Secondo i giudici di Strasburgo, le figure di Gesù e Maria sono lecitamente utilizzabili nelle pubblicità purché non siano «gratuitamente offensive o profane» e non incitino «all’odio». Una decisione che farà senz’altro indignare alcuni (stavo per scrivere «molti», ma meglio smetterla di sognare) eppure, a suo modo utile. Perché ricorda che la legalità ha definitivamente divorziato dalla giustizia, e perché scoperchia una volta di più il nostro odierno degrado, con l’incapacità – pure da parte di una Corte tanto illustre – di comprendere come lo spot che si serve del sacro sia già blasfemo di suo, a prescindere, senza bisogno di espliciti sberleffi, bestemmie a caratteri cubitali o outing satanici.
Paradossale, poi, che il tutto venga giustificato in nome dell’immancabile «libertà di espressione». E la libertà dei cristiani di non essere offesi? Quella può andare a farsi benedire, evidentemente. Perché oggi, si sa, il consumatore viene prima del credente, anzi forse egli è il solo vero credente rimasto, quello non cerca la salvezza ma i saldi; che ha nel Black Friday il suo Natale e che, alla preoccupazione del peccato, antepone quella del parcheggio. Da questo punto di vista la sentenza di Strasburgo potrebbe essere letta, a ben vedere, come espressione della più rigorosa ortodossia religiosa. Altro che laicità: ad avere la meglio, qui, non è la pluralità del pensiero, ma il monoteismo del Mercato.
Il peggio però potrebbe ancora venire. Lo scrivo perché nel 1973, ad argomentare criticamente sulle implicazioni degli allora «jeans Jesus» e del loro slogan – «Non avrai altri jeans all’infuori di me» -, era un pensatore geniale e maledetto come Pasolini. Oggi invece, con l’impossibilità di condannare ogni cosa tranne chi ritenga vi sia ancora qualcosa da condannare, è solo questione di tempo prima che un opinionista perbene, magari pure cattolico, intervenga per spiegare, a sproposito, che il mercato di articoli religiosi già esiste e che comunque non è più tempo per dividere ma di discernere anche perché, se è stato in una mangiatoia, Gesù starà benissimo pure in un poster. Esagero? Magari. Le vie del Signore sono infinite, ma anche quelle dell’idiozia non scherzano.
*****
«Un passo gigantesco oltre la sociologia» (Tempi)
«Bellissimo libro» (Silvana de Mari, medico e scrittrice)
«Un libro che sfata le mitologie gender» (Radio Vaticana)
«Un’opera di cui ho apprezzato molto l’ironia» (S.E. Mons. Luigi Negri)
«Un lavoro di qualità scientifica eccellente» (Renzo Puccetti, docente di bioetica)
Ordinalo in libreria oppure acquistalo subito su Amazon
Io ricordo la pubblicita’ di quella marca di jeans con lo slogan “chi mi ama mi segua” ed il relativo esteso disappunto nella comunita’ parrocchiale che frequentavano. I piu’ anziani erano veramente costernati per un’atteggiamento che ritenevano essere una vera e propria blasfemia. Credo, che intervenne anche la magistratura a tal uopo, perche’ fu presentato un’esposto.
A tutt’oggi, costituisce reato ingiuriare Visnu’ ma non la Madonna, in quanto la madre di Dio non e’ nemmeno considerata divinita’, per cui di che ci si meraviglia se, proditoriamente, taluni si servono delle sacre effigi per le loro variegate finalita’?
Uhm. Sinceramente per me un’offesa peggiore è stata introdotta quando cantanti e personaggi famosi “modaioli” hanno introdotto l’uso delle croci (collane, bracciali, orecchini, eccetera) come decorazioni “alla moda”, più o meno “dark”, e/o comunque sempre in senso pagano, svuotato di qualsiasi senso della fede. Croci anche molto grandi indossate come bijoux da palesi e dichiarati non-credenti.
Ormai ci siamo tutti abituati a vederli ovunque, in qualsiasi negozietto di abbigliamento o al centro commerciale… anche nelle bancarelle dei mercatini in materiali plasticosi cinesi.
Il Gesù-hippy qua sopra? Mah… Se non mi dicevate che rappresentava Lui, io non l’avrei riconosciuto. Maria? … Boh.
… e poi, coi tatuaggi? (erano vietatissimi!!).
A parte gli scherzi: se qualche ignorante vede Gesù e Maria in quelle due figure… mah… può essere, magari con un vago ricordo che riguardino una qualche religione, ma secondo me è più probabile che si domandi “e chi sarebbe questo Gesù?”. In entrambi i casi: il problema è molto ma molto antecedente.
Il cartellone pubblicitario rappresenta solo la fase finale.
Scusa Francesca, ma quei personaggi col nimbo chi dovrebbero rappresentare se non le figure piu’ sacre ai cattolici? Io trovo il tutto degradante e avvilente: un uso improprio e dissacrante di due figure che dovrebbero rimanere inviolate e lasciate nel loro logico contesto. Se non altro, almeno per rispetto verso i devoti.
È appunto un uso improprio nella testa del pubblicitario sicuramente, ma nella testa di chi guarda … forse anche no.
In quei due tipini pallidi da settimana della moda milanese io ci vedevo degli indossatori di prêt-à-porter con un neon dietro.
Insomma, se tutti stavano zitti forse in 4 gatti se ne accorgevano, di cui 3 avrebbero chiesto “ma chi? Gesù il filosofo ebreo? – e quella accanto chi sarebbe?”. Come dire: c’è troppa ignoranza in giro per riuscire a fare passare un messaggio provocatorio di quel tipo. Il senso del sacro è già tutto distrutto. Difficile spaccarlo di più.
Ripeto: io ho trovato molto più blasfeme, fin dal loro primo apparire, tutte quelle croci indossate da non-credenti e da certi cantanti o attori/attrici alla moda che tutto rappresentavano fuorché la cristianità. E quindi le indossavano come “decorazioni”.
Perlomeno tutte quelle croci e crocette portate da attrici e cantanti, non sono indossate al contrario, perche’ in ambito musicale succede anche quello e, allora, e’ proprio un’altra musica.
È ovvio il non detto della sentenza arrivata dalla loggia bruxellita: simboli e immagini religiose sono impiegabili, in pubblicità e non solo, esclusivamente se cattolici.
Voglio vedere come finisce il primo che ci mette dentro qualcosa di caro a giudaismo o islamismo…
Ma, guarda Luigi, per quanto riguarda i fratelli maggiori si sono già de-sacralizzati da soli.
Ti linko ad esempio un video uscito per Pasqua (Pesach) di un paio di anni fa… Una specie di carnevalata che, confesso, ha fatto ridere anche me … ad un certo punto vedi gli ebrei che scappano dagli egiziani col trolley
e facezie varie. Se tu pensi che in teoria per loro quello è l’evento annuale più importante… e che quei ragazzi non sono un’eccezione nello scherzarci sopra…o nel considerarlo un semplice pranzo in compagnia.
Sugli altri monoteisti invece concordo: non credo che qualcuno osi provarci.
Anche perche’ chi ci ha provato, ha fatto una brutta fine. Ma pure da noi, non vige il detto “scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”?
“per quanto riguarda i fratelli maggiori si sono già de-sacralizzati da soli”
Lo so, accadde venti secoli fa (quanto agli Islamici, non lo sono mai stati, sacrali).
Infatti – scrivendo “qualcosa di caro” – intendevo appunto “caro”, non “sacro”.
Io invece mi permetto di elogiare il coraggio di coloro che hanno prodotto questo spot: ci hanno messo Gesù e la Madonna sfidando le ire dei violenti cristiani, mica ci hanno messo Maometto in jeans; questo sì sarebbe stato facile e sicuro dal momento che taluni gruppi afferenti alla religione musulmana sono così tranquilli e pacifici…!
Scherzi a parte, dispiace notare che si può prendere in giro la religione cattolica ma si condanna chi prende in giro quella musulmana, nei confronti della quale si predica a tutti i livelli rispetto assoluto.
Io non sottovaluterei quello che sta accadendo. Mi piacerebbe sentire qualche parola forte anche dai nostri pastori che si svociano nel predicare il rispetto della religione musulmana ma non dicono una parola sul costante vilipendio di quella cattolica e che piangono i “martiri” musulmani della violenza musulmana dimenticandosi o sorvolando sui martiri cristiani della violenza musulmana o perpetrata da altre “religioni”.
Io francamente mi vanto di appartenere ad una religione che non uccide o punisce chi usa i simboli sacri in modo improprio.
E’ un segno di debolezza e di insicurezza offendersi e schernirsi per queste cose.
Chi crede veramente in Dio, creatore di tutto quello che ci circonda e Signore dell’universo e del tempo, sa che non è con l’immagine caricaturale dei simboli Cristiani che si può minimamente scalfirlo.
Pensiamo piuttosto a come testimoniare la nostra fede concretamente con la vita di tutti i giorni, improntata a fare delle scelte nelle quali ogni cosa importante viene valutata alla luce del vangelo. Gli altri che guardano potranno anche sorridere delle immagini blasfeme, da di certo non sorrideranno quando ci vedranno non reagire alle ingiustizie, vivere in letizia anche le croci e confidare nella provvidenza senza pensare di fregare gli altri. Ne resteranno stupiti e diranno “questo è veramente un popolo diverso da tutte le nazioni”.
Da uno è venuta la fede e da dodici si è diffusa.
Ora invece temiamo anche la nostra ombra e ci lamentiamo sempre che lo stato o i governi o le leggi o la scuola o qualcun’altro non “protegga” la nostra fede, che se deve essere protetta dagli uomini evidentemente tanto fede non è.
Viviamo il cattolicesimo in occidente, dove nessuno ci impedisce di fare nulla.
Viviamo in città con mille chiese e mille sacerdoti, e ci lamentiamo di ogni contrarietà.
Ci sono cristiani che vivono in luoghi dove sono perseguitati, in diocesi di 1.000.000 di persone con due preti, e fanno la messa una volta l’anno. Dove i simboli cristiani vengono calpestati e vietati nel peggiore dei modi, eppure non si lamentano.
@MenteLibera65: Certamente dici bene quando affermi che quello che poi conti e’ la sostanza e non la superficialita’ e che la “grassezza” di certi atteggiamenti e immagini non aggiungano e nulla tolgano al credo dei fedeli. Pero’, ricordo che in un commento “da Berlicche” (manca il tuo contributo, sic!), citasti la “finestra di Overton”, per cui ti chiedo se tu non creda che questi puerili tentativi di svilire e, se vogliamo, ridicolizzare la divinita’, non siano un primissimo step per portare avanti, con gradualita’, un “progetto” piu’ devastante.
La finestra di overton viene citata troppo e spesso a sproposito. Un conto è quando c’è un disegno complessivo che mira a raggiungere un risultato attraverso passi progressivi ( e questo vale per le cose buone come per le cattive, perché la finestra è un meccanismo sociologico indipendente dall’argomento), un conto é quando (come in questo caso) vi sono delle iniziative singole che hanno come unico scopo quello di utilizzare un fatto o un personaggil per scopi economici.
E’ ovvio che tali utilizzi sonl figli di una desacralizzazione complessiva della società, come è pure ovvio che nel 2018 un cristiano adulto deve saper discernere gli atti volutamente anticristiani da quelli che invece lo sono incidentalemente e sfruttano lo “scandalo” per farsi pubblicità.
Tu sai quanto rifuggo il complottismo , che è un valido alibi per non rimboccarsi le maniche e scaricare sugli altri la nostra responsabilità nella evangelizzazione , il cui primo strumento sono i fatti concreti della nostra vita. Le parole senza fatti stanno a zero , ed agire e pensare da pagani mentre si professa essere cristiani, produce piu danni di mille immaggini beffarde o sacrileghe.
La societa’ in cui viviamo e’ ormai cosi’ secolarizzata che ridicolizzare le figure piu’ sacre ai cristiani non desta nemmeno piu’ indignazione nei cristiani medesimi quando, dovrebbe farlo. Eppure solo 250 anni, per inciso nel 1766, il cavaliere de la Barre ( Jean Francoise Lefebvre ), venne condannato al taglio della lingua, all’amputazione della mano destra ed al rogo a fuoco lento per aver canzonato i partecipanti di una processione in svolgimento…Che tempi infausti! (quali?)
“Le parole senza fatti stanno a zero , ed agire e pensare da pagani mentre si professa essere cristiani, produce piu danni di mille immaggini beffarde o sacrileghe”.
Peccato che però il cattolicesimo sia un et-et , non un aut-aut.
Quindi, se io dovessi indicare il male maggiore per un cristiano è proprio quello di ragionare aut-aut.
Comunque, le immagini “blasfeme” secondo me oggi sono preoccupanti più per il fatto che (già notavo più sopra) nessuno si accorge della blasfemia – perché nemmeno ha più presente l’immagine sacra (vedi arte sacra).
Dunque il preoccuparsi per l’ultima deriva, per la fase ultima, è un po’ inutile. Può essere in qualche modo apprezzabile, ma è abbastanza inutile.
Oggi si deve ricominciare tutto daccapo…
Come esempio cito un racconto di un sacerdote (che scrive in rete e di cui mi sfugge il nome) che qualche anno fa narrò di un bambino di circa 5 anni che a volte andava in chiesa con la nonna, quando per qualche ora pomeridiana era affidato a lei dai genitori (non praticanti). Quindi per riassumere: genitori non praticanti e nonna praticante ma probabilmente poco “parlante”. Ebbene: una volta il bambino che gironzola per la chiesa si avvicina al parroco e, indicando il grande crocifisso, gli chiede: “chi è quello?”.
È molto bello che il bambino l’abbia chiesto (le vie del Signore sono infinite) ma rendiamoci conto che oggi la situazione è questa.
Quindi: altro che scelta tra fede e opere. Questa disputa è materiale per “matusa” altrimenti chiamati “ex fricchettoni”.
Il problema della scristianizzazione sta molto più a monte.
Lo testimonio anche come catechista, e come amica di catechiste che accolgono i bambini delle prime classi elementari: tutte loro riferiscono che… è difficile capire da dove iniziare… Solitamente si parte pazientemente dal segno della croce che a 6 – 7 anni in maggioranza non sanno fare.
Immaginiamo quei bambini tra 10 anni, a 17 anni: secondo voi, secondo te Giuliano, vedranno la differenza tra l’arte sacra in chiesa (e anche qua ce ne sarebbero da dire!) e il capellone in jeans che secondo il suo autore sarebbe il tal Gesù di Nazareth (con un neon sulla testa) ?
Domanda per tutti. Soprattutto per gli amanti dell’aut-aut (che non è solo il Sig. Mentelibera).
È più blasfemo un cartellone pubblicitario come quello dell’articolo oppure una chiesa progettata e costruita con il tabernacolo espulso dal presbiterio e posto perifericamente in modo che, logisticamente, una grande parte dei partecipanti alla Messa debba darGli le spalle?
Quando io entro in chiesa e vedo Lui relegato là , imbucato in fondo a sinistra come dettaglio di una costruzione piuttosto grande, sto assistendo a una blasfemia più grave o meno grave del cartellone pubblicitario? Quando alla Messa in quella chiesa si vede gente che fa il via-vai al bagno (durante qualsiasi fase della Messa) , a “quanta” blasfemia sto assistendo? Più o meno del cartellone? Quando un prete (o un laico responsabile di “catechesi”) insegna che a Messa è SBAGLIATO inginocchiarsi alla consacrazione, perché l’inginocchiamento è “pagano”, e i veri cristiani NON s’inginocchiano al momento della consacrazione di pane e vino: sto assistendo ad una blasfemia più o meno grave del cartellone pubblicitario?
A mio avviso, le “blasfemie” iniziano proprio dalla negazione (tutta interna alla Chiesa) dei più elementari valori ed insegnamenti cattolici. Qui ho citato solo alcuni esempi ma credo che tutti voi potreste citarne a bizzeffe… E sono quelle bizzeffe che creano nella gente l’abitudine alla dissacrazione.
Io propendo per il cartellone pubblicitario. Almeno, chi si reca in Chiesa, al di la’ di ogni formalita’ (che comunque ha la sua importanza), qualche buona parola la sente e, magari, la mette pure in pratica. Chi ne rimane fuori, fa cose stravaganti e insulse…
👅👈
Se in chiesa t’insegnano che Gesù non vale neanche il “posto d’onore” e che inginocchiarsi davanti alla Sua Presenza Reale è paganesimo… va a finire che ti può capitare di assistere ad una Messa in cui mentre il sacerdote sta consacrando tu vedi una famigliola che si reca al bagno (che sta proprio alle spalle del prete, perché hanno appunto tolto qualsiasi sacralità a quella zona della chiesa). Non mi sembra tanto migliore della pubblicità di Gesù in jeans.
Oltre al fatto che si potrebbe sospettare una epidemia locale (cattolica?) di problemi alla vescica perché spostandosi di qualche chilometro in altre chiese i fedeli sembrano riuscire ad essere continenti per 45 minuti.
Scherzi a parte: stavamo parlando di arti visive e di dimostrazioni di rispetto per la cristianità. A mio avviso il rispetto parte (o non parte) dalle nostre chiese. Se dai le spalle a Cristo Gesù… ma te ne fregherà così tanto se è in jeans o in tallìt?
Si, me ne importa. Perche’ chi ti prende la mano senza trovare opposizione, prima o poi arrivera’ a metteri i piedi sulla testa. ln quanto alle quisquillie tra cristiani che riferisci, credo che con un poco di buon senso possano essere ricomposte.
Non trova opposizione perché quelle che tu chiami “quisquilie tra cristiani” sono già i piedi in testa a Cristo all’interno della SUA Chiesa.
A questo punto tu dai ragione al famoso prete che ha voluto omettere il Credo (e che tante polemiche ha provocato).
A questo punto tu dai ragione a chi promuove l’uso degli anticoncezionali all’interno della Chiesa.
Sono “quisquilie” tra cristiani, tanto quanto costruire il tabernacolo in modo che l’assemblea Gli dia le spalle, o predicare che inginocchiarsi davanti a Cristo, Presenza Reale, è roba da pagani (e ti tirano fuori anche i copia-incolla di antichi canoni conciliari che si riferivano a tutt’altro, PUR di non inginocchiarsi 2 minuti a settimana di fronte al Signore). …. Guarda che oggi il movimento dell’anti-inginocchiamento è abbastanza diffuso all’interno di vari gruppi guidati da vari “teologi” (o presunti tali). Se tu queste le chiami “quisquilie”… beh direi che ti sfugge il nesso con l’atteggiamento dissacrante che conduce ad accettare i cartelloni. Volendo, puoi anche fare un’indagine e vedere a quanti cattolici interessa oppure no questo argomento (del cartellone).
L’architettura sacra è un tema molto delicato, ma Francesca ha perfettamente ragione quando gli assegna un valore molto alto.
Attenzione però a non identificare nel solo tabernacolo il problema, ed a sottovalutare la complessità dell’argomento.
Fino al 1960 le chiese venivano progettate seguendo uno schema legato alla messa nella versione precedente, dove il sacerdote volgeva le spalle all’assemblea, la quale era lontana da lui e ancor più lontana dal tabernacolo posto alle sue spalle.
Ci vorrebbe un vero professionista del settore per spiegare nel dettaglio il significato di quella disposizione, ma avendo in passato parlato con più di uno di questi architetti, vi garantisco che anche quella era una rivisitazione un pò lontana dalle chiese delle origini.
In esse infatti l’assemblea era intorno al celebrante, e l’altare era più simile ad una mensa eucaristica, cioè una tavola. D’altra parte non è difficile vedere nelle chiese dei primi secoli la rappresentazione dell’eucarestia , corpo e sangue, pane e vino, come essenza centrale della celebrazione. “fate questo in memoria di me” è stato pronunciato durante una cena, a tavola, e non è affatto sacrilego recuperare il senso di “mensa” intorno al corpo di Gesù che si offre per noi.
D’altra parte il tabernacolo conserva l’avanzo delle ostie consacrate, ma a quei tempi non c’erano ostie ma pane vivo, e non c’era forse neppure la necessità di conservare nulla perchè nulla avanzava, essendo benedetto lo stretto necessario a garantire l’eucarestia dei presenti, che celebrano in comunità piccole dove tutti si conoscevano.
In una celebrazione dove il sacerdote si volge verso l’assemblea, il tabernacolo dietro l’altare produce l’effetto che l’unico a voltare le spalle a Cristo sia proprio il sacerdote.
Quindi le chiese col tabernacolo in fondo poco si addicono alla nuova celebrazione della messa.
Comunque è indubbio che le chiese moderne siano brutte, spesso teologicamente sbagliate. E’ anche un effetto della loro grandezza (molte sono del dopoguerra con una necessità di posti che si presumeva altissima in pieno boom delle nascite). Altra cosa da dire è che la bruttezza fa rima con economicità, ed il problema del costo di queste strutture non è banale, quando tra il 1960 ed il 1990 Roma, per esempio, si è espansa di 2 volte , e la popolazione italiana è cresciuta del 50%.
Mi chiedo comunque chi sia effettivamente interessato a certe sottigliezze….
Se è vero infatti che tutto è importante , nulla è però indispensabile se non l’apertura della propria vita al cambiamento che Dio vi può portare.
I simboli sono importanti quando il cuore è predisposto a vedervi segno della presenza di Dio sulla terra, e la centralità fisica del corpo di Cristo in chiesa è un fatto importante
se dietro c’è una analoga centralità delle parole di Cristo nel cuore di ognuno.
Sennò diventa tutto un formalismo , ed uno scaricare sull’esterno le cause delle proprie difficoltà da seguire integralmente Gesù.
In ultimo una chiosa : Stare in piedi invece che in ginocchio ha un significato liturgico non uguale ma importante in modo diverso. La posizione dell’uomo in piedi rappresenta l’umanità nella sua interezza, con i piedi a terra (terra=umus=umiltà, il cristiano tiene i piedi a terra, vive in questo mondo consapevole di viverci e di come è fatto, e di essere stato messo qui da Dio), ed il corpo proteso verso l’alto , verso il cielo. Non pensiate che certi gesti non abbiamo una origine teologica perchè così non è , ed i movimenti (a cui forse Francesca fa riferimento) hanno derivato le loro specificità da quanto la Chiesa prevede espressamente (anche se poco conosciuti) nei canoni liturgici, dove ogni segno (ordinario o alternativo) viene spiegato. Il fatto che si usino quelli alternativi, spesso poco conosciuti, non significa che non siano ortodossi. In realtà quelli ordinari (per esempio usare l’ostia al posto del pane e vino) sono spesso legati alla impossibilità in chiesa di fare ordinariamente alcune cose, che dal punto di vista organizzativo non sono così semplici (pane, briciole, vino, gocce, etc etc), come invece è possibile in piccoli gruppi organizzati.
Secondo la teoria di MenteL allora l’Eucaristia si dovrebbe fare anche con le costine di agnello, le erbe amare, il haroset, oltre che usare il pane lievitato (eccetto la settimana di Pasqua). Le prime comunità facevano così, le chiese orientali usano pane lievitato… Dovremmo inoltre eliminare la lettura del NT, dovremmo parlare in aramaico, e molto altro. Anzi: dovremmo eliminare direttamente le chiese che compaiono solo secoli dopo i primi cristiani …
(elemento infatti rifiutato da taluni gruppi odierni).
Forse urge ricordare che :
1) la Messa non è una rievocazione storica né una rappresentazione teatrale. Ma è qualcos’altro. Cosa? A chi interessa può studiarlo.
2) la Tradizione è “composta” di 2000 anni di flusso vivente e di sapiente composizione attraverso i secoli della Liturgia, dei gesti, dei simboli, delle architetture… in cui confluiscono diversi riti “territoriali”, sotto la guida dello Spirito Santo. Non è quindi un’opinione teologica di Tizio o di Caio, o una questione di preferenze estetiche, o di simboli arbitrari.
3) l’archeologismo è una brutta bestia: se dobbiamo guardare alle presunte “prime comunità”, a quali dobbiamo guardare e quando ci dobbiamo cronologicamente fermare ?
4) movimenti e/o segni ortodossi: sì, ci sono. Sono indicati nel Messale Romano. E ci sono cose permesse, cose possibili e cose vietate. Sempre se si vuole essere cattolici. Se poi si vuole fare la carnevalata in chiesa… Beh, voilà il terreno culturale per far accettare alla mente del cattolico “medio” anche i cartelloni pubblicitari suddetti.
Cmq siamo ormai OT. Era solo per chiudere il discorso .
Mi pare che il dibattito si stia “costanzamirianizzando” e, si badi, non lo dico con un’accezione negativa ma, semplicemente, perche’ l’impostazione ed i toni usati nei commenti ricordano assai il vicendevole dialogo di quel blog, (con molta carne sul fuoco e altrettanta lana caprina).
E’ probabile Francesca che tu non abbia mai assistito a queste celebrazioni eucaristiche di cui parli,
Nel caso ti invito a cercare qualche conoscente che ti inviti ad una di esse, cosa che è perfettamente lecita e non può essere mai vietata ed infatti accade spessissimo, per farti una idea in prima persona, così che le tante dicerie e racconti caricaturali che ti sono giunti possano essere verificati sul campo.
Per quanto riguarda l’eucarestia , l’ “ORDINAMENTO GENERALE DEL MESSALE ROMANO”,
al punto 281 stabilisce :
“La santa Comunione esprime con maggior pienezza la sua forma di segno, se viene fatta sotto le due specie.”
al punto 283 stabilisce
“Il Vescovo diocesano può stabilire per la sua diocesi norme riguardo alla Comunione sotto le due specie, da osservarsi anche nelle chiese dei religiosi e nei piccoli gruppi”.
L’eucarestia sotto le due specie è prevista e, se approvata da vescovo, realizzabile anche in piccoli gruppi, cosa che infatti regolarmente accade.
Le altre pratiche (erbe amare, etc etc ) non sono previste, e non sono infatti praticate.
Salve
Scusa, che cosa c’entra adesso la comunione sotto le due specie? Quella è perfettamente consentita dalla Chiesa, e anzi consigliata in più di un documento magisteriale.
Bravissimo a sviare il discorso, complimenti!!
Francesca , non ho sviato nessun discorso. Piuttosto non capisco allora cosa vuoi da me
Tu hai scritto :
“Secondo la teoria di MenteL allora l’Eucaristia si dovrebbe fare anche con le costine di agnello, le erbe amare, il haroset, oltre che usare il pane lievitato (eccetto la settimana di Pasqua). Le prime comunità facevano così, le chiese orientali usano pane lievitato… Dovremmo inoltre eliminare la lettura del NT, dovremmo parlare in aramaico, e molto altro. Anzi: dovremmo eliminare direttamente le chiese che compaiono solo secoli dopo i primi cristiani …
(elemento infatti rifiutato da taluni gruppi odierni).”
Un conto è recuperare i segni originali della tradizione cristiana, quando è permesso dal messale, ed un conto è stravolgerli . Io non ho mai parlato di stravolgerli , quindi non capisco il tuo discorso.
Dimmi in quale punto avrei mai detto che bisogna celebrare con le erbe amare, l’agnello e l’abbacchio, magari a scottadito, o che bisogna eliminare le chiese.
Pensando che tu ti riferissi genericamente alla eucarestia che si celebra in alcuni movimenti/cammini autorizzati dalla Chiesa, ti ho solo fatto notare che alcuni gesti e simboli sono leciti perchè tratti dal messale o approvati esplicitamente dalla Chiesa stessa, e che in caso tu abbia dubbi puoi partecipare a queste celebrazioni e verificare di persona.
Mi sembri molto prevenuta contro ogni cosa che scrivo, probabilmente condizionata da una errata “fama” che qualcuno ha tenuto a creare.
Ti prego di giudicarmi per quello che scrivo e non per quello che presumi io pensi o per quello che dicono di me.
Grazie.
Perché non si scrive in massa alla Corte di Strasburgo protestando?
Facciamo una class action!!!
È importante fare sentire la voce dei credenti.
Valerio Fazio
Mah, credo che l’iniziativa possa essere senz’altro lodevole ma parimenti ritengo che sia destinata a raccogliere non molte adesioni, perche’ pure i cristiani sono cosi’ secolarizzati nei costumi della societa’ che nemmeno importa piu’ di tanto se le nostre figure piu’ sacre vengono raffigurati a guisa di pagliacci con un neon sulla testa.
Leggo che stare in ginocchio anziche` stare in piedi, rivesta un significato liturgico importante e che all’interno della Chiesa, (intesa come istituzione) ci sia chi spalleggi per i preservativi, ecc..ecc…ok, va bene…
ma che c’entra con il tema in oggetto? Rappresentare in tale guisa Gesu’ e la S.ma Vergine, non dovrebbe urtare piu’ di tanto perche’ gia’ ci pensano i cristiani medesimi a mettere i piedi in testa a Cristo? Ma per chi usa simboli inviolabili per le proprie finalita’, nulla importa dell’antropologia della religione, della visione escatologica in cui il destino del fedele dopo la morte, dipende dalla condotta tenuta in vita. Coloro che si fanno beffe della sensibilita’ cattolica usando in maniera apparentemente innocua simboli che invece devono conservare intatta la loro sacralita’ ed essere difesi a spada tratta, lo fanno per un disegno assai preciso, recondito: uno step di una finestra di Overton, sostenuto e spalleggiato da una” longa-manus” , da potentati e lobby massoniche che mirano, con periodicita’, a ridicolizzare il fondatore della Chiesa e la prima seguace del Cristo, per portare avanti loschi disegni (quali il matrimonio gay…) e altro. Tutto fa brodo no? Pertanto, ci si concentri dove serve e non si cerchi il pelo nell’uovo altrove, anche se, forse, guardando bene, puo’ essere che lo si trovi.
A cosa servono le istituzioni sovranazionali e le agenzie internazionali?
Servono a distruggere il cristianesimo.
Dunque, dopo aver messo all’angolo i cristiani, è giunta l’ora di attaccare direttamente Cristo. Sfregiare il Figlio di Dio: a questo dovevano arrivare perché a questo hanno sempre mirato.
E quale miglior momento di quello attuale per sferrare quest’assalto cruciale!
Con una Chiesa in stato ultraconfusionale e troppe chiese dove manca qualsiasi forma di adorazione (e persino di rispetto) per il Corpo Mistico di Cristo, in queste condizioni si può forse pretendere riverenza da parte di chi adora il dio-mercato?
E’ verissimo quanto dice Francesca, la blasfemia è iniziata tra i banchi della chiesa. Lì, abbiamo lasciato morire il senso del Sacro per rendere Cristo accessibile al mondo moderno, e ora raccogliamo i frutti avvelenati di tanta devastante dabbenaggine.
Tranquilli, non ci si senta in colpa. Anche se in Chiesa regna una certa “dabbenaggine” pure da me riscontrata, per dire, quest’estate mi sono recato in pellegrinaggio in un grande santuario mariano e, con mia somma sorpresa (con relativo corrucciamento), e’ mancata la recita del Credo, la blasfemia di cui in oggetto ed altre passate e gia’ scordate, sarebbero avvenute ugualmente. Il problema e’ in altri banchi o, piuttosto, in altri scranni bruxelliani.
Esiste una cosa chiamata “sensibilita’ religiosa”. Anche se io non credo a certe idee, non vado a prendere in giro con troppa leggerezza.
Io credo che l’offesa più grande per questa religione sia che il 90% dei suoi fedeli non abbia mai letto il testo sacro su cui si fonda, teologi ed ecclesiastici compresi.