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Gli americani hanno la possibilità di scegliere tra due persone alla Casa Bianca. C’è un candidato presidente che rispetta talmente tanto le donne da ricevere lauti finanziamenti da Paesi dove regna il fondamentalismo islamico (noti paladini dell’uguaglianza tra i sessi), da essere di casa in una Fondazione dove la parità salariale è miraggio, da essere bersaglio delle feroci critiche delle femministe e accusato d’aver «ucciso il femminismo» (Maureen Dowd), di considerare l’esser donne solo per «calcolo, senza anima né ideologia» (Sarah Leonard); non per nulla il più feroce libro contro questo candidato l’ha scritto proprio una donna, Diana Johnstone, la quale ha parlato di «rara bassezza morale e una totale assenza di compassione e decenza», di una persona caratterizzata dall’«assenza di qualunque rispetto o sentimento umano nei confronti di coloro» considerati «nemici», e che solo per questo meriterebbero «semplicemente di essere eliminati». L’altro candidato, invece, è Trump.

Giuliano Guzzo