13 marzo 1793. Dice niente? Fu l’inizio della prima guerra di Vandea, che vide non aristocrazia o nobiltà bensì il popolo della Francia nordoccidentale insorgere contro il governo rivoluzionario, dopo averne subito per anni i soprusi. Infernale la risposta dei giacobini i quali, fra l’agosto e il novembre 1793, vararono – cosa che neppure i nazisti fecero con gli ebrei – ben tre leggi per programmare lo sterminio dei vandeani. Così, da fine gennaio (a guerra vandeana conclusa nel dicembre 1793) fino a luglio 1794, furono eliminate 117.000 persone, oltre il 70% delle quali donne. In quello sterminio, i giacobini inventarono le camere a gas sigillando alcuni edifici riempiti di esalazioni tossiche e infierirono sui cadaveri utilizzando poi il grasso dei corpi per ungere le ruote dei carri. Come mai a scuola questa storia non vi fu raccontata? Semplice: perché i vandeani erano cattolici. Molto. E gli orrori, nell’era del politicamente corretto, non sono tutti uguali.

Giuliano Guzzo

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«Giuliano Guzzo accumula una serie impressionante di dati per mostrarci una realtà che ignoriamo. Dimostra che il Maestro non ha esaurito le carte da giocare» (Rino Cammilleri)

«Un prezioso manuale con corrette interpretazioni su moltissime tematiche. Può senz’altro contribuire a trasformare la “fede liquida” in una “fede forte”» (Unione Cristiani Cattolici Razionali)

«Un libro che mancava e che sfata montagne di pregiudizi sul cristianesimo» (Pro Vita & Famiglia)

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