La notizia della “paternità” rocambolescamente raggiunta da Nichi Vendola – seme del compagno, ovulo di una californiana, utero di una indonesiana (facoltosa assai, c’è da immaginare) e neonato strappato dal seno materno dietro pagamento, pare, di 135.000 euro – ha scatenato polemiche al punto che più di qualcuno si è detto infastidito per il numero e il tono delle critiche vibrate contro l’ex Governatore della Puglia.
Non solo: sui social network e sulla stampa sono fioccate, in queste ore, tutta una serie di osservazioni ed argomenti a favore dell’utero in affitto. Ora, dal momento che si tratta di tesi in genere inconsistenti, ancorché rilanciate con una certa frequenza, e dato che è facile prevedere che il tema rimarrà oggetto di discussione per alcuni giorni, conviene provare ad esaminarle attentamente per verificare se, per caso, qualcuna di queste abbia una qualche solidità.
- «Criticare l’utero in affitto è da medievali». La tesi numero uno, molto semplicemente, non è neppure una tesi: che significa infatti una frase simile? Pur di affermare qualcosa, si potrebbe pure dire che opporsi all’utero in affitto è cosa da pastafariani, ma questo – comunque la si pensi sul pastafarianesimo – nulla dice della bontà o dell’accettabilità di questa pratica, spostando furbescamente – e pure un po’ codardamente – l’attenzione altrove.
- «Se l’utero in affitto è immorale, dovrebbe esserlo anche ogni lavoro che implichi il ragionamento, che dovrebbe essere chiamato “cervello in affitto”». Anche questo ragionamento è incomprensibile: s’intende forse equiparare la prestazione di un impiegato con la messa al mondo di un bambino? E anche volendo tollerare l’espressione “cervello in affitto”: esiste qualche lavoratore all’opera per oltre 6.700 ore consecutive? Perché la gravidanza non ammette turni, part time o pause caffè.
- «Gli oppositori dell’utero in affitto si svegliano solo quando a ricorrervi sono coppie omosessuali». Questa tesi non è solo inconsistente, ma è pure del tutto falsa. Urge a questo proposito rammentare che in Italia l’utero in affitto è stato formalmente messo fuorilegge nel 2004 – dodici anni fa – dunque ben prima che Elton John o Nichi Vendola o altre persone omosessuali famose decidessero di togliersi lo sfizio della paternità.
- «I figli sono di chi li cresce». Davvero? Beh, se questo è il principio è bene tener presente che, in questo modo, non si legittima solo l’utero in affitto ma anche il furto di neonati. Senza contare che il fatto che alcuni – come gli orfani o gli adottati – possano comunque essere cresciuti ed educati con successo, nulla dice circa la presunta irrilevanza del legame biologico col genitore naturale ma sottolinea solo che nella vita, nonostante situazioni difficili, non tutto è perduto.
- «I figli sono dove c’è amore». Questa perla, degna di intellettuali del livello di Barbara D’Urso, in teoria si commenta da sola mentre, in pratica, c’è da dire questo: effettivamente non si può escludere che pure nelle coppie che ricorrono a detta pratica inumana possano albeggiare sentimenti positivi, resta però il fatto che questa non dice che i figli sono di chi ama (non risultano effettuati test al riguardo), bensì di chi paga: il discorso è dunque totalmente diverso.
- «Perché prendersela con l’utero in affitto con tutti i guai seri che già ci sono?». Molto popolare, un argomento simile non solo non regge ma dequalifica pesantemente chi lo fa proprio. La condanna di alcuni crimini, infatti, non esclude in alcun modo che questa possa essere estesa ad altri. E sulla natura intrinsecamente criminale dell’utero in affitto – come la presa di posizione di molte femministe non certo cattoliche provano – ci sono, per chi non viva coi paraocchi, davvero pochi dubbi.
- «Se la maternità surrogata è una libera scelta perché impedirla?». Per rispondere a questa tesi si potrebbero interpellare centinaia se non migliaia di donne indiane. Anche chi preferisse non farlo, comunque, prima di parlare allegramente di libera scelta forse potrebbe, per curiosità, svolgere una piccola indagine sul conto corrente che, prima di introdursi attivamente nel mercato dell’utero in affitto, avevano le donne “altruiste”.
- «D’accordo, delle coppie ricorrono all’utero in affitto: sono forse fatti vostri?». Questa tesi, in effetti, è davvero molto forte e convincente. Sul serio. Non a caso – prima di passare alle maniere forti o direttamente alla lupara – risulta che pure la mafia e con essa molte affermate organizzazioni criminali siano tradizionalmente solite individuare i soggetti ritenuti impiccioni per poi rivolgere lo stesso quesito: «Sono forse fatti vostri?».
- «I figli nascono anche in famiglie criminali, perché non farli nascere per coppie che li crescerebbero con amore?». Anche il nono tentativo di rendere digeribile l’utero in affitto, a ben vedere, è parecchio debole. Perché sì, è vero, i figli nascono anche nelle famiglie criminali ma, sorvolando sulla natura violenta dell’utero in affitto, un dubbio rimane: chi ci assicura che i figli dell’utero siano tutti eroi e santi? Ai sostenitori della compravendita dei bambini viene assegnata in omaggio una sfera di cristallo?
- «Vietare l’utero in affitto non ha senso, perché poi le coppie vanno all’estero». Apparentemente realista, pure la decima tesi a favore dell’utero in affitto viene suo malgrado sbriciolata dalla realtà: si prenda infatti l’Inghilterra, dove la pratica è prevista da molti anni col Surrogacy Arrangements Act che la consente proibendo ogni commercializzazione. Ebbene, vi sono sempre più coppie che lasciano temporaneamente la vecchia Albione alla volta di Stati Uniti, India, Ucraina.
Forse perché regolamentare la cosiddetta maternità surrogata in chiave “altruistica” significa renderla, di fatto, molto più difficile? Chi può dirlo. Il punto, nel frattempo, è comunque un altro: non esiste neppure un argomento minimamente solido – come si è visto – a favore dell’utero in affitto. Neppure uno: i dieci più diffusi, visti da vicino, si sciolgono come neve al sole. Mentre ne esistono tantissimi contro questa pratica inumana. Quanti esattamente? Uno per ogni bambino che viene al mondo.
giulianoguzzo.com
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Grazie Giuliano!
“Salve a tutti! Vorrei condividere un articolo legge che è molto interessante, spero può essere utile per molti.
https://maternita-surrogata-centro.it/servizi-di-genomica-umana.php“”
Buona lettura!”
L’ha ribloggato su l'ovvio e l'evidentee ha commentato:
“…non esiste neppure un argomento minimamente solido – come si è visto – a favore dell’utero in affitto. Neppure uno: i dieci più diffusi, visti da vicino, si sciolgono come neve al sole. Mentre ne esistono tantissimi contro questa pratica inumana. Quanti esattamente? Uno per ogni bambino che viene al mondo.”
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazione.
L’ha ribloggato su Professor Davide Giachie ha commentato:
Da leggere e rileggere
“…regolamentare la cosiddetta maternità surrogata in chiave “altruistica” significa renderla, di fatto, molto più difficile?”
ma no. significa solo renderla più cara.
chiarito questo, ogni posizione è lecita.
Questo articolo in realtà è come vedere qualcuno con la palla da demolizione che si aggira in mezzo ai partecipanti alla gara mondiale per la piramide di carte più alta.Sulla palla bisogna metterci una bella coccarda,una per ogni bambino regalato e venduto.
Gentile Giuliano, c’e’ una undicesima tesi:
“La pratica dell’utero in affitto e’ in vigore in vari altri paesi civili”.
….pure la pena di morte.
—-
Proprio quella è il peggior slogan,mette in campo la necessità che si debba o non si debba agire in questo piuttosto che in quell’altro modo sulla base del fatto che altri lo fanno “dunque” sarebbe necessario farlo.E lo stesso pensiero del profondo conformista e del profondo ebete,colui che non sa pensare con la SUA testa,e che si mette a fare abulemicamente qualcosa solo perchè altri la fanno,e siccome altri la fanno sarebbe necessario giusto farla.
Anzi a questa tesi, bisogna dedicarli proprio una canzone:
Sento spesso anche dire che, anziché demonizzare, dovremmo rallegrarci del fatto che grazie alla GPA nascono bambini che altrimenti non sarebbero venuti al mondo. Secondo questa tesi dovremmo allora esultare per tutti gli stupri senza i quali molti bambini non sarebbero stati concepiti? Assurdo.
Nei reparti di neonatologia togliamo la medioevale usanza di mettere i braccialettini ai neonati per accoppiarli alle madri, tanto non serve, i figli sono di chi li cresce. Anzi facciamo che ognuno prende quello che preferisce.
Sono tutti ragionamenti frutto della mentalità contingente, pressapochista, anche banale e sicuramente priva di prospettiva che impera oggi. Mi da fastidio la gravidanza?… risolvo il problema col procurato aborto (trattamento sanitario obbligatorio…); coppia uomo+donna che non possono avere figli ovvero omocoppie, tutti desiderosi di figli? … via libera alla eteorologa; non vuoi rovinarti il corpo in conseguenza di una gravidanza? No problem… via libera al mercato degli ovuli e dello sperma, via libera all’utero in affitto. E così di seguito: via libera all’ingravidamento artificiale, via libera alla “programmazione” dell’ingravidamento, via libera all’utero artificale (in futuro…), via libera allo svezzamento artificiale (in futuro), via libera alla “programmazione” di figli destinati ad essere fisicamente perfetti ed avere “buon carattere già all’origine” per non creare problemi nella fase di crescita (in futuro), via libera alla creazione di cloni, magari senza cervello, per la creazione della banca dei pezzi di ricambio (futuro), ecc… Insomma tutte cose accumunate da una unica caratteristica: soddisfare l’ “essere” del più forte o che può richiedere “diritti”, senza se e senza ma, e soprattutto facendo passare in secondo piano altri “esseri” che, se riusciranno a nascere e crescere, non potranno che essere condizionati “ad origine” dal classico condizionamento del periodo “schiavista”: “vita irrilevante e secondaria” ovvero sei al mondo non per realizzare la TUA libertà ma soprattutto per giustificare LA liberta degli altri.
Nulla da aggiungere.
Grazie beppino.
Pingback: Quel “dipende” della De Gregorio su Vendola che nasconde uno step Overton… – Croce-Via
“Salve a tutti! Vorrei condividere un articolo legge che è molto interessante, spero può essere utile per molti.
https://maternita-surrogata-centro.it/servizi-di-genomica-umana.php“”
Buona lettura!”
L’editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori.