Compie novant’anni ma le candeline non contano perché, per tutti, è già immortale. Sette decenni vissuti sotto i riflettori rendono difatti Angela Lansbury più vicina alla mitologia che alla cinematografia, una figura che ha saputo spaziare dal grande cinema (sfiorò l’Oscar nel 1945 con Angoscia e l’anno dopo, con Il ritratto di Dorian Gray) alla televisione creando un personaggio – la scrittrice Jessica Fletcher – paragonabile se non superiore, per la passione suscitata, all’ispettore Derrick e al Tenente Colombo. Solo che Horst Tappert (1923-2008) e Peter Falk (1927–2011) se ne sono già andati mentre lei, Jessica – per molti è questo il suo vero nome –, è ancora con noi, monumento vivente del giallo televisivo con l’incredibile capacità di non annoiare mai.
Lo dimostra il fatto che le puntate de La Signora in Giallo (titolo originale Murder, She Wrote), a distanza di decenni, vengano ancora mandate in onda a dispetto del tempo trascorso e della loro struttura sostanzialmente ripetitiva, con Jessica perennemente intenta a preparare un nuovo libro appartata nel suo nido nel Maine, Cabot Cove, dove ad ogni puntata un omicida diverso rischierebbe di restare impunito senza l’intervento dell’acuta scrittrice che salva puntualmente pure la faccia allo sceriffo, il migliore dei quali interpretato da Tom Bosley (1927–2010), già noto per essere stato, in Happy Days, il papà di “Richie” Cunningham. Quale allora il segreto del successo straordinario del personaggio di Angela Lansbury, oggi novantenne? E’ difficile dirlo, dato che è il risultato di un insieme di elementi.
Forse perché Jessica Fletcher è stata ed è – per tantissimi – una sorta di zia, una donna che pur avendo saputo sfornare un best seller dietro l’altro (da New York alle Hawaii, quando La Signora in Giallo gioca in trasferta, c’è sempre qualcuno che avvicina la donna dicendole «sa, ho letto tutti i suoi libri!») non si è mai montata la testa rimanendo gelosamente ancorata al suo villaggio, alla sua casa e alle sue abitudini di donna non più giovane ma più dinamica che mai. Altra caratteristica vincente del personaggio dell’attrice britannica naturalizzata statunitense, è la sua allegria: anche dopo duecentosessanta puntate e altrettanti delitti risolti, Jessica non ha mai perso il sorriso; anche se vedova (parla spesso del suo amato Frank), anche se si è lasciata alle spalle una serie assurda di omicidi, anche se è stata costretta a sostituire l’amata macchina da scrivere con un Pc.
Ho letto da qualche parte – non ricordo dove – che in uno degli ultimi episodi, la storia si conclude con Jessica Fletcher che, ritrovatosi inaspettatamente in tasca una chiave, accenna l’ennesimo sorriso. Ecco, mi piace pensare che anche oggi che soffierà su ben novanta candeline, Angela Lansbury – a cui l’Oscar onorario fu assegnato solo nel 2014, con almeno quindici anni di ritardo rispetto a quello che il pubblico avrebbe sperato – possa ritrovarsi come La Signora in Giallo in quella scena, con una chiave inattesa fra le mani, e dunque con ancora qualcosa da scoprire e da capire. Perché anche se sei un’investigatrice fenomenale ed hai un intuito che altri se lo sognano, la vita ha comunque e sempre qualcosa con cui stupirti, con cui spiazzarti, con cui commuoverti. Buon compleanno, Jessica!
giulianoguzzo.com
Che piacevole articolo Giuliano! Jessica Fletcher, la simpatica scrittrice che ha visto in vita sua più morti di un impresario di pompe funebri…tra lei e don Matteo…
Angela Lansbury piace anche a me, da quando “volava” sul letto dai pomi d’ottone (a malapena cambiava pettinatura da film a film) fino agli episodi della Signora in Giallo che TUTTI hanno guardato almeno una volta nella vita (nonna, zia, prof del liceo, il giornalaio e il barista del quartiere… CHIUNQUE salvo poche eccezioni saprebbe dirti chi è Jessica Fletcher) se non altro perché li hanno trasmessi per anni, e con la stessa musichetta della sigla. Auguri Mrs Lansbury.
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L’ho sempre guardata volentieri, anche se ho sempre ringraziato il cielo di non averla conosciuta e di non essere stato suo amico, perché i suoi amici erano sempre quelli che o morivano o venivano incriminati ingiustamente 🙂
Grazie Giuliano!