sangue

L’uomo non è più violento della donna. La rappresentazione che i mass media seguitano ad offrire, dando risalto principalmente a storie di abusi aventi per vittime delle donne, non corrisponde alla realtà. Per la verità, tra gli addetti ai lavori la cosa è nota da tempo e non mancano neppure studi che evidenzierebbero persino maggior tassi di violenza ad opera delle donne rispetto agli uomini [1]. Una chiara ed autorevole conferma di simmetria sessuale per quanto concerne il fenomeno della violenza domestica ora arriva dai dati resi noti del Consiglio per la prevenzione del crimine di Stoccolma [2], dai quali emerge che in Svezia la percentuale di maschi che si dichiarano vittime di violenza – pari al 7% – corrisponde a quella delle femmine.

Non si tratta, però, di una gender symmetry vera e propria. Infatti, se da un lato il 7% degli uomini ed una eguale percentuale di donne dichiara d’aver subito abusi fisici o psichici da parte del proprio partner, d’altro lato il lato sommerso del fenomeno sembra riguardare, anche se non esclusivamente, principalmente i maschi; considerando i dati del 2012, si è visto come il 29% delle donne vittima di violenza si sia rivolto a centri specializzati per le cure mediche mentre la stessa percentuale, per gli uomini, è bassissima, superando di poco il 2%. Un dato, quest’ultimo, in linea con altri precedenti [3] e che mostra come gli uomini vittima di violenza fatichino a denunciarlo. Quasi quanto stampa e televisione, incredibilmente, faticano a raccontare le loro storie.

Note: [1] Cfr. AA.VV. DEGS-Studie 2013, «Robert Koch-Institut»; [2] Cfr. AA.VV. Brott i nära relationer. En nationell kartläggning, «Rapport 2014»; 8:1-160; [3] Cfr. Roberts A.R. – Springer D.W. (2007) Social work in juvenile and criminal justice settings (III Ed.). Springfield, Illinois: Charles C Thomas; 270; Sigler R.T. (1989) Domestic violence in context: an assessment of community attitudes. Lexington, Mass.: Lexington V.