevo, epoca di orrori al cui confronto il Novecento, con due Guerre Mondiali, il nazionalsocialismo e decenni di comunismo, viene presentato come banale lite di condominio. Altro elemento tipico dell’«ultracattolico», assicurano, è il fatto di credere che la verità, anche morale, esista.
Nossignore, ribatte fiero il fronte del Progresso, nessuna verità: solo opinioni, possibilmente da sussurrare e da presentare come incerte e temporanee. Ammenoché non si tratti, ovvio, di preservare i sacri valori della laicità – il nome elegante e modaiolo del laicismo – e dell’autodeterminazione assoluta: quelli sono intoccabili, altro che opinioni. In questo scenario appare dunque inevitabile che l’ «ultracattolico» – che, anziché noleggiarla ai mass media, pare si ostini ancora ad usare la testa – appaia una figura scomoda benché, al di là della sua pessima fama, non faccia che ripetere le verità di sempre.
Quali? Tipo che i bambini abbiano il diritto a venire al mondo e di crescere con i loro genitori, papà e mamma, e di essere anzitutto educati da loro. Punto. Pretese oscene secondo i guardiani del Pensiero Unico, i quali – oltre ad aver cestinato il diritto alla vita in favore dell’intoccabile salute riproduttiva – credono che spetti anzitutto alla scuola, meglio ancora se statale, il diritto di allevare le nuove generazioni all’insegna di quelle «magnifiche sorti e progressive» di cui dubitava già Leopardi e che oggi hanno nei Tweet dell’intellettuale o del rapper del momento le loro più solenni espressioni.
Il guaio è che l’«ultracattolico» non la beve, storce il naso, in alcuni casi – come fanno le Sentinelle in Piedi – arriva persino a manifestare pubblicamente il proprio dissenso. Di qui l’indignazione dei liberi pensatori, che denunciano come il primo problema non siano, per esempio, i politici incapaci, i malfattori o i terroristi che, tranquillamente mescolati a decine di migliaia di migranti, possono finirci in casa – quelli, si sa, sono risorse -, bensì, appunto, gli esemplari di ultracattolici impegnati con le loro crociate contro un mondo che, caspita, è così bello da non sembrare vero. Come non vedere, allora, nella lotta all’«ultracattolico» una priorità assoluta? Per far vincere l’amore, s’intende.
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L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
Il mito dell’ultracattolico, o più semplicemente il mito del cristiano, credente, biblico, fedele alle Scritture. Che, a ragione Giuliano, a questo mondo dove tutto ha un prezzo o è in vendita, fa più paura di un terrorista (che a ben guardare alla fine è un burattino di quegli stessi poteri forti che fanno finta di combatterlo…)
Strepitoso! Che il Signore mi renda degno di appartenere anch’io alla schiera degli “ultracattolici”.
Quanto bruciano i cambiamenti, quanto deve costare il realizzare che molte persone si sentono libere di comportarsi, nel pieno rispetto della libertà altrui, come gli pare?
E chissà quanto rosica l’autore del blog, ossessionato da tutto quello che riguarda o coinvolge le persone lgbt?
Secondo me, moltissimo…
Secondo me quello più ossessionato è “Marco”, che commenta sempre senza argomenti fondati e con insulti “ad hominem”, palesando ad ogni commento il fatto che non ha uno straccio di argomento razionale di cui sia in grado di discutere.
“Marco” non ha bisogno di palesare argomenti. E non si permette di insultare proprio nessuno, caro “ago86”. Altrimenti cantatevela e suonatevela e non confrontatevi con chi la pensa diversamente da voi.
Chi porta una tesi senza argomenti, viene mandato via senza argomenti 😉 Un confronto necessita di argomentare le tesi, altrimenti è lei che se la canta e se la suona da solo!
Del resto, se per lei ogni cambiamento è ipso facto un miglioramento, è un problema suo, non mio: la figura del rosicone “va bene tutto purché dia fastidio al Vaticano” la fa lei, non io.
Tanti baci.
O forse tu rosichi per quel che pensa e scrive nel suo blog l’autore?
Io propendo per questa ipotesi.
Geniale!
Ho letto “ultracattolico” (o “cattolico integralista”, che intende la stessa cosa) fin troppo di frequente di questi tempi. Tale aggettivo – perché non e’ un insulto, ma un aggettivo in bocca ai sapienti – mi sembra usato un po’ come una volta lo era un altro, “fascista”.
Ci sono atei e laici intelligenti e seri. Ma purtroppo – come in tutte le categorie umane – ci sono quelli che hanno pregiudizi, nel caso specifico contro i credenti. Ogni tanto uno sfogo contro di questi ci vuole.
L’ha ribloggato su mariagraziaroversie ha commentato:
Bell’articolo! Complimenti.
Ormai chiunque dissente dal pensiero unico conformista dominante (di matrice giacobino-marxista-sessantottino), viene etichettato in tutte le maniere possibili e inimmaginabili, tra cui anche come “ultracattolico” per il solo fatto appunto, di non aderire ai “valori” offerti da questa società odierna nichilista e laicista. É un po’ come quando uno che non crede alle notizie che i mass media raccontano, e pensa siano manipolate, viene preso per un “complottista”, oppure quando uno é contrario al fenomeno dell’immigrazione e alla società multietnica viene preso per un “razzista”, tanto per fare qualche esempio.
Il trucco è vecchio e abusato.
L’ultracattolico esiste, non ci sono dubbi: si va dal buon Fanzaga fino a Socci, passando per De Mattei.
Ma non si tratta di persone che si distinguono in modo particolare per oscurantismo, razzismo, sessismo (i musulmani integralisti lo sono mille volte di più); né l’ultracattolico si può ridurre necessariamente al militante di estrema destra, idealmente manesco e muscolosissimo, un’autentica macchina da guerra e alla vecchina curva e devota, la cui caratteristica principale è una una dissennata nostalgia per il Medioevo (i fascisti sono solo fascisti e e le vecchine sono solo vecchine).
L’ultracattolico è, molto più semplicemente, il membro di una setta minoritaria quasi del tutto ininfluente e in via di scomparsa a cui piacerebbe vivere in un regime teocratico – o giù di lì.
Sapendo che si tratta di una prospettiva fuori della storia, l’ultracattolico inventa una narrazione dei fatti del tutto immaginaria: da un lato gabella per persecuzione la normale risposta della società civile (o di quel che ne resta) a un oscurantismo di maniera e piuttosto banale; dall’altro lato si immagina percepito come nemico da parte del “Pensiero Unico” (mentre, in realtà, il “Pensiero Unico” – leggi “Economia del consumo compulsivo” – ha già vinto e non ha più nemici); infine, dà di sé una rappresentazione macchiettistica (meglio: ritiene che il mondo lo rappresenti come una macchietta), laddove l’ultracattolico non è altro che un banale ideologo che vorrebbe che la realtà si adeguasse alle proprie fantasie.
Non siete né pericolosi, né eversivi, cari ultracattolici: siete solo i rimasugli di un passato che la Storia ha quasi cancellato. Guardatevi attorno: tecnica e consumo hanno cambiato il mondo e voi ancora vi perdete nel bicchiere d’acqua delle coppie gay, come nemmeno il vecchio Hiroo Onoda.
“Non siete né pericolosi, né eversivi, cari ultracattolici”
Ah, quello è certo.
Il pericolo non viene da noi, viene dal Superiore.
Ed è tanta la fifa, che nemmeno sopportate qualche manifesto pacifico e rispettoso.
Figurarsi il resto…
“…siete solo i rimasugli di un passato che la Storia ha quasi cancellato…”
Inquietante quella maiuscola.
Non s’inquieti per così poco, caro Spinola: penso si tratti solo di un rimasuglio della mia formazione hegeliana, se non addirittura, semplicemente, di un lapsus – credo più calami che altro.
Comunque, rimedio subito: la storia vi ha quasi cancellato. Si sente più sollevato, adesso?
Dorma sereno, per inquietarsi c’è ben di peggio – ammesso e non concesso che a un cristiano sia concesso inquietarsi.
Ringrazio sentitamente.
Resta ahimè una sostanziale arroganza di giudizio, benché, devo riconoscere, mitigata dai toni quasi compassionevoli usati nel dipingere il quadretto dell’ultracattolico.
Sostanzialmente presentato come un idiota. Che non conta nulla, oltretutto. Un’allucinato donchisciotte che perde il suo tempo sfidando mostri immaginari. Un ossessionato, per i cui deliri non si sa se valga la pena piangere o ridere.
Peccato che questo immaginario fossile vivente, insignificante residuo di un tempo morto e sepolto, desideri avere il permesso di vivere nel presente secolarizzato, tecnico e scientifico, senza doversi assoggettare a nessun “pensiero unico”.
E abbia anche una gran voglia – l’insolente – di continuare a procedere nel solco scavato da quella cultura viva in cui è nato, di cui siamo tutti figli e che appartiene alla società intera per diritto ereditario.
Certo, ci si guarda intorno, sapendo che il declino della fede e il crollo del sentimento religioso portano le masse degli scettici al rifiuto di ogni retaggio culturale, favorendo quella conversione ai più barbari riti dell’ipermercatomania domenicale e del parossismo beauty&fitness che il Progresso ci ha regalato.
E sapendo che, testimoniare nel nome di valori radicati nel passato, significa per molti propalare solo sciocchezze piene di pregiudizi di epoche remote.
Ma sapendo anche che questo atteggiamento che si è imposto in tempi piuttosto stretti, è da contrastare perché è un grave errore che ha spinto la società verso la direzione alienante che constatiamo, e peserà sulla vita delle nuove generazioni più della crisi economica e più dei disastri ambientali che tanto preoccupano i nostri compassionevoli governanti.
Caro Spinola,
sinceramente: ma c’è davvero qualcuno o qualcosa che le vieta di (o le chieda un’autorizzazione preventiva per)
vivere nel presente secolarizzato, tecnico e scientifico, senza doversi assoggettare a nessun “pensiero unico”? E chi è che la vorrebbe assoggettare a quel pensiero unico, la cui esistenza è assai più incerta e ineffabile di quella dell’araba Fenice (che vi sia ciascun lo dice, dove/cosa sia nessun lo sa)?
C’è forse un uomo o un’istituzione che la ostacola nella sua
gran voglia di continuare a procedere nel solco scavato da quella cultura viva in cui è nato, di cui siamo tutti figli e che appartiene alla società intera per diritto ereditario?
Quali barriere e quali impedimenti ha dovuto superare (o sui quali si è infranto) per poter testimoniare nel nome di valori radicati nel passato?
Mi dica, sono curioso di sapere in che modo il Progresso condiziona la sua vita e le impedisce di vivere secondo la sua coscienza e i suoi valori.
In quanto alla sostanziale arroganza di giudizio, i Fanzaga, i Guzzo, i De Mattei e i Socci sono personaggi pubblici e, in quanto tali, inevitabilmente sottoposti alla valutazione dei loro interventi pubblici. Io sono spesso in contrasto con loro e lo dico pubblicamente: se per lei un parere non encomiastico o una critica equivalgono al giudizio di idiota, credo che debba rivedere la sua concezione di confronto di idee in un sistema democratico.
Infine, non conta nulla. Ma lei cosa crede conti uno come me – fieramente anticonsumista, dispregiatore della nullità politica che ci governa, alfiere del lavoro e dell’impegno, ateo che non riduce la complessità della vita alle esperienze tangibili? Io vivo da perfetto estraneo in questo mondo, contando men che nulla.
Ma non mi lamento: e non dovrebbe farlo nemmeno lei, se solo si ricordasse le parole definitive di Bernanos: Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ma il sale.
Cordialità.
Appunto si rivedano tutte e funzioni del sale…
Il sale conserva (e tanto si è conservato nei secoli, mentre supposti modernismi sono andati venuti e decaduti)
Il sale cauterizza (tante ferite di chi ferito si riconosce e di chi ferito si e ritrovato nel considerarsi invulnerabile)
Il sale brucia (cosa? O a chi brucia?)
Il sale da sapore (gettatelo via e vi resterà un insieme insipido dove nulla è diverso dal resto e in realtà ne basta così poco)
Certo se il sale perdesse il suo sapore… ma questo è giusta e diversa preoccupazione.
noooo, manliopittori, uno dei milioni di nick della trollona ! che piacere rileggerti ! mi ero chiesta parecchie volte che fine avessi fatto ! sono contenta di vedere che sei ancora viva ! certo, il disco potresti cambiarlo, ogni tanto, ma non si può chiedere troppo alla trollona ! ciao! saluti e baci !
( mi scuso con Guzzo e gli altri, ma non ho resistito ad un saluto alla trollona: aspettatevi commenti su streghe bruciate, un femminismo ammuffito e il refrain più celebre:” siete rimasti in pochissimi !!!”, con un numero spropositato di nick e stili diversi, presentandosi spesso come cattolico/cattolica/protestante ,ma non vi preoccupate, la trollona abbaia, ma non morde , e fa crescere i commenti ! , non i miei, ho già dato !)
ma che piacere, trollona !
Caro Pittori
“Pensiero Unico”
Basta leggere ogni tanto i 4 giornaloni dai quali gli italiani traggono cosa è giusto pensare, per capirne il concetto, e verificarne velocemente l’esistenza. Se quel pensiero non fosse l’unico accreditato a livello di potere, propagato dalle università, dovremmo aspettarci qualche concreta differenza.
Il grosso della massa che non legge poi viene “imparato” dalle tv.
Mi lamento? protesto! Lei no? Non mi sorprende, se la potrà cavare dicendo: se quelli si vendono a milioni di copie e gli altri no, non sarà mica un complotto.
Lei e io siamo passati per l’università, neanche lì c’è traccia di “Pensiero Unico”?
I partiti che raccolgono milioni di voti hanno più o meno gli stessi programmi: nessun “Pensiero Unico” nemmeno lì?
Lei non si lamenta, dice. Nemmeno io, mi creda. Cerco di testimoniare con parole e azioni, mi appello alle coscienze delle persone che incontro anche a livello istituzionale, semino con scarse speranze anche su terreni aridi… senza buttarci troppo sale.
E, immagino che anche Lei, se vedesse la possibilità di contrastare una qualche legge ingiusta, sentirebbe il dovere morale di farlo, anche se la sua libertà di vivere una vita morale ineccepibile non fosse messa a rischio.
Non mi dilungo in esempi che penso possa facilmente immaginare da solo.
Un saluto
“Basta leggere ogni tanto i 4 giornaloni dai quali gli italiani traggono cosa è giusto pensare […]”
Caro Antonio, il tempo è galantuomo.
I 4 giornaloni ormai se li leggono – a fatica – i 4 giornalistoni che ci scrivono su.
Poi vanno in TV a parlarsi addosso, ma anche lì non se li fila più nessuno. Allora si mettono a piagnucolare contro le “fake news” (chi di spada ferisce…).
Patetici.
Ciao.
Luigi
“””quelli, si sa, sono risorse “””……complimenti allo spirito fraterno ed evangelico. Papa Francesco fatti sentire da questi.
Il tuo “spirito fraterno ed evangelico” quanti ne ha ospitati a casa tua?
Ci sono preti ultra-cattolici
e alcune persone devoti di Medjugorje.
Sono sorpreso che si dice l’amore di Maria
ma ogni giorno attaccano il Papa e la Chiesa con lui.
Molti non hanno accettato Benedetto XVI
Ora ignorano SS Francisco a disprezzo
in nome di salvare le anime dei propri lettori!
Sanno che il Papa è la chiesa?
E ‘come l’infedeltà, è infedele a pensiero,
sono anti-cattolici che vanno a messa e ricevere la Comunione
Non esiste la “persona ultracattolica”. Esiste solo la “persona cattolica”. ll termine “ultracattolico” è soprattutto funzionale a chi lo utilizza nei confronti dialettici per “catalogare” unilateralmente e preventivamente una persona di animo, cultura ed etica cattolica prima ancora che si approfondisca con lo stesso un qualsiasi argomento di discussione. E’ una “catalogazione preventiva” destinata a mettere formalmente l’utilizzatore in posizione di vantaggio prima ancora che la dialettica nel confronto delle idee cominci a generare risultati o anche semplicemente ad aumentare la conoscenza dei diversi punti di vista.
Grande Giuliano! Ottimo articolo!
Ah divenissi pure io un ultracattolico. Dio mi conceda questa grazia.
Ottimo articolo.
Il Pensiero Unico controlla tutto.
Infatti :
– Le elezioni americane sono state vinte dalla Clinton
– Al referendum sulle riforme istituzionali italiane ha stravinto il SI
– Al referendum sulla Brexit hanno vinto quelli contro la Brexit, e ora la Gran Bretagna adotterà anche l’euro.
– Alle elezioni italiane ha vinto il PD.
E’ andata così ? No…andata al contrario! E allora decidiamoci , delle due l’una :
A) Il Pensiero unico non esiste
B) Esiste ma non è così potente, oppure non è così “unico” , ma è solo uno dei tanti pensieri.
Sarebbe quindi opportuno che qualcuno facesse il “manifesto del pensiero unico” , così da chiarire in punti precisi cosa professa il pensiero stesso sui vari argomenti della vita e del vivere sociale e dell’organizzazione delle società.
Scommetto che ne vedremmo delle belle
Per quanto riguarda poi l’ultracattolico, non è il mondo a definirlo tale, ma si definisce tale da se stesso , elevandosi a perfetto difensore del cattolicesimo in continuità con la tradizione bimillenaria, ed in contrasto coi Papi modernisti e i vari concili vaticani secondi e magari anche terzi. Non a caso l’attuale ministro per la famiglia (i cui risultati pratici giudicheremo tra un pò, se riusciremo a distinguerli dagli slogan) si è sposato col rito tridentino in latino, e se ne vanta come se fosse titolo di merito, ma allo stesso tempo combatte per la stirpe italica (si sa che Gesù teneva molto alla stirpe italica. anche sul vangelo c’è scritto : “quando tornerò troverò degli italiani?” (o parlava della fede..? Non ricordo…) L’invasione degli Ultracattolici. Ultras Cattolici . Ultras sicuro. Cattolici …forse…
scusate, no mi ero accorta che i primi commenti risalivano al 2015 ! un po’ mi dispiace : mi avrebbe fatto piacere salutare la trollona !
Il pensiero unico, non è mai stato quello più diffuso tra la gente comune, bensì quello che viene spalmato in quantità industriale in ogni angolo della società nella pretesa di vincerne ogni resistenza, contrastarne ogni rigurgito conservatore, impedendo il maturare di alternative.
Il pensiero unico è diffuso tra la gente che conta e guarda sempre a sinistra, utilizza spesso la tecnica dell’espianto-trapianto culturale, e questo di tanto in tanto può essergli fatale. Il “populismo” odierno per esempio è una crisi di rigetto delle masse che non sanno che farsene delle “nuove libertà” e vogliono riprendersi quelle vecchie, troppo frettolosamente rottamate dalla confraternita planetaria che controlla ogni varco d’accesso ai padiglioni riservati dell’arte e della letteratura, della scienza e dell’università, del cinema e delle agenzie sovranazionali.
Anche una grossa parte della Chiesa Cattolica (istituzione secolare), come già avvenuto per quelle protestanti, ha subito il fascino-ricatto del pensiero unico. Lo ha subito pesantemente nel corso degli anni ’60 e per tutto il decennio successivo, giungendo oggi, alle prime avvisaglie di cedimento del monopolio progressista, a sentirsi in dovere persino di correre in suo soccorso.
Caro Antonio, ti illudi che le masse non sappiano che farse delle nuove libertà. Se le tengono ben strette, ma al contrario ne vogliono altre, ben più egoistiche!!
Mentre quella che tu definisci “sinistra” (che altro non è che la socialdemocrazia) ha sempre tentato un connubio tra libertà personali (qualcuna contestabile ) e responsabilità collettive, questo nuovo populismo si vuole tenere ben strette le libertà personali che li riguardano (magari togliendo quelle che riguardano gli altri quando sono minoranza), ma vuole abdicare alle responsabilità collettive verso i deboli e gli ultimi.
Il risultato è : io e noi possiamo fare quello che ci pare. voi e gli altri no.
Gli eterosessuali parlano di quello che possono/non possono fare gli omosessuali.
Gli anziani parlano dei doveri dei giovani
I giovani parlano dei diritti da togliere agli anziani
Chi non ha figli e magari manco è sposato predica su quanto è bello ed obbligatorio fare tanti figli
Chi è felicemente sposato e chi non è sposato parla di come è bello e facile mandare avanti un matrimonio anche se è pieno di problemi.
Chi ha avuto la fortuna di nascere in occidente (senza alcun merito) detesta chi osa spostarsi in occidente.
E chi ha tanti figli ..chi ha tanti figli….vabbè…non conta nulla…perchè tanto chi ha tanti figli sono 2 gatti. Gli altri (che ne hanno 1 o 2 al massimo) ne parlano come se fossero 8 o 9.
In compenso ci si vuole riappropriare anche delle vecchie libertà , tipo molestare le donne senza essere troppo disturbati (“manco un complimento si può fare”) oppure chiamare i gay con il nome che inizia per “Fr.” senza passare per omofobi (che anzi…è una parola di cui si disconosce l’esistenza).
Questo è l’uomo del futuro caro Antonio. Di Dio se ne parla e basta, ma guai a seguirlo davvero : tutti sedicenti cattolici, senza essere cristiani.
Vedo che già vi siete scelti gli eroi dell’oggi (a partire da Fontana). Eroi senza aver fatto nulla.
tutti sedicenti cattolici,…
In effetti, a leggerti vien da pensare: può essere cattolico uno che si esprime così? Anzi, a pensarci bene, certi ragionamenti sui cristiani portano dritto dritto al mondo dell’Anticristo, che non è il diavolo ma colui che “realizza alla lettera l’esortazione evangelica: amerai il prossimo tuo come te stesso”, “capace di fare tutto correttamente nell’ambito dei limiti visibili dell’esperienza e della ragione umana” (Raffalt), “un filantropo, pieno di compassione” (Solov’ev).
Questo mondo dell’Anticristo è già qui col suo Pensiero Unico, che non è un pensiero rozzo, infatti “Il mondo moderno non è cattivo; in un certo senso è fin troppo buono”, è un mondo in cui “Le virtù sono impazzite”, pieno di “virtù incontrollate arrecanti danni terribili” (Chesterton).
E’ il mondo che si è inventato le famiglie arcobaleno, un mondo che vuole tutti felici e nega per legge a un bambino il diritto a avere un papà o una mamma, un mondo che si indigna se un neoministro ha il coraggio di difendere alcune essenziali (e lampanti) verità…
Caro Antonio, l’unica verità certa è che per fare un bambino servono un padre e una madre biologici.
Il resto è una costruzione antropologica umana, e per chi crede il Dio, un progetto di Dio . Ma se questo progetto fosse rigidamente limitato per tutti alla famiglia “tradizionale” (padre/madre) , sarebbe impossibile capire come possano esserci persone equilibrate benchè allevate da un solo genitore, o in una casa famiglia, o dai nonni perchè orfani, o dagli zii o da un fratello più grande, o nelle altre mille forme che la vita reale (e non la teoria) costruisce attraverso mille rivoli di vita vera.
A nessuno verrebbe in mente di dire che per, queste persone, il proprio nucleo famigliare non fosse quello zio, o quel parente lontano (magari omosessuale), o quella/quelle persone che comunque li hanno accolti e trattati da figli. Quella per loro è “famiglia”, e non è certo una frase di un ministro a cambiare questa realtà (e questa che è realtà).
E sarebbe altresì impossibile capire come persone nate invece in famiglie tradizionali formalmente perfette siano poi diventate serial killer, mafiosi o ladri.
Da questo a consentire l’adozione indiscriminata a coppie dello stesso sesso ovviamente ce ne passa, ma solo perchè tali coppie potrebbero far affidamento su uteri in affitto (come peraltro già fanno le coppie etero, senza che nessuno dica nulla).
Ma è fuor di dubbio che un ragazzo o una ragazza che si trovino a vivere con un genitore e la sua compagna/compagno dello stesso sesso, magari per molti anni , che da quest’ultimo vengano amati, accompagnati a scuola, aiutati nei compiti, nutriti, vestiti e quant’altro accade nella vita di tutti i giorni, diventino col tempo “famiglia” , ed anche questo con buona pace del neo-ministro, che tra poco tempo non sarà più ministro, mentre invece queste persone continueranno a vivere la propria esclusiva vita , con gioie e dolori. Il ministro passa, la gente resta.
Per il resto delle tue elocubrazioni, confesso di essere poco preparato e poco degno di avversarle in alcun modo, e certamente avrai ragione.
Mi limito a pensare che se il mondo dell’anticristo è quello di chi (ti cito)
!!!“realizza alla lettera l’esortazione evangelica: amerai il prossimo tuo come te stesso”, “capace di fare tutto correttamente nell’ambito dei limiti visibili dell’esperienza e della ragione umana” (Raffalt), “un filantropo, pieno di compassione” !!!, be allora il modo del Cristo è quello di colui che se ne frega del prossimo , e che di fronte a visibili ingiustizie o dolori si lava le mani e che non ha compassione ?
Credo che certe dotte citazioni , quando estrapolate da un contesto a cui certamente l’autore iniziale faceva riferimento, diventino soltanto degli ossimori, o …..per essere un pò più comprensibili…delle dotte fregnacce.
D’accordo con te MenteLibera65: certe citazioni slegate da un contesto ed usate come una clava a proprio consumo solo per giustificare una posizione, sono inconsistenti e di nessun costrutto.
Ricordiamo, dal Vangelo di Matteo, che nostro Signore “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni” : ama tutti a prescindere dalla appartenenza a qualsiasi confessione o non confessione; ed i cattivi non e’ poi detto che siano le cosiddette famiglie arcobaleno.
Anche queste @Roberto sono citazioni fatte a capocchia che servono solo a portare a credere che non ha alcuna importanza quali siano le singole scelte dell’Uomo…
Il Signore sempre ama, sempre perdona, sempre tutto va bene… peccato non sia così.
Il Signore sempre ama, sempre perdona chi riconosce e si pente dei propri peccati, sempre tutto va bene è semplicemente una menzogna.
Il punto poi non è AFFATTO stabilire chi siano i “buoni” e chi i “cattivi”.
“ma solo perché tali coppie potrebbero far affidamento su uteri in affitto…”
No, non è solo per questo e se non te ne rendi conto sei tu che finisci per dire “fregnacce”.
Per te a quanto pare che un figlio/a cresca all’interno di una coppia omosessuale non fa problema, basta ci sia l’ammmore.
Non fa problema che si configuri un’educazione che si sviluppa in quella che è una “struttura di peccato”.
Non fa problema che il modello di unione che si presenta a questi figli – e non solo – sia ovviamente (e per lo più tenacemente in chi arriva a pretendere figli in queste unioni) una unione completamente fuori del progetto di Dio sull’Uomo (che guarda che è per TUTTI non è questione di “rigidamente limitato a…”).
Che per forza di cose chi vive in simili situazioni accetti e trasformi queste unioni in “famiglia” non c’entra un bel nulla… anche la “famiglia mafiosa” si definisce tale e chi ne fa parte vi si riconosce, e che figli genera? (di norma, l’eccezione non fa la regola)
O perché un figlio/a è accudito in una famiglia mafiosa non deve da questa essere allontanato perché non viva poi di ciò che gli viene insegnato?
Il problema è che chi ragiona come te (che si dice cattolico ma con una tale smania di vedere tutto buono in ciò che sta in quella che chiami “vita reale”, da perdere il senso delle cose che vanno oltre il tangibile), non può che non accettare e vedere il paragone che sto facendo a mo’ di esempio, perché la mafia è certamente da condannare, i comportamenti omoerotici e tutto ciò che ne deriva, assolutamente no (ma non mi pare sia ciò che la Chiesa insegna).
Tutti gli altri “rivioli della vita” in cui un bambino/a può crescere, non hanno nulla a che fare con le realtà di coppie omosessuali che “decidono” di avere (proprio nel senso fare proprio) un bambino.
Qualunque orfano è nato e sa di essere nato, da un padre e una madre, anche non li avesse mai conosciuti, anche non fossero loro ad educarlo…
Certo che la vita delle persone resta ma resta in una prospettiva eterna, se ci limitiamo a quello che qui resta, al dirci “va tutto bene”, basta tu sia “un po’ buonino”, non occorre tu combatta contro il tuo peccato, non occorre che tu cerchi di comprendere e seguire la Volontà di Dio, di incontrare Cristo, unico vero, concreto (cioè reale) bene per l’Uomo… no non serve.
E’ solo un dippiù per gli “ultracattolici”, schiera di esaltati di cui certamente tu non vuoi far parte.
Bariom, mi fa specie che anche tu, che conoscevo come commentatore equilibrato, ti allinei per una volta alla confusione che molti fanno tra fede religiosa e leggi dello stato.
Se ho ben capito tu saresti per togliere i figli , nati magari da una precedente relazione di uno dei due, alle coppie dello stesso sesso. Questo secondo il principio che in analogia ai casi di famiglie mafiose o criminali conclamati, queste coppie trasmetterebbero principi sbagliati ai questi figli.
Quindi saresti pronto a sottrarre un figlio(magari di 4 o 5 anni, perfettamente in grado di capire) , all’amore della propria madre o del proprio padre biologico. E’ esattamente la cosa che critichi dell’utero in affitto.
Li una madre, per sua natura “indegna” , è pronta a “vendere” il frutto del suo ventre, e tu la costringeresti a riprenderselo, per il bene del figlio.
Qui invece lo stesso figlio sarebbe sottratto alla vera madre o padre (che non hanno commesso reati), sempre per il suo c.d. bene.
Il diritto di nascita che vale a singhiozzo, e le madri o padri omosessuali trattati come se fossero criminali comuni o persone socialmente incapaci di intendere e di volere.
Questo secondo un principio religioso, che però non trova alcuna conferma reale sul piano sociale, non essendo in alcun modo dimostrabile che i figli cresciuti in coppie omosessuali abbiamo particolari turbe o problemi di alcun tipo, che li distinguano dagli altri. Cosa che invece è certamente vera per i figli cresciuti in coppie violente, drogate, etc etc .
Spero di aver capito male, e ti invito ad esprimere più compiutamente il tuo pensiero, nel caso io abbia capito male.
Ti ricordo infine che le leggi dello stato devono trovare applicazione per chiunque, cattolico, ateo, musulmano o menefreghista che sia, e che il trauma di sottrarre un figlio al proprio genitore è , per il figlio, talmente importante che è una procedura che viene adottata soltanto in casi davvero estremi di maltrattamenti o di incapacità di mantenimento.
Il fatto che un omosessuale,cattolico debba attenersi a quelle che sono le indicazioni della chiesa in fatto di morale, non significa che tutti gli omosessuali lo debbano fare, ne significa che sia dimostrabile e opponibile in modo scientifico che le istanze sociali cattoliche siano certamente buone.
L’esistenza di certe realtà è fattuale , anche se in italia questa parola è poco usata e poco amata, perchè noi buttiamo tutto in politica e qualsiasi cosa diventa “opinione”. E allora dobbiamo far finta che vietare una fatto significa eliminarlo, che costringere a fare qualcosa significa automaticamente che tutti la facciano. Quando le leggi vanno a toccare realtà sociali diffuse, sono le leggi che sono destinate a soccombere o a non essere rispettate. Questo vale per la prostituzione come per il gettare per terra le cartacce o mettersi la cintura di sicurezza. I fenomeni debbono essere combattuti dal punto di vista culturale ed etico e se la cultura ed etica cattolica (che in teoria ha dietro Dio) , è superiore, allora si imporrà senza obblighi ne divieti. Altrimenti soccomberà. Chi pensa di imporre la fede per legge vive in un altro secolo, o forse millennio, e non ha capito che le fede o è libera (con tutti i rischi che questo comporta) o non è fede.
Cari Mentelibera & Roberto,
Citazioni fuori contesto? Per niente.
Il contesto è proprio questo, quello che oppone il perfetto equilibrio di tutte le virtù insito nell’ortodossia cristiana al rozzo relativismo di tutte le eresie, compreso il laicismo umanitario del libero-pensiero. Tutte le eresie rompono l’equilibrio morale sembrando ragionevoli, ma le più pericolose sono quelle che si avvicinano molto alla verità per poterla meglio ferire, sono quelle amate da Satana.
L’Anticristo ama il suo prossimo come se stesso, non ama Dio. Ama tanto il se stesso “libero e liberante” e il prossimo suo “come se stesso” che il suo scopo nella vita diventa l’ossessione di poter governare il mondo per salvare l’umanità da ogni sofferenza. Consegnando tutto il potere nelle sue mani, il mondo si accorgerà che senza Dio (con certe Sue assurde pretese e quei fantasiosi Dogmi) si vive bene, si vive liberi e felici, nella pace e nell’abbondanza materiale.
Ecco perché Chesterton a un certo punto del suo Ortodossia dice “Quello che ci turba in questo mondo non è che sia un mondo irragionevole e nemmeno ragionevole; quello che ci turba è generalmente che sia un mondo quasi ragionevole ma non completamente.”.
Esattamente come il mondo dei modisemicattolici da voi qui difeso.
Questo modo di pensare serve solo per denigrare quella parte di mondo che, pur non credente, cerca di fare del bene al prossimo (pur con tutti i suoi limiti), cercando di avere comunque una etica, seppur umana e limitata al visibile ed al futuro del visibile.
Poichè non si può ammettere che alcuni possano agire, spinti da retta coscienza , per aiutare gli altri contro i propri interessi diretti, allora bisogna che in qualche modo si dica che la loro azione nasconde l’opera del demonio.
Eppure anche il Catechismo della Chiesa Cattolica (uno dei libri meno letti dai cattolici) , afferma al 340 che “« quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l’influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna ».
D’altra parte ogni giorno a messa sentiamo “e pace in terra agli uomini di buona volontà” (e non “e pace in terra ai cristiani)
Il problema forse è che tanti, troppi, cristiani non compiono con le opere la volontà di Dio, ed allora c’è necessità di minimizzare, anzi, stravolgere il significato delle opere fatte da altri.
Alcuni sono talmente in regime di giustizialismo con Dio (io ti obbedisco e tu mi devi salvare) che non possono ammettere che altri siano salvati per grazia.
Per loro vale la parabola degli operai dell’ultima ora (anche il vangelo è poco conosciuto purtroppo, o meglio diciamo che spesso è maliziosamente interpretato):
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
Quindi spero Chesterton abbia pensato anche ad agire nella propria vita personale secondo il progetto di Dio su di lui, in ogni azione quotidiana, e di fronte alle croci serie non si sia invece comportato come il mondo. Se infatti non ha fatto così, avrebbe fatto meglio a concentrarsi su se stesso invece di cercar la perfezione negli altri, ed a mettere in dubbio o criticare la grazia di Dio verso alcuni. (togliete la trave dal vostro occhio, e sarà facile togliere la pagliuzza dall’occhio altrui).
@Bariom Ma vedi, la società è talmente secolarizzata che ormai solo nella nostra patria ci stanno oltre un milione di coppie che vivono more-uxorio (quindi già solo per questo in condizione di peccato…); tra i ragazzini/e, esiste “l’amicizia erotica”, ovvero si accoppiano senza stabilire necessariamente almeno una relazione sentimentale: si piacciono e “lo fanno”.
Sono questi i tempi ventilati dal principe del paradosso?
Oppure erano migliori i tempi andati? Gia’ nel XVI° secolo, una grande mistica e Santa, Maddalena de’Pazzi, in una lettera si lamentava della lascivia dei costumi, denunciando la deriva libertina della società, dimentica di Dio.
Tornando a Chesterton, almeno ai tempi della sua età più verde in tarda età vittoriana, bastava una vaga accusa di omosessualità per essere messo ai ceppi; oggi, per contro, un cardinale che fu’ in predicato di diventare Papa (il compianto arcivescovo di Milano Martini), si pronunciò affinché alle coppie gay venissero riconosciuti certi diritti.
Voglio dire, in conclusione, che il cristiano invece di temporeggiare contro la nequizia dei tempi e puntare sempre il dito contro taluni che non vivono nell’ortodossia e nemmeno hanno il puntiglio o l’ossessione della Signora Miriano per l’Humanae vitae, farebbe bene a guardare alla trave nel proprio occhio; vivere con convinzione la propria fede e non arrogarsi il giudizio circa i costumi di altri fratelli che, seppur “libertini”, sono degni non “dell’ammorre” ma del puro amore di Dio.
Lo scopo del cristianesimo è la pienezza dell’amore di Dio e consequenzialmente del prossimo e non l’astenersi da peccati e l’arrogarsi nel giudicare quelli altrui, quand’anche evidenti.
Persino il grande C.S. Lewis ha riconosciuto che esiste un “contributo specifico” del cristianesimo alle malefatte umane: quante volte e’ stata inflitta all’eretico una pena su questa terra al fine di “redimerlo” e salvare così la sua anima?
Quanta gente é stata arsa viva o trucidata a “fin di bene”?
Non usiamo pertanto il Cristianesimo come una clava contro chi, per svariate cause, non vive il Vangelo secondo la nostra prospettiva o sentire.
Ciao Bariom😚
Ciò che invece sembrate non voler comprendere tu e Mentelibera, che in questa querelle sembrate allineati, è che non si tratta di usare nessuna clava né di giudicare alcuno come persona, mentre altrettanto fate voi che vi affrettate a giudicare questi o quelli di giudicare il prossimo!
Si tratta di giudicare fatti e comportamenti e si peccati e il Cristiano giudica, ha il dovere e il discernimento di giudicare tutto.
Perché giudicare tra il bene e il male, giudicare e discernere tra ciò che è buono per l’Uomo e ciò che non lo è, è un servizio reso all’Umanità, il servizio che da sempre la Chiesa rende all’Uomo e per il quale in ogni tempo e luogo è stata invisa ai più, quando anche non perseguitata.
Non fu tagliata la testa a Giovanni perché si azzardò a dire ciò che non era lecito fare persino al re?
Ecco oggi mettereste Giovanni tra gli accusatori (ingiusti) del peccato altrui e forse, se guardiamo a certe esternazioni di Cristo, sarebbe da voi accusato di usare la Parola come una clava.
Ma la Verità è un grande servizio e se qualcuno se ne scandalizza me ne dolgo, ma la Verità tale rimane… poi ci sono quelli timorosi che altri si scandalizzino o se ne abbiano a male. Che ne sapete voi di come viene accolta la Verità da costoro? Chi vi ha eletto a paladini del risentimento altrui?
Oppure ditemi, la sodomia non è forse abominio agli occhi di Dio? A chi la pratica si può forse affidare in coscienza l’educazione di chichessia?
E certo che con la sodomia non abbiamo certo esaurito i gravi peccati dell’Uomo, ma tanto per restare in tema…
A costoro siamo chiamati a dire il vero con tutto l’amore possibile, ma fermi in ciò che Dio vuole da qualunque peccatore, cioè che si converta, rifugga il suo peccato e viva o cosa?
E chi vi dice che la stessa radicalità io non applichi alla mia vita sapendo che se il mio occhio mi è di scandalo è meglio che io me lo cavi, piuttosto che entrare nella Geenna con entrambi gli occhi.
O forse che non benedirò chi, trave o pagliuzza che porti nel proprio occhio, mi mostra il mio errore laddove fossi accecato dall’inganno?
Ciò non fa certo di me una santo, ma semmai uno che sa quanto il proprio peccato può allontanarmi dall’Unico Sommo Bene, può mettere a rischio l’anima mia.
Quindi non mi venite a fare prediche su ciò che posso o non posso giudicare, perché giudicare vuol dire separare per la mia vita e per amore della vita di mio fratello (chiunque egli sia), ciò che è luce da ciò che è tenebra. Oggi poi in un mondo che sempre di più rifiuta la Luce e cerca di vendere per luce ciò che è tenebra.
Voi non vi volete esporre per timore di cosa? Di offendere qualcuno?
E così andate offendendo coloro che dovreste chiamare Fratelli, presi dalla smania di versare melassa sulle ferite di chi dal peccato è ferito, quando c’è da usare il sale (sale di biblica memoria, non a caso, che brucia si, ma risana e preserva dalla corruzione).
Scambiando continuamente chi dice “questo non è buono” per chi dice “costui non è buono” e a vostra volta condannandolo.
O improvvidamente, fare di tutta l’erba un fascio, perché è certamente vero che i farisei ancora oggi esistono e anche chi vorrebbe accender roghi, ma siete incapaci di distinguere costoro da chi agisce con zelo perché charitas christi urget nos (come Mentelibera che si fa specie di me che diceva di “conoscere”… se “conosceva” allora doveva dare giusto peso e senso alle mie parole, facendole rientrare in ciò che diceva di conoscere, mentre ciò che cerca continuamente è l’appiglio del dire malevolo o contrario alla carità che serve lui per ribadire i suoi concetti. Quindi Mentelibera, lascia perdere non dire che mi “conoscevi come”, semplicemente non mi conosci, come in fondo pochi in queste virtuali dispute possono dire di conoscersi)
Vi lascio al vostro soppesare l’altrui, che è molto più vicino questo si al giudizio, di quanto non lo sia argomentare su fatti e costumi dove non si tocca persona alcuna, ma si cerca di arrivare al cuore del problema, che altro no è che il cuore dell’Uomo. (Che sinceramente Mentelibera, di nuovo per te, delle “ragioni di uno stato” di una – cosiddetta – società civile, poco me ne importa se contraddicono apertamente che che è buono per l’Uomo secondo la Volontà di Dio, perché se contraddicono ciò che è buono, allora è semplicemente un male.)
Lascio a voi il gioco sulle sfumature, ma attenzione che a forza di “sfumare”, resta più fumo che altro, un fumo che di nuovo offusca la Luce.
Bariom…non mi pare che tu abbia risposto alla domanda specifica che ti avevo fatto : Saresti d’accordo a sottrarre i figli dalla patria potestà del padre o della madre biologica, se questo o questa convive con una persona dello stesso sesso ? (rispondere se possibile con un SI o un NO).
Per quanto riguarda i peccati , è sempre interessante vedere come per certi cattolici si sia ormai consolidata la classifica della gravità dei peccati stessi. serie A, serie B e serie C. L’omosessualità è sempre un peccato di serie A, mentre furti , truffe, maltrattamenti vari, evasione di imposte ed impoverimento delle persone sono in serie C.
Dei 4 peccati “che gridano vendetta agli occhi di Dio” (omicidio volontario, peccato impuro contro-natura, oppressione dei poveri e defraudare della giusta mercede gli operai) i primi due sono decisamente in serie A fissi , gli ultimi due ormai manco vengo più confessati perchè ritenuti robetta.
Per quanto riguarda il peccato di sodomia , a cui fai riferimento, è la conferma dietro certe dissertazioni teologiche si nascondono caratteristiche omofobiche. Resta sempre più grave, infatti, l’omosessualità tra due maschi (che orrore!!) che quella tra due donne, a conferma del fatto che dell’omosessualità si percepisce soltanto l’aspetto sessuale (magari quello più esteticamente fastidioso, tra uomini) mentre si ignora totalmente l’aspetto affettivo. Di fronte a questa negazione della realtà c’è poco da fare, per fortuna non tutto il mondo cattolico legge la realtà in modo così ideologico, ed il cristianesimo non è una religione statica ma dinamica (il tempo vale più dello spazio). Le istanze più estreme del mondo omosessuale (l’adozione, l’utero in affitto, etc etc) sono il rovescio della medaglia dell’omofobia. Avendo prodotto, con questi atteggiamenti , una generazione di omosessuali sostanzialmente atei
Se Guzzo me lo consente, vorrei aggiungere al commento precedente una mia piccola riflessione personale sullo scontro che oppone cattolici di opposte tendenze nel giudizio sui fatti. Sarà l’ultimo, lo giuro!
Tra Gesù Cristo (il Verbo incarnato) e un qualsiasi Anticristo c’è una somiglianza straordinaria ma è solo apparenza, i due messaggi sono di fatto agli antipodi: Gesù parla a te perché tu creda e credendo possa incamminarti sulla strada della santità; l’altro fa politica, vuol costruire la società amorevole dove nessuno soffra e a tutti sia dato ciò che desiderano. Rarissimamente Gesù si interessa di problemi sociali, lo fa opponendosi alla lapidazione dell’adultera, non per insegnare a quegli uomini una falsa misericordia ma l’umiltà davanti a Dio, come lo fa cacciando i mercanti dal tempio, o parlando delle tasse e commentando fatti di cronaca.
Certamente Gesù ha (e Lo sa bene) delle “pretese” talmente radicali che risultano impraticabili sul piano sociale, ma sono una sfida sul piano individuale, e tutta la Sua predicazione è una provocazione in tal senso. Prendiamo ad esempio il famoso passo in Matteo 5,39-45 “…non opporti al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello”: Si tratta forse di politica? di un insieme di nuovi precetti? No, si tratta di proposte concrete per un percorso di santità individuale.
Ecco perché, da una prospettiva cristiana, le leggi che regolano la vita delle società, se per un verso non possono contraddire la Verità, per altro verso possono (e a volte devono) discostarsi dalla radicalità evangelica per essere politicamente sostenibili.
@Bariom – Vale il salmo 102, e Dio non ci giudicherà secondo i nostri demeriti. Siamo tutti indefessi peccatori e anche se nell’atto di dolore promettiamo di non offendere mai più il Signore Dio nostro, ecco che prontamente ci ricaschiamo. Conta solo amare il prossimo nostro per quello che é, senza imporsi ma esercitando le virtù evangeliche e costituirsi come esempio.
Ricordiamo, per inciso, che Gesù perse le staffe solamente contro i mercanti del tempio e pure contro i farisei che della legge si riempivano la bocca ma poi erano peccatori come e più degli altri, alla stregua dei tanto deprecati pubblicani.
PS: fai abbravo!😉
@Roberto, ciò che dici sposta di ben poco ciò che ho scritto.
Buona Domenica.
P.S. fai il bravo anche tu, per quanto sta a te 😉
Buona settimana, caro Bariom 🙋♂️
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